giovedì 27 dicembre 2012


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mercoledì 19 dicembre 2012

I racconti di papà ( il mio ) : " Tin la chep di Iattin! "






Chiudendo gli occhi, alcune volte mi capita di andare indietro negli anni con i ricordi e , anche se questi mi procurano sempre una nostalgia struggente per i volti cari che si affacciano alla memoria, riesco a riviverli chiaramente, non come se mi trovassi protagonista in un film, ma come se nell'oscurità di una stanza vedessi scorrere davanti a me, lentamente, tante diapositive nitide e parlanti.

domenica 16 dicembre 2012

Dizoonario letterario: il camelopardo

opera di Ettore Tito
 Quanto ai pochi libri di testo usati dalla scolaresca, bastava darci un'occhiata per aver l'impressione di fare un salto indietro in pieno secolo diciannovesimo. C'erano tre libri soltanto di cui ogni alunna aveva una copia. Uno era un manuale di aritmetrica uscito prima della Grande Guerra ma ancora discretamente servibile, e un altro era un pessimo libriccino intitolato Cento pagine di storia patria, un brutto volumetto in dodicesimo dalla copertina marrone granulosa e dal frontespizio che raffigurava Boadicea con la bandiera nazionale drappeggiata sulla parte anteriore del cocchio. (...)

venerdì 7 dicembre 2012

"In una notte come questa..."


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fonte della foto qui
Sotto Odessa, in una chiara notte di fine agosto. Camminavano passeggiando lungo un alto dirupo sul mare. Guardando la vasta e scintillante discesa lui cominciò a declamare con scherzosa solennità:" Splende la luna. In una notte come questa...".
Lei lo prese sottobraccio e continuò :  " In una notte come questa, sfiorando d'un timido passo la rugiada, Tisbe...".
" Permetta, permetta: come mai lei è così colta da conoscere anche Shakespeare?"
"Per la stessa ragione sua. Non sono stata sempre una virtuosa moglie e un'abitante della bigotta Konotop. Mi sono diplomata al ginnasio di Kiev con tanto di medaglia d'oro."

domenica 2 dicembre 2012

neon


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Era una notte nera e tiepida, in qualche luogo dell'Appalachia. Di tanto in tanto qualche macchina mi passava accanto, i fanalini rossi si allontanavano, i fari bianchi avanzavano, ma la città era morta. Nessuno passeggiava e rideva sui marciapiedi come avrebbero fatto i borghesi che prendono il fresco nella dolce, matura, putrida Europa. Ero solo a godere la notte innocente e i miei pensieri terribili. Un ricettacolo in rete metallica sul marciapiede era molto pignolo in fatto di contenuti accettabili: Spazzatura. Carta. Niente immondizia.

sabato 1 dicembre 2012

lunedì 26 novembre 2012

Sonnet to sleep


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Negli anni del Secondo conflitto mondiale, Benjamin Britten  compose tre cicli di liriche per Peter Pears, il tenore di cui si stava innamorando. Si tratta di Les Illumination ( ne ho parlato qui ), di Seven Sonnets of Michelangelo e di Serenade.
Il terzo e ultimo ciclo di liriche, Serenade, è costituito da sei  poesie di autori inglesi  ( Cotton, Tennyson, Blake, un anonimo del XVsecolo, Ben Jonson, Keats  ) tutte vertenti sullo stesso tema, il rimpianto dell'età dell'innocenza.
La composizione di Keats che Britten sceglie  è Sonnet to sleep
Il sonetto è un'invocazione. 
Il poeta chiede al lieve e premuroso sonno di chiudergli gli occhi, perchè la  luce non possa ferirlo e, una volta al buio, di serrare lo scrigno in cui riposa la sua anima quieta, perchè la curiosa e molesta coscienza, come una talpa, non possa scavare nel suo cuore procurandogli sofferenza.

venerdì 23 novembre 2012

di notte; all'alba


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Capì che era giunto il momento. Era una notte di luna piena, ma spesse e plumbee nubi ne coprivano la vista. (... )   

Il monaco entrò spingendo la porta, aveva un ombrello di tela incerata in mano. You Zhana'ao era sdraiato nella sua stanzetta, lo vide chiudere l'ombrello, e ne scorse la testa calva risplendere. Sulla soglia, il monaco raschiò con calma il fango dalla suola delle scarpe. 
Sentì la madre che chiedeva:
- Come mai vieni solo ora?
- Sono andato al villaggio occidentale a recitare per sette giorni i sutra al funerale della madre di Mangiauomini - rispose il monaco.
- Intendevo dire perchè sei venuto così tardi, credevo non venissi più!

