Guarda, una frase così, per me, l'avrebbe potuta dire anche Leopardi. In ogni modo, un'asserzione del genere è da brividi lungo la schiena, al solo pensare fin dove può portare le proprie personali riflessioni sul tema. Bye&besos dark.
Mi associo al commento di Grazia: per fortuna non ci sono sbarre che tengano per noi esseri umani quando si tratta dei nostri pensieri, dei nostri sogni, della nostra Arte. Ma credo che lo stesso Shakespeare sarebbe stato almeno in parte d'accordo...
Un po' pessimisti questi pensieri forse perchè io il mondo non lo vedo sotto questa luce e dò ragione a Zio Scriba, perchè nulla e nessuno puo' tenere imprigionata la nostra fantasia, i nostri sogni. Ciaooo Bruna
Delle prigioni che stanno fuori di noi non dobbiamo avere paura, si può sperare sempre di evadere. Quelle che abbiamo nel cuore sono molto più tetre e , spesso, inespugnabili.
"questo mondo sarà pure una valle di lacrime, ma io ci piango tanto bene" una volta da piccola sentii questa frase e non l'ho più scordata, sarà come sarà ma è l'unico che abbiamo e sta a noi farlo stare bene, in salute ed aprire le sbarre della prigione
La prigione è nella nostra mente, le cui sbarre, a volte, sono più dure dell'acciaio. Per fortuna tutti hanno la chiave. Per sfortuna molti la perdono.
Due giorni fa ho riletto "Amleto". fra le pagine del libro c'era una cartolina, quella che ho scannerizzato. Si tratta del castello di Elsinore,quello comunemente indicato come di Amleto. Ho scelto così una citazione tra le tante da riportare; si tratta di una espressione che Amleto pronuncia durante la II scena del II atto. L'ho scelta perchè si adattava all'immagine che compare nel post e, a mio avviso, al senso complessivo dell'opera di Shakespeare. Amleto, contrariamente a quello che si dice, a mio avviso, non è ammalato nella volontà. Lui vuole. Vorrebbe però un mondo e una condizione umana ben diversi da quelli in cui è costretto a dibattersi con dolore. Certamente l'arte è una temporanea via di fuga oltre che uno specchio in cui osservarsi. Grazie a tutti e baci:)
Cara Giacy, ancora mi sorprendo delle "correspondances", eppure lo so da un pezzo (Cristina docet) che siamo sempre connessi gli uni con gli altri... non per niente sto leggendo "La traduzione di Amleto nella cultura europea"... collegatissime siamo! baci!
Guarda, una frase così, per me, l'avrebbe potuta dire anche Leopardi. In ogni modo, un'asserzione del genere è da brividi lungo la schiena, al solo pensare fin dove può portare le proprie personali riflessioni sul tema.
RispondiEliminaBye&besos dark.
Il mondo come prigione: chissà! Per fortuna la bellezza è là per farci evadere..
RispondiEliminaMi associo al commento di Grazia: per fortuna non ci sono sbarre che tengano per noi esseri umani quando si tratta dei nostri pensieri, dei nostri sogni, della nostra Arte. Ma credo che lo stesso Shakespeare sarebbe stato almeno in parte d'accordo...
RispondiEliminaUn po' pessimisti questi pensieri forse perchè io il mondo non lo vedo sotto questa luce e dò ragione a Zio Scriba, perchè nulla e nessuno puo' tenere imprigionata la nostra fantasia, i nostri sogni.
RispondiEliminaCiaooo
Bruna
Delle prigioni che stanno fuori di noi non dobbiamo avere paura, si può sperare sempre di evadere. Quelle che abbiamo nel cuore sono molto più tetre e , spesso, inespugnabili.
RispondiElimina"questo mondo sarà pure una valle di lacrime, ma io ci piango tanto bene" una volta da piccola sentii questa frase e non l'ho più scordata, sarà come sarà ma è l'unico che abbiamo e sta a noi farlo stare bene, in salute ed aprire le sbarre della prigione
RispondiEliminaanche se io prima o poi me ne andrò nell'altro di mondo, conto su un possibile miglioramento per chi resta ... ciao
RispondiEliminae di evasi (per fortuna)
RispondiEliminaLa prigione è nella nostra mente, le cui sbarre, a volte, sono più dure dell'acciaio. Per fortuna tutti hanno la chiave. Per sfortuna molti la perdono.
RispondiEliminaDenmark's a prison...
RispondiElimina(c'è del marcio, in Danimarca)
Vado fuori tema, ma volevo ringraziarti della lettera dell'insegnante che segnali qui di fianco. Niente di nuovo, certo (purtroppo), però illuminante.
RispondiElimina... e labirinti.
RispondiEliminaCiao Giacynta.
Pim
Due giorni fa ho riletto "Amleto". fra le pagine del libro c'era una cartolina, quella che ho scannerizzato. Si tratta del castello di Elsinore,quello comunemente indicato come di Amleto. Ho scelto così una citazione tra le tante da riportare; si tratta di una espressione che Amleto pronuncia durante la II scena del II atto. L'ho scelta perchè si adattava all'immagine che compare nel post e, a mio avviso, al senso complessivo dell'opera di Shakespeare. Amleto, contrariamente a quello che si dice, a mio avviso, non è ammalato nella volontà. Lui vuole. Vorrebbe però un mondo e una condizione umana ben diversi da quelli in cui è costretto a dibattersi con dolore. Certamente l'arte è una temporanea via di fuga oltre che uno specchio in cui osservarsi.
RispondiEliminaGrazie a tutti e baci:)
Ciao, Silvia! Benvenuta!
Qualche volta ci danno l'ora d'aria....
RispondiEliminaCara Giacy, ancora mi sorprendo delle "correspondances", eppure lo so da un pezzo (Cristina docet) che siamo sempre connessi gli uni con gli altri... non per niente sto leggendo "La traduzione di Amleto nella cultura europea"... collegatissime siamo!
RispondiEliminabaci!
@Nella: l'amicizia è un sollievo, una boccata d'aria:) Grazie per essere passata. :)
RispondiElimina@Maria: Mi piace essere linkata a te:)Sono fortunata!
p.s.
segue tuo post sul libro letto, spero...
Baci