Sembra che questo post intimidisca un po’, forse per la paura di esporsi e dire quello che si pensa davvero… :D (o almeno così è stato per me, lo ammetto: aspettavo un po’ vigliaccamente di vedere cosa ne dicevano i più esperti di musica, non per accodarmi, solo per evitare figuracce, ma non si fa avanti nessuno, allora mi espongo…) Premetto che in genere amo il nuovo, l’originalità, il coraggio e gli sperimentalismi se non sono fini a sé stessi. Ma nel caso specifico, a costo di sembrare il solito rozzo ignorante che non capisce l’arte contemporanea (che in molti casi faccio anche fatica a chiamare Arte) sarò molto diretto, e dirò che trovo incomprensibili entrambi gli estremi: saturazione e minimalismo spinto. La saturazione per me non è altro che fastidiosa cacofonia, degna di approcci ironico-satirico-increduli tipo quello di Albanese nel film Uomo d’acqua dolce. Il minimalismo esasperato è anche peggio: mi suona da presa per i fondelli, un po’ come se io stampassi un libro di 400 pagine tutte bianche, escluso un punto e virgola a pagina 222. Potrei tirar fuori tutte le pretenziose spiegazioni concettual-intellettualistiche del mondo, ma resterebbe il fatto che la mia non sarebbe arte, e se qualcuno, dopo aver comprato quel libro per sbaglio, ci si incazzasse come una bestia, avrebbe straragione… :)
Non è una provocazione il mio post. Sono stata mossa esclusivamente dal desiderio di informare, chi non ne fosse al corrente, dell'esistenza di una rassegna. Non sono un'esperta, quindi non farò finta di esserlo. Dico solo che la musica ha tante funzioni. Perchè precludere ai musicisti la possibilità di attivarle? Grazie per i commenti. Baci
anche la biennale di musica? Uhm... non lo sapevo. Ho in programma un week end a Venezia per la biennale "classica" ma più in là. Grazie cmq per l'info, non sono mai abbastanza!!!
Spero solo che il mio logorroico e arruffato commento non sia sembrato "contro" questo post, che è all'altezza di tutti quelli di questo splendido blog: interessante, istruttivo, stimolante. :)
Ho solo voluto andare oltre, e confessare i miei gusti personali, che sono i gusti di una persona istintiva e poco colta, e soprattutto ancora ingenuamente legata all'antico binomio Arte-Bellezza, in virtù del quale un certo tipo di musica sarà sempre inascoltabile (ma i musicisti continuino pure a esplorare e sperimentare, chi sono io per impedirglielo?), così come certe sculture moderne saranno sempre inguardabili (se non addirittura "pernacchiabili") :-)))
Tu continua così, e non farti fuorviare dai miei sproloqui :D
@Monica: ciao, carissima! Ho trovato a scuola il depliant. Pensa, pur abitando a 60Km da Venezia, non ero al corrente dell'esistenza della Biennale di musica. Leggendo il programma, ho visto che dovrebbe valere la pena ascoltare qualcosa, così ho deciso di condividere la mia scoperta.
@Nick: non mi sorprende questo tuo commento bis... Sei molto delicato e gentile:). Nessun problema. Ho gradito molto il tuo intervento ( per niente arruffato - a proposito, che bella espressione :) - e non l'ho affatto interpretato come un commento contro il post. La musica minimalista non piace a tutti. A me sì. E' una questione di temperamento. A me piace molto la sensazione di vuoto.Posso riempirlo come voglio. Ci sono proposte musicali sperimentali che non dicono niente neanche a me, ma che possono "parlare" ad altri. Baci8 :))
a me pare una bella proposta, da vivere andando alla scoperta dell'"ascolto" del suono (Klang) musicale dell'universo, aprendo le orecchie e il cuore nella scoperta di sempre nuovi orizzonti sonori. Forse il titolo con la connotazione "estrema" può apparire fuorviante riecheggiando, credo, involontari rimandi referenziali dal gusto appunto provocatorio, come erano quelli programmatici scelti dagli "intonarumori" di futurista memoria.
@telegrafista e Ally: si, se ascoltate dal vivo ed eseguite da un interprete sensibile, poche note possono vibrare come suoni celesti solo intuiti. Molta della ricerca contemporanea penso abbia preso questa direzione. Grazie!Ciao.
Grazie , grazie e ancora grazie.... ascoltiamo...silenzio in sala!