- Come potevo non venire!
- Piove.
- Piovessero coltelli, verrei con una pentola in testa.
- Presto, entra.
(...)

giovedì 22 novembre 2012

Lisch aus, mein Licht!


Spegniti, luce mia,
ciò che ti fu tolto
ora è andato via,
né in questo posto
lo puoi ritrovare!
Vi devi rinunciare.
  

domenica 11 novembre 2012

mercurio

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- E cosa contava di fare con quel mercurio?
- Niente. Quando mi capitava inavvertitamente di rompere un termometro, per sicurezza, raccoglievo il mercurio in un recipiente.

martedì 6 novembre 2012




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                                                               Vashti Bunyan  qui

                                               info

domenica 4 novembre 2012

amicizia



Una volta la settimana, per il cambiamento di turno, aveva ventiquattr'ore libere, che in parte impiegava per fare qualche visita alla capocuoca e per scambiare poche parole con Therese, adattandosi al suo scarso tempo libero, in qualche angolo, in un corridoio, e più di rado nella sua stanza. Talvolta l'accompagnava anche in città a fare le sue commissioni, che erano tutte urgenti. 

martedì 30 ottobre 2012

il vento





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Il vento è stato la mia ninna nanna: non le impetuose correnti d'aria che soffiavano dall'Appennino su Firenze, incuneandosi dietro il Monte Ceceri, dal quale Leonardo da Vinci gettava quel malcapitato del suo servo dopo averlo imbracato con inefficaci ali artificiali ( il vento lo portava su e lo schiantava poi al suolo, come un Icaro spennato ), ma una vezzosa poesiola, Who has Seen the Wind? ( 1962 ), della preraffaellita Christina Rossetti ( 1830-1894 ), che la mamma ci recitava, in inglese, come una filastrocca, per farci addormentare:



domenica 28 ottobre 2012

Illuminations



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Il demone, dipinto di M. Vrubel'


Rimbaud scrive  Illuminations  negli anni in cui fa la spola tra Charleville, Parigi, Bruxelles, Londra, dunque tra il 1872 e il 1874. ( il poeta  nacque nel 1854 )  Nella capitale inglese Rimbaud  tenta con Verlaine di mantenersi dando lezioni di francese. 
Il manoscritto dell'opera, affidato a Verlaine, verrà pubblicato nel 1885, all'insaputa di Rimbaud, sulla rivista parigina La Vague.

giovedì 25 ottobre 2012

la confederazione degli io


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 Clicca qui e qui

                            
Il dottor Cardoso chiamò la cameriera e ordinò due macedonie di frutta senza zucchero e senza gelato. Voglio farle una domanda, disse il dottor Cardoso, lei conosce i médecins-philosophes? No, ammise Pereira, non li conosco, chi sono? I principali sono Théodule Ribot e Pierre Janet, disse il dottor Cardoso, è sui loro testi che ho studiato a Parigi, sono medici e psicologi, ma anche filosofi, sostengono una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime.

lunedì 22 ottobre 2012

il mondo


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E' una bella prigione, il mondo; ricca di celle, gattabuie e carceri.
 ( Skakespeare, Amleto )

venerdì 19 ottobre 2012

QUATTRO SOLI A MOTORE



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Il nuovo, meraviglioso romanzo di Nicola Pezzoli.  Clicca qui
e qui


“Avevo una voglia matta di leggere un bel romanzo di formazione italiano, ambientato negli anni della mia infanzia, che fosse un avvincente romanzo pieno di enigmi e di misteri, ma al tempo stesso divertente, originale, profondo, irriverente, spiazzante. E in cui riecheggiassero, con la loro forza e le loro suggestioni, le grandi storie adolescenziali della narrativa americana, da Twain a Salinger, da La sottile linea scura di Lansdale a Panino al prosciutto di Bukowski, fino al racconto di King The body, da cui venne tratto il meraviglioso Stand by me. Avevo una voglia matta di leggerlo. Così me lo sono scritto da solo.”

