venerdì 27 febbraio 2015

città dell'uomo



«Nella millenaria civiltà della terra, il contadino guardando le stelle, poteva vedere Iddio, perché la terra, l’aria, l’acqua, esprimono in continuità uno slancio vitale… Per questo il mondo moderno, avendo rinchiuso l’uomo negli uffici, nelle fabbriche, vivendo nelle città tra l’asfalto delle strade e l’elevarsi delle gru e il rumore dei motori e il disordinato intrecciarsi dei veicoli, rassomiglia un poco ad una vasta, dinamica, assordante, ostile prigione dalla quale bisognerà, presto o tardi, evadere…» Adriano Olivetti, Città dell’Uomo

domenica 8 febbraio 2015

auf skala mit Nela

foto by Nela San
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domenica 1 febbraio 2015

physis e gnosis


Mi accorgo che N., ottimo conoscitore d'uomini, dunque buon lettore di volti, non ama Lavater, Cagliostro, Mesmer e Gall:
- Tutti ciurmadori, cerretani! - taglia corto- Quel Mesmer! La tinozza miracolosa! L'albero magnetico! (...) Tutto nasce dalla debolezza nervosa del soggetto!
(...) Commenta a bassa voce con Bertrand: