Spegniti, luce mia,
ciò che ti fu tolto
ora è andato via,
né in questo posto
lo puoi ritrovare!
Vi devi rinunciare.
Era allegra la tua fiamma un tempo, ora l'aria ti è stata rubata; e quando è cessato il vento la fiamma resta smarrita. Va in cerca ma non trova: Spegniti, luce mia, allora.
Paul von Haugwitz traduzione di Ferdinando Albeggiani ( tratta dal sito www.recmusic.org/lieder/ )
qui il testo originale del Lied di Beethoven
.
Stupendo. Grazie anche per questo momento che ci hai regalato.
RispondiEliminaQui le Arti e le Emozioni sono proprio di casa, ogni volta di più... :)
RispondiElimina@Grazia, Nick, sono contenta che abbiate apprezzato. E'un lied estremamente malinconico ma Beethoven rende familiari, vicini anche gli stati d'animo a me più estranei:) Bacioni
RispondiEliminaInfatti, coinvolgente. Per me come certi versi di Lucrezio.
RispondiEliminaLa metafora dell'ineluttabile?! Bellissimi versi!
RispondiElimina@Adriano: ? :)
RispondiElimina@Nela: penso che tutto possa cambiare,o rimanere fermo, che lo vogliamo o no. E' difficile rendersene conto, prenderne atto.Si ha l'illusione di essere artefici del proprio destino o di essere determinati dall'inevitabile, ma chissà se è davvero così, io penso di no:)
Allora il tedesco può essere usato anche in poesia... A forza di vedere la Merkel avevo pensato che fosse solo la lingua della finanza...
RispondiEliminaLeggeranno i loro classici poeti questi freddi burocrati ?
@Guglilmo: domanda legittima, vorfälle! :)
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