(Nicola Pezzoli)

mercoledì 17 ottobre 2012



qui
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domenica 14 ottobre 2012

amare la musica




qui il sito web  dei Pianos Pleyel ( nella foto il pianoforte Pleyel di Chopin )


Marie Moke era stata l'amante di Ferdinand Hiller, che aveva abbandonato per unirsi a Berlioz. Per Berlioz era la prima amante in assoluto, e lui era diventato quasi pazzo quando lei lo aveva piantato in asso per sposare Pleyel, mentre il fidanzato, vincitore del Prix de Rome, a Roma se ne stava...
Dopo sposata, Marie si era incapricciata di Listz, che non si tirava mai indietro al contrario di Chopin, quando c'era da aggiungere un trofeo nella sua panoplia. 

mercoledì 10 ottobre 2012

Like water


In questo stato di incertezza accettai l'invito di Jane Stirling e della sorella (...).. In dodici ore percorsi le 407 miglia da Londra ad Edimburgo, ad Edimburgo mi fermai un giorno e mezzo per riposare e visitare la città, superbamente bella, e quindi raggiunsi in carrozza Calder House, a dodici miglia dalla capitale, dove sarei stato ospite di Lord Torpichen, cognato di Jane e della sorella.
Il soggiorno a Calder House, nell'antico castello in cui non mancavano i lunghi corridoi oscuri, la legione dei ritratti di famiglia e il fantasma che si mostrava nei momenti più inaspettati ( ma io non lo vidi ) fu quanto mai piacevole.

mercoledì 3 ottobre 2012


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BIENNALE MUSICA
Venezia 6 - 13 ottobre 2012

qui il programma e links per ascoltare i musicisti della Biennale
qui  gli appuntamenti 

martedì 2 ottobre 2012

clicca qui



domenica 30 settembre 2012

Yes



… domani il sole splende per te à detto lui il giorno che eravamo stesi tra i rododendri sul promontorio di Howth con quel vestito di tweed grigio e il cappello di paglia il giorno che mi son fatta fare la proposta sì prima gliò passato quel pezzetto di torta ai semi di cumino direttamente dalla bocca ed era un anno bisestile come adesso sì 16 anni fa mio Dio dopo quel bacio lungo quasi mi mancava il fiato sì ero un fiore di montagna à detto sì siamo tutte fiori il corpo di una donna è un fiore sì la sola cosa giusta che à detto in vita sua e il sole splende per te oggi sì è per questo che mi piaceva perché vedevo che capiva o sentiva quello che è una donna e lo sapevo che potevo aggirarlo quanto mi pareva e gliò dato tutto il piacere possibile (…)

mercoledì 26 settembre 2012

commiato sotto le stelle e il lume riflesso di una lampada

la mappa degli spostamenti di Leopold disegnata da V. Nabokov




Ci sono tanti modi di raccontare e non è detto che quello classico sia il migliore. Joyce, ribelle com'è alla tradizione,  sperimenta nell'Ulisse i modi più svariati di narrare. Nel penultimo episodio  adotta lo stile "da catechismo", quello che va per domande e risposte.  Nel passo che segue Leopold e Stephen, insieme da qualche ora, stanno per dividersi.

mercoledì 19 settembre 2012

Carbonio



Noi siamo fatti d'acqua, amica mia
e pare che, seccati e poi filtrati,
il mio corpo, il tuo, altro non sia
che un pugno di tranquilli carbonati.

Non basta, cara: gli atomi, si dice,
siano principalmente spazio vago,
sottratto il quale, esito felice,
staremmo in due su una punta d'ago.

Accetto la notizia intenerito
e spero che,  gettata l'acqua a mare
e soffiato via lo spazio atomico,

ciò che di noi rimane resti unito
in modo da poterci ancora amare:
sebbene, così stretti, sarà comico.


da L'amore in forma chiusa di Roberto Piumini

sabato 15 settembre 2012

Blog Twinning - Statuae manent -

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Nela korrea ... ( clicca qui  )


Se vuoi sapere come è nato il blog twinning  clicca qui

 qui le altre statuae del blog twinning

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venerdì 14 settembre 2012

Agnès Vesterman


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QUI

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giovedì 13 settembre 2012

lunedì 10 settembre 2012

sala d'aspetto

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Per accedere alla sala d'aspetto clicca qui