RispondiEliminaSembra che questo post intimidisca un po’, forse per la paura di esporsi e dire quello che si pensa davvero… :D (o almeno così è stato per me, lo ammetto: aspettavo un po’ vigliaccamente di vedere cosa ne dicevano i più esperti di musica, non per accodarmi, solo per evitare figuracce, ma non si fa avanti nessuno, allora mi espongo…)
RispondiEliminaPremetto che in genere amo il nuovo, l’originalità, il coraggio e gli sperimentalismi se non sono fini a sé stessi. Ma nel caso specifico, a costo di sembrare il solito rozzo ignorante che non capisce l’arte contemporanea (che in molti casi faccio anche fatica a chiamare Arte) sarò molto diretto, e dirò che trovo incomprensibili entrambi gli estremi: saturazione e minimalismo spinto. La saturazione per me non è altro che fastidiosa cacofonia, degna di approcci ironico-satirico-increduli tipo quello di Albanese nel film Uomo d’acqua dolce. Il minimalismo esasperato è anche peggio: mi suona da presa per i fondelli, un po’ come se io stampassi un libro di 400 pagine tutte bianche, escluso un punto e virgola a pagina 222. Potrei tirar fuori tutte le pretenziose spiegazioni concettual-intellettualistiche del mondo, ma resterebbe il fatto che la mia non sarebbe arte, e se qualcuno, dopo aver comprato quel libro per sbaglio, ci si incazzasse come una bestia, avrebbe straragione… :)
Un abbraccio, carissima.
Peccato, sarò a Venezia solo il 22-23-24 per la conferenza nazionale sull'amianto...
RispondiEliminaNon è una provocazione il mio post. Sono stata mossa esclusivamente dal desiderio di informare, chi non ne fosse al corrente, dell'esistenza di una rassegna. Non sono un'esperta, quindi non farò finta di esserlo. Dico solo che la musica ha tante funzioni. Perchè precludere ai musicisti la possibilità di attivarle?
RispondiEliminaGrazie per i commenti. Baci
anche la biennale di musica? Uhm... non lo sapevo. Ho in programma un week end a Venezia per la biennale "classica" ma più in là. Grazie cmq per l'info, non sono mai abbastanza!!!
RispondiEliminaSpero solo che il mio logorroico e arruffato commento non sia sembrato "contro" questo post, che è all'altezza di tutti quelli di questo splendido blog: interessante, istruttivo, stimolante. :)
RispondiEliminaHo solo voluto andare oltre, e confessare i miei gusti personali, che sono i gusti di una persona istintiva e poco colta, e soprattutto ancora ingenuamente legata all'antico binomio Arte-Bellezza, in virtù del quale un certo tipo di musica sarà sempre inascoltabile (ma i musicisti continuino pure a esplorare e sperimentare, chi sono io per impedirglielo?), così come certe sculture moderne saranno sempre inguardabili (se non addirittura "pernacchiabili") :-)))
Tu continua così, e non farti fuorviare dai miei sproloqui :D
@Monica: ciao, carissima! Ho trovato a scuola il depliant. Pensa, pur abitando a 60Km da Venezia, non ero al corrente dell'esistenza della Biennale di musica. Leggendo il programma, ho visto che dovrebbe valere la pena ascoltare qualcosa, così ho deciso di condividere la mia scoperta.
RispondiElimina@Nick: non mi sorprende questo tuo commento bis... Sei molto delicato e gentile:).
Nessun problema. Ho gradito molto il tuo intervento ( per niente arruffato - a proposito, che bella espressione :) - e non l'ho affatto interpretato come un commento contro il post. La musica minimalista non piace a tutti. A me sì. E' una questione di temperamento. A me piace molto la sensazione di vuoto.Posso riempirlo come voglio. Ci sono proposte musicali sperimentali che non dicono niente neanche a me, ma che possono "parlare" ad altri.
Baci8 :))
a me pare una bella proposta, da vivere andando alla scoperta dell'"ascolto" del suono (Klang) musicale dell'universo, aprendo le orecchie e il cuore nella scoperta di sempre nuovi orizzonti sonori. Forse il titolo con la connotazione "estrema" può apparire fuorviante riecheggiando, credo, involontari rimandi referenziali dal gusto appunto provocatorio, come erano quelli programmatici scelti dagli "intonarumori" di futurista memoria.
RispondiEliminaNon è musica che passa in palude, ma a volte è bello sperimentare e cambiare genere ...ed è così che si trovano delle inaspettate sintonie.
RispondiElimina@telegrafista e Ally: si, se ascoltate dal vivo ed eseguite da un interprete sensibile, poche note possono vibrare come suoni celesti solo intuiti. Molta della ricerca contemporanea penso abbia preso questa direzione. Grazie!Ciao.
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