il vento
Il vento è stato la mia ninna nanna: non le impetuose correnti d'aria che soffiavano dall'Appennino su Firenze, incuneandosi dietro il Monte Ceceri, dal quale Leonardo da Vinci gettava quel malcapitato del suo servo dopo averlo imbracato con inefficaci ali artificiali ( il vento lo portava su e lo schiantava poi al suolo, come un Icaro spennato ), ma una vezzosa poesiola, Who has Seen the Wind? ( 1962 ), della preraffaellita Christina Rossetti ( 1830-1894 ), che la mamma ci recitava, in inglese, come una filastrocca, per farci addormentare:
Chi ha visto il vento?
né io né te;
ma quando le foglie tremano
è il vento che le attraversa
Chi ha visto il vento?
né tu né io;
ma quando gli albero piegano la testa
è il vento che passa
(...)
Il vento è l'esito di moti convettivi ( verticali ) e adduttivi ( orizzontali ) di masse d'aria in atmosfera. L'intensità del vento aumenta in media con la quota, per via della diminuizione dell'attrito con la superficie terrestre e la mancanza di ostacoli fisici ( vegetazione, edifici, rilievi e montagne ).
(...)
Nella Terra del Fuoco il vento soffia costantemente tutto l'anno: in quei rari momenti in cui si calma, la gente impazzisce.
Francesco M. Cataluccio, L'ambaradam delle quisquiglie, ed. Sellerio
Bello questo post! Mi ha ricordato l'escursione nei luoghi di Dalì, la forte tramontana "subita" a Cadaques. Anche lì si parla di connubio vento-pazzia, quel vento che fa "atramuntat" (andare fuori di testa) e Dalì, con le sue ossessioni, ne era uno dei più celebri cantori e testimone.
RispondiEliminaIl vento della Terra del Fuoco, quello che spazza costantemente la Patagonia, quello che ha impedito( finora) la costruzione di piste da sci sulle Ande, il vento come forza e come risorsa pura della natura, quel vento mi è venuto in mente mentre leggevo il tuo post. Capisco che senza quel vento si possa impazzire.
RispondiEliminaquel libro meriterebbe l'acquisto solo per la copertina :)
RispondiEliminaConcordo con Amanda, che delizia di libro!
RispondiEliminaSempre bello, passare di qui.
RispondiEliminaContrariamente agli abitanti della Terra del Fuoco, io impazzisco quando C'È, il vento. Quando è forte lo odio, non lo sopporto, mi innervosisce. Non a caso una delle mie poesiole adolescenziali s'intitola Vento Bastardo... :)
RispondiEliminaBaci8
E io trovo tremendamente romantico il vento di Provenza, che talora si spinge sin qui sulla mia Riviera!
RispondiElimina@Nela: Il vento più forte che ricordi è quello a Cabo da Roca. Ho una foto con i capelli che mi coprono quasi interamente il volto! Ma tu dovresti conoscerlo, visto il tuo amore per il Portogallo:)
RispondiElimina@Grazia: ricordo il tuo bel post su quei luoghi. Sai che ho pensato proprio a te e al tuo viaggio mentre scrivevo? Avevo intenzione di rubare una delle tue foto. Poi ho deciso di lasciar spazio all'immaginazione:)
@Amanda: sul retro della copertina c'è scritto che la foto è stata tratta di qui: http://www.hub09.it/
RispondiEliminap.s.
ho perso il link che mi avevi mandato per collegarsi automaticamente a un sito...puoi gentilmente lasciarmelo qui ancora una volta? :)
@Silvia: sono una affezionata lettrice di Francesco Matteo Cataluccio. Sa raccontare con eleganza rara. I suoi libri aprono un mondo nel vero senso della parola: sono resoconti di incontri, esperienze, viaggi ad Est e non solo. :)
@Dreaming and running: e per me è bello sapere che ti sei fermato per un po' qui:)
RispondiElimina@Nick: l'hai pubblicata sul tuo blog? Adesso vado a vedere:)
@Adriano: Sono d'accordo con te. spifferi, brezze, venticelli, vento di ponente e levante, bore e Borea: mi piace tutto ( a condizione che lasci i ripari in pace ):)
http://www.creareblog.org/2009/05/inserire-un-link-in-un-commento-su.html
RispondiEliminaGrazie, cara:)
RispondiEliminaTi assicuro cara Gyaci che io ieri il vento l'ho visto e sentito.....
RispondiEliminaSiamo abituati noi liguri, a queste tramontane o maestrali , che ti investono e sconvolgono tutto...
E c'era anche la pioggia ..non ci facciamo mancare nulla!
Smakkone!!!!
@Nella: temprati dagli elementi voi liguri, più di altri. Magari è il segreto della vostra tenace volontà:)
RispondiEliminaSì, era in uno dei primissimi assaggi adolescenziali del "poeta pentito"... :-))))
RispondiElimina@Si, ci conoscevamo appena da un paio di mesi. Sono andata in cerca e l'ho ritrovata ieri:) baci8
RispondiEliminaAlors bon vent avec la musique magnifique ci-dessus, mélodie et voix, un régal!
RispondiEliminaMerci beaucoup Gya-cinta
@Versus: nel frattempo ho cambiato...Spero che il nuovo brano sia ugualmente di tuo gradimento. La cantante che ti è piaciuta è Youn Sun Nah. Ciao e grazie! :))
RispondiEliminaimparo sempre qualcosa qui da te...
RispondiEliminaun suono alato
la parola
il vento...
Eh bien, belle découverte pour moi que ce Paolo Fresu!
RispondiEliminaJe vous envoie le soleil du Quercy Gya-cinta!
@Cri, versus: grazie! Ciao.:)
RispondiEliminaE' vero che l'assenza di vento fa impazzire,
RispondiEliminafa impazzire quando cambi vela
e credi che un refolo riesca a farti ripartire
ma il refolo non arriva e allora aspetti
a volte anche un pomeriggio intero
e pansi a quando i marinai restavano giorni nella bonaccia
ad aspettare e impazzire
loro davvero impazzivano e dicevano
"meglio due burrasche che una bonaccia".
E loro non avevano il motore
ma io si e fuggo dal vento che non c'è.
Cara Giacy non conosco Cataluccio, sembra molto piacevole...
RispondiEliminail vento non lo sopporto, mi destabilizza, ma tradotto in parole mi piace molto:
"(...) e io fingo timore a chi non sa
che vento profondo m'ha cercato."
(la prima che mi è venuta in mente è "Vento a Tindari")
baci
@Massimo: inevitabile pensare alla bonaccia più nefasta della storia della poesia , quella della ballata di Coleridge. Grazie e benvenuto nel mio blog!
RispondiElimina@Maria: E' un autore molto interessante e, come hai detto tu, piacevole, visto che la lettura dei suoi scritti lo è davvero. Nel libro da cui ho tratto la sequenza il racconto di momenti della sua esperienza si alterna a quello del ricordo degli scrittori, artisti, musicisti che ha incontrato. Tra l'altro F. M. Cataluccio condivide con te le origini ( per via paterna ) :)