" ...  scena in una sala d'aspetto nell'aldilà. Io ho avuto sempre la tendenza a ironizzare sulla morte. Allora ci siamo messi a pensare: che persone potremmo mettere nella scena? Prendiamo un tale che è stato divorato da uno squalo, un sub con uno squalo ancora attaccato alle gambe. Così sono venuti fuori anche l'assistente del mago che è rimasta tagliata in due e quello che è bruciato vivo perchè fumava a letto. Abbiamo deciso di descrivere l'aldilà come in un film di fantascienza  di serie B. Una cosa più vicina all'ingresso dell'ufficio delle tasse "

Tim Burton, Burton racconta Burton, ed. Feltrinelli




lunedì 3 settembre 2012

Orphée



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[orfeo11a.jpg]
Cosa succederebbe se la Morte si innamorasse di un artista e venisse da questi ricambiata?  Per amore, la Morte non  potrebbe trattenere con sé l’amato. 

Jean Cocteau interpreta il mito di Orfeo e nel 1950 realizza un film, Orphée , ambientato nella Parigi dei Cafés  dei poeti, la Parigi del Café Flore e de Les Deux  Magots.

mercoledì 29 agosto 2012

commedia volante

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clicca qui


Il Mattatoio sospeso ( Qui )

Guappecartò ( Qui )

domenica 26 agosto 2012

Fuori e dentro il ventre del leviatano


                                                                     
Il gioco


Appena misi piede nella cella  mi dissi: ecco, ci siamo, da questo momento dovrai vivere qui, vecchio mio. I confini del mio mondo si erano ristretti, ma ero ancora vivo, e finchè sarei riuscito a respirare e a scoreggiare e a usare il cervello, che importanza aveva dov'ero?
- Strano.
- No, non era strano. E' come la vecchia storiella di Henry Youngman. Il marito torna a casa, entra in soggiorno e vede un sigaro acceso nel portacenere. Chiede alla moglie cosa sta succedendo, ma lei fa finta di non sapere niente. Ancora sospettoso, il marito comincia a perlustrare tutta la casa. Arrivato in camera da letto apre il proprio armadio e ci trova uno sconosciuto. " Che ci fa nel mio armadio?" chiede il marito. "Non lo so" balbetta  lo sconosciuto, tutto tremante e sudato. " tutti dobbiamo pur stare da qualche parte."

mercoledì 22 agosto 2012

Sweeney Todd e Mrs. Lovett al mare

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da Sweeney Todd di Tim Burton


Sweeney Todd, l' esangue barbiere dalla lama insanguinata, nasce nel 1846 dalla fantasia di Thomas Peckett Prest ( The string of pearl : a romance ) e cresce nella fama quando la sua storia viene rappresentata a teatro col sottotitolo The demon barber of Fleet street. La sua popolarità non scema col nuovo secolo, infatti  continua a tagliar gole in film e telefilm.
Nel 1978 Christopher Bond dà la sua versione dei fatti e a  Sweeney un movente : il barbiere uccide spinto dalla vendetta. 
Nel 1979, Stephen Sondheim realizza un musical e fa cantare Sweeney.  Angela Landsbury interpreta la parte di Mrs. Lovett, la fornaia, che, complice di Sweeney,  "trasforma" le vittime del barbiere in ripieno ( sembra molto gustoso, dalla fila che si forma dinanzi al suo negozio ) per i suoi pasticci di carne.

lunedì 20 agosto 2012

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Qui

sabato 18 agosto 2012

( 2 ) E' la passione come vino carminativo...

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- Carminativo, - disse Denis attardandosi amorosamente sulle sillabe, - carminativo. Io pensavo vagamente che ciò avesse qualche relazione con carmen-carminis, o, più vagamente ancora, con caro-carnis e i suoi derivati, come carnevale e carnagione. Carminativo...idea di canto, idea di carne, rosa e calda, evocazione di gioie della mezza quaresima e delle feste mascherate di Venezia. Carminativo... calore, ardore, intima fioritura, tutto era in questa parola. Invece...

