I concerti
Heli Ernitz e Ave Kruup |
Nella sala da concerti della Casa delle Teste nere eravamo solo in due, forse tre. Turisti, intendo. Gli altri ( un centinaio ) erano del posto. Me ne sono accorta alla fine del concerto, quando la pianista e l'oboista si sono ritirate in un'altra stanza e, rapidamente, le persone presenti in sala hanno formato una fila, tirando fuori dalle borse, e non so da dove altro, piccole scatole di cioccolatini, fiori di carta e non, peluche e manufatti di ogni sorta da donare alle musiciste. Mi sono accodata anch'io, per poi battere in ritirata nei pressi delle sorridenti esecutrici ( the shame of it ! ).
Nella chiesa Niguliste, invece, tutti o quasi come me. Lì per la prima e forse unica volta a Tallinn ad ascoltare con la testa in su un concerto d'organo. Allego programma. Una sorpresa il secondo brano dalla sonorità decisamente yankee.
I compositori estoni
( clicca qui per avere un elenco completo e un "assaggio" delle loro opere - basta cliccare sul nome dell'artista, una volta entrati nel sito - )
Il programma del concerto alla Casa delle teste nere Di Heino Eller, il primo musicista della lista, è stato allievo Arvo Part, il compositore estone universalmente noto. L'ultimo della lista, Urmas Siskas, era presente all'esecuzione del suo brano, ho quindi avuto modo di vederlo. Un uomo sanguigno ( lo si può notare qui, in occasione di un'altra esecuzione. E' nascosto tra i pianoforti. Ha un tamburo sciamanico in mano. Lo userà con una certa energia più avanti nel video ) . L'artista vive in un castello con annessa torre-osservatorio astronomico. Le sue composizioni hanno molto a che fare con gli astri. ( qui ) Ad Arvo Part dedicherò un intero post, il prossimo. . |
Si capisce che ti piace l'Estonia, musica compresa, e questo piacere ce lo trasmetti. Una buona meta per un prossimo viaggio: vedrò di organizzare!
RispondiEliminaE tutto il resto è letteratura.
RispondiEliminaMe l'avevi promesso, un post tutto musicale sul tuo viaggio ... che, da come capisco, continua. Spendido e completo questo post, dove si vola alto (quanto vorrei vivere in un castello).
RispondiEliminaDi Arvo Paert ho solo un cd che volli fortissimamente volli dopo aver ascoltato su radio 3 il pezzo che ancora oggi è il mio preferito: un salve regina da brividi, mi piacerebbe avere un tuo indirizzo per potertelo fare ascoltare prima del tuo prossimo post
RispondiEliminaMagnifica Tallin...atmosfere indimenticabili.
RispondiEliminaDevo confessare di non aver mai compreso davvero perchè, fin dai tempi dei pitagorici, molti collegassero la musica alle sfere celesti. L'unica personalissima spiegazione mi giunse dalla parola desiderio, che deriva da de-sidera, e dal silenzio che emana il cielo notturno, con la voglia di riempirlo di immagini acustiche che ne infrangano la solitudine.
RispondiEliminaAspetto ansioso il post su Arvo Part!!!
@Grazia: continuerei a parlarne. Sono così rari i posti che abbiano ancora qualcosa di proprio... :)
RispondiElimina@Pierluigi: devo dirti che della letteratura, quella che mi sa parlare, personalmente non ho una cattiva opinione. Mi piace quanto la buona musica. Ciao e a presto, spero. :)
@Ally: sono bui e umidi come le paludi, dovresti starci bene! Bacione.
@Amanda: avevi ragione! E' bellissimo. Bacio
@Sandra: dimmi dove non sei stata, carissima! ;) C'è qualcosa su Tallinn da te?
@Sandro: hai visto? Ho confezionato il post su Arvo il più presto possibile per te. :))
Ho preso spunto dal titolo del tuo post per citare Verlaine. Questi sono i versi:
RispondiEliminaArte poetica
Musica, sopra ogni cosa:
e perciò preferisci il ritmo impari
più vago e più solubile nell'aria,
senza nulla che pesi o che posi.
E' necessario poi che tu non scelga
le tue parole senza qualche svista:
nulla più caro della canzone grigia
dove l'incerto si unisce al preciso.
Sono begli occhi ombreggiati da veli,
è la gran luce tremula del mezzodì,
è, in un tepido cielo d'autunno,
l'azzurro brulichio delle chiare stelle.
Perché vogliamo ancora la sfumatura:
non il colore, solo la sfumatura.
Oh, la sfumatura sola disposa
il sogno al sogno e il flauto al corno!
Fuggi lontano l'arguzia assassina,
lo spirito crudele e il riso impuro,
che fanno piangere gli occhi dell'azzurro,
e tutto quell'aglio di bassa cucina!
Prendi l'eloquenza e torcile il collo!
E farai bene, in vena d'energia,
a moderare un poco la rima.
Fin dove andrà, se non la si tiene d'occhio?
Oh, chi dirà i torti della rima?
Quale bimbo sordo o quale negro pazzo
ci foggiò mai quel gioiello da un soldo
che suona vuoto e falso sotto la lima?
Musica, ancora e sempre!
Il tuo verso sia la cosa involata
che si sente fuggire da un'anima avviata
verso altri cieli ad altri amori.
Il tuo verso sia la buona avventura
sparsa al vento increspato del mattino
che va sfiorando la menta e il timo...
e tutto il resto è letteratura.
Ciao. A presto!
@Pierluigi: si, l'avevo compreso, visto che anch'io ho usato consapevolmente come titolo del mio post il primo verso della poesia di Verlaine. Ho voluto solo giocare e spezzare una lancia a favore della letteratura:))
RispondiEliminaGrazie per la precisazione e buona giornata, carissimo!