- Torniamo a bomba, mio caro Denis, - protestò il signor Scogan. - Torniamo a bomba.
- Ebbene, l'altro giorno stavo scrivendo una poesia, - disse Denis, - una poesia sugli effetti dell'amore.
- L'hanno fatto altri prima di lei, - disse il signor Scogan. -  Non c'è da vergognarsene.
- Io volevo esprimere l'idea, - continuò Denis, - che gli effetti dell'amore sono simili a quelli del vino, e che Eros ci ubriaca quanto Bacco. l'amore, per esempio, è essenzialmente carminativo. Ci dà un senso di calore, di scottatura.

venerdì 17 agosto 2012

carminativo ( 1 )

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E' una tale soffererenza, -continuò Denis, - il fatto che le parole non significhino sempre quello che dovrebbero significare. Non è molto, per esempio, che io ebbi tutta una poesia rovinata dal fatto che "carminativo" non significa quello che dovrebbe significare. Carminativo è una parola adorabile, non è vero?
- Magnifica - acconsentì il signor Scogan. - E che cosa significa?
- E' una parola che tenevo in serbo gelosamente dalla mia più tenera infanzia, disse Denis. - Tesoreggiata e amata. Quando avevo un raffreddore mi davano dell'olio di cannella - una cosa affatto inutile, ma non sgradevole. Era versato a gocce da certe piccole bottigliette, liquore d'oro, aspro e ardente. Sull'etichetta erano enumerate le sue virtù, tra cui quella di essere carminativo al massimo grado. Quella parola mi piaceva. "Com'è carminativo" dicevo tutte le volte che ne prendevo.Quella parola pareva esprimere così bene quel senso di calore interno, quel fuoco, quella - come dire? - soddisfazione fisica che seguiva l'ingerimento d'una pozione di cannella. Più tardi quando scoprii l'alcool, la parola "carminativo" mi servì a descrivere quell'ardore simile, ma più nobile, più spirituale, ch'evoca il vino, non solo nel corpo ma anche nell'anima. Le virtù carminative del borgogna, del rhum, del vecchio brandy, del lachryma-christi, del marsala, dell'aleatico, dello stout, del gin, dello champagne, del bordeaux, del vino nuovo delle vendemmie toscane, io le paragonavo, le classificavo. Il marsala è un carminativo rosa e soffice; il gin punge e rinfresca riscaldando. Avevo tutta una tabella di valori carminativi. E ora... - Denis distese le mani, con le palme aperte, avvilito. - Ora so che cosa carminativo significhi realmente.
- Ebbene, che cosa significa?- domandò il signor Scogan un po' spazientito.
- Carminativo, - disse Denis attardandosi amorosamente sulle sillabe, - carminativo. 

Aldous Huxley, Giallo cromo ed. Einaudi


continua...

lunedì 13 agosto 2012

Arvo Part





Arvo da bambino inizia a suonare avendo a disposizione un numero limitato di note:  il pianoforte su cui si esercita ha la parte centrale della tastiera difettosa. La mancanza è profetica: anticipa lo stile personalissimo che il musicista maturerà a partire dalla metà degli  anni Settanta, quando ridurrà all’essenziale gli elementi di cui disporre nelle composizioni . Il nome di Part è oggi associato ai lunghi intervalli di silenzio che preparano chi ascolta ad accogliere il suono nel suo nitore, nel suo valore puro.
Ad esercitare una forte influenza sul musicista è la monodia, la polifonia primitiva.Ho scoperto che è sufficiente una singola nota, suonata con grazia “

sabato 11 agosto 2012

Tallinn ( 3 ) - Musica, sopra ogni cosa

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I concerti


Heli Ernitz e Ave Kruup

Nella sala da concerti della Casa delle Teste nere eravamo solo in due, forse  tre. Turisti, intendo.  Gli altri ( un centinaio ) erano del posto. Me ne sono accorta  alla fine del concerto, quando la pianista e l'oboista si sono ritirate in un'altra stanza e, rapidamente,  le persone presenti in sala hanno formato una  fila, tirando fuori dalle borse, e non so da dove altro, piccole scatole di cioccolatini, fiori di carta e non, peluche e manufatti di ogni sorta da donare alle musiciste. Mi sono accodata anch'io, per poi battere in ritirata nei pressi delle sorridenti esecutrici ( the shame of it ! ).



mercoledì 8 agosto 2012

Tallinn ( 2 )



Nuku e Kumu










Percorro un  ponte di vetro ( o plexigas ? ). Un ragno incombe, appeso al suo filo sottile. 


lunedì 23 luglio 2012

Tallinn ( 1 )

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Preludio


Non l'avrei  comprato se l'areo per Tallinn non fosse partito con sei ore di ritardo, o, quantomeno, non l'avrei acquistato e letto la settimana scorsa. E' il primo romanzo di Saramago, quello che l'editore rifiutò di pubblicare, quando  l'autore di Cecità non era stato ancora letto da nessuno.
Non sembra neanche un suo scritto. E' forse un romanzo nato per il piacere di sentirsi scrittore, autore di personaggi simili a quelli trovati nei libri degli autori più apprezzati. E' questa l'impressione che mi ha fatto, magari sbaglio.. Di certo, quando chiesero a José, ormai famoso, di pubblicarlo, lui declinò l'invito. Eppure, non lo nascondo, l'ho letto con piacere crescente.
C'è un condominio. In ogni appartamento si sviluppa una storia e si delineano  più  modi d'essere. La figura prevalente, sia al maschile che al femminile, è quella dell'incapace, dell'inetto ma c'è anche l'altra, perfettamente speculare, dell'individuo pago di sè, almeno apparentemente. Ci sono figure infantili. Intorno a loro ruota la solitudine di adulti scontenti della piega che ha preso la propria vita. Le storie restano aperte...più che altro alle illusioni, però.


sabato 21 luglio 2012

It's a small world

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Stranglers, It's a small world

Many roads to travel down and there are many surprises to find
But as luck will have it you can stumble in the valley of the blind
Friends will always tell you fate will rear its ugly head to frighten you
But the hands of time hold something and he's offering it all to you

sabato 7 luglio 2012

Sinfonia Leningrado



Cauto, Šostakovič aprì l'involto. Per alcuni secondi fissò il contenuto, immobile; quindi si alzò di scatto dallo sgabello. " Carta pentagrammata!" gridò, sollevandola sopra la testa. " E quanta! In nome del cielo, dove l'ha rimediata? Di questi tempi sarebbe più facile trovare la fine dell'arcobaleno! "
Elias avvampò. " La metto da parte dai tempi delle lezioni di composizione al Conservatorio. Sa, scrivere non è mai stato il mio forte". (...)

" Potrebbe trattenersi ancora un minuto?" gli chiese  Šostakovič , radioso. " Un paio di giorni fa ho finito un'opera... il primo movimento, almeno ". Ma non aspettò la risposta di Elias. Afferrò alcuni fogli che aveva lasciato accanto al pianoforte, a cui si avvicinò con lo sgabello. Quindi tenne per un momento le mani sospese sopra la tastiera e poi cominciò a suonare.

Mentre le note si levavano a costruire un solido muro, Elias rimase immobile (...).  Šostakovič  muoveva le labbra, e pestava sui tasti quasi fossero fatti d'acciaio, anziché d'avorio. Di tanto in tanto le sue mani si sovrapponevano. La  sinistra scavalcava la destra, per poi tornare al suo posto.

Il tema della marcia crebbe di volume, e il piano prese a tremare. I fogli balzarono via dal leggio e volarono in aria. Ma Šostakovič   non stava più guardando lo spartito; il suo viso quasi toccava la tastiera, gli occhiali sospesi sulla punta del naso. Poi, nel bel mezzo di una frase ripetuta selvaggiamente, si fermò. L'unico suono rimasto era l'acciottolio dei piatti proveniente dal soggiorno.

giovedì 5 luglio 2012

come again





Come again,
sweet love doth now invite,
thy graces that refrain
to do me due delight
To see, to hear,
to touch, to kiss,
to die with thee again
in sweetest sympathy

Come again,
that I may cease to mourn
through thy unkind disdain
for now left and forlorn
I sit, I sigh,
I weep, I faint,
I die, in deadly pain
and endless misery

Gentle love,
draw forth thy wounding dart:
Thou canst not pierce her heart;
For I that do approve
By sighs an d tears
more hot than are
thy shafts, did tempt while she
for scanty tryumphs laughs

 
Johnn Dowland ( 1563 - 1626 )

lunedì 2 luglio 2012

di zoo nario letterario : rinoceronti togati

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LA NERA NOTTE DEL VECCHIO MARCHESE ERMANNO SEBORGA - SONEGO
PROCESSATO E CONDANNATO A MORTE DAI RINOCERONTI DA LUI UCCISI IN GIOVENTU'.
QUINDI GRAZIATO PER INTERCESSIONE DI SANTA RITA LA QUALE EBBE POI A PENTIRSENE
AMARAMENTE. ANNO 1901


Ermanno Seborga Sònego, di famiglia patrizia di Serravalle ( oggi Vittorio Veneto ) visse dal 1865 al 1927. Molto ricco, era appassionato di caccia grossa. I suoi nipoti raccontano fosse un uomo strano, affetto da manie religiose o, meglio, rituali. Essi suppongono che il processo da parte dei rinoceronti fosse un parto della sua fantasia fuori squadra.


Dino Buzzati, I miracoli della Val Morel




Links


I miracoli della Val Morel
Il sentiero Buzzati

venerdì 29 giugno 2012

Place to be

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Place to be  

When I was young, younger than before
I never saw the truth hanging from the door
And now I'm older, see it face to face
And now I'm older, gotta get up clean the place

And I was green, greener than the hill
Where flowers grew and sun shone still
Now I'm darker than the deepest sea
Just hand me down, give me a place to be

And I was strong, strong in the sun
I thought I'd see when day is done
Now I'm weaker than the palest blue
Oh so weak in this need for you


Un posto per vivere  

Giovane e senza storia
La verità mi ignorava
Ora che giovane non sono, lei mi guarda,
Ed io chiudo gli occhi.

Allora ero verde, più verde della collina,
I fiori sbocciavano, colorati dalla luce
Ora sono più scuro di un nero abisso
Allora voglio, voglio un posto per vivere

Mi sentivo così forte sotto il sole
Mi illudevo di poter sostenere il suo declino
Ora sono più smorto di un blu sbiadito
Oh, senza colore,  perché ho bisogno di te


martedì 26 giugno 2012

No(u)vel(le) cuisine - Il riso dolceamaro dell'orchessa -




Sono la moglie dell'orco.
Io mi nutro come gli altri esseri umani. Il mio  piatto preferito è riso con zucchero e cannella. Mio marito ha le sue stranezze, come tutti gli uomini del resto. Ma è un brav'uomo. Gli ho dato sette figlie. Ahimè, ora sono tutte morte; è stato lui a ucciderle per sbaglio, come ben sapete; la colpa è tutta di quel piccolo diavolo di Pollicino.
Quando in una notte buia e tempestosa i sette giovani taglialegna si rifugiarono a casa mia, mi fecero compassione e li nascosi a mio marito. Ma lui sentì odore di carne umana e li scovò sotto il letto. Per salvarli gli consigliai di mangiarli il giorno successivo, una volta che li avessi ben rimpinzati. (...)
Allora portai i sette fanciulli nella camera delle bambine. C'erano due grandi letti. In uno dormivano le mie dolci figliole. Nell'altro misi i ragazzi.
Quel birbone di Pollicino tolse alle fanciulle le cuffiette da notte con le coroncine d'oro. Si, corone d'oro, perchè erano principesse - mio marito è infatti un principe fra gli orchi.
Le cuffiette se le misero quel diavoletto e i suoi fratelli.
A mezzanotte (...) mio marito (...) entrò nella camera delle bambine e cercò tastando nel buio i letti. Quando sentì le coroncine sulle teste dei ragazzi, pensò che fossero le sue bambine, allora andò verso l'altro letto e tagliò le gole alle figlie.  (...)

Da allora mangia raramente carne umana.  (...) E' diventato malinconico. E' un brav'uomo che ne ha passate tante. Ieri è venuto ad annusare in cucina mentre stavo preparando il mio riso, e ne ha assaggiato un pochino.
Forse riesco ancora a convertirlo ad un regime vegetariano, che è tanto indicato per gli anziani.

Franz Hessel,  L'arte di andare a passeggio, ed. ellint


Risolatte alla cannella

Ingredienti


80 gr di riso
1/2 litro di latte
50gr di zucchero semolato
cannella ( 1 cucchiaino )
vaniglia ( i semi di 1/3 di  baccello )



Preparazione


Far bollire il latte con la vaniglia e lo zucchero. Versare il riso e, mescolando di tanto in tanto, lasciarlo sobbollire  per 20 minuti.  Versare la crema di riso in ciotoline monoporzione e cospargere di cannella.

 Mangiare tiepido o freddo 






p.s.


La ricetta è dell'orchessa. Me l'ha passata. Sono sua amica...


...con tanto di certificato