martedì 22 febbraio 2011

Attenti al Lhupo ! ( due )

.




Sgrassatori di Blog     -II puntata-

                                                                            Racconto in 4 puntate di Lhupo    
              

-Accendi la torcia così posso vedere dove sei.
Un fascio di luce si materializzò a meno di cinque metri. Lo raggiunsi e lo aiutai a rimettersi in piedi.
-Come ti senti?
-Mi gira un po' la testa, sento un terribile dolore al naso e anche il ginocchio scricchiola senza contare che...
-Basta così pappamolla, vediamo su cos'hai sbattuto. - dissi puntando la luce verso il basso.
C'era un tronco di betulla, macchiato di sangue, messo di traverso e appoggiato con una estremità sul bordo di un tavolino.  
-Dove sono finito? - disse con un respiro affannoso.
-Contro un gazebino mongolo...con quattro pali meravigliosi in un posto che apre i polmoni, il cuore, l'anima, la mente …
-E il cu...
-Non fare il volgare Wolfet e poi parla piano non vorrei che i nostri si materializzasero in una ventosa brughiera e ce le suonassero di santa ragione.
-Signore...faccio fatica a...respirare. - disse a stento con una voce che non aveva quasi più suono.
Guardai l'orologio. Erano passati circa sette minuti dal nostro ingresso in quella stanza d'aria. Il tasso di cultura stava uccidendo il mio amato amico. Dovevo agire in fretta.
-Dobbiamo bonificare il posto nel più breve tempo possibile. - dissi strappandogli la borsa dalle mani.
Con concitazione rovesciai il contenuto sul pavimento e vidi con sollievo ciò che faceva al caso nostro.
-Mettiamo “E' proprio un porco” o “Cock”? - chiesi.
-Metti il...cazzo che vuoi basta che ti...sbrighi, vedo già le...walkirie... 
Era la prima volta che Wolfet mi dava del tu, la situazione era davvero grave. Senza indugiare oltre appesi le fotografie di Mapplethorpe su due foruncoli legnosi del gazebo, poi mi accasciai a terra e chiusi gli occhi. Mi sentivo debole e stanco.
Quando tornai in me mi sembrava che il buio fosse ancora più fitto. Accesi la torcia.
Mi tirai su e respirai quasi a pieni polmoni. La bonifica aveva funzionato. Guardai Wolfet, era ancora disteso a terra e nel suo viso c'era un'espressione beata. Gli diedi un paio di buffetti sulle guance con il risultato che il suo sorriso si allargò fino alle orecchie. Aumentai la forza tanto che si sentirono due schiocchi secchi. Aprì l'occhio destro e dopo qualche istante il sinistro mi scrutava in modo rabbioso.
Respirò profondamente prima di dire.
-La sua entrata in scena signore è sempre fuori tempo.
-Perchè?
-Una bellissima walkiria era sul punto di baciarmi ed è una cosa che non mi capita spesso.
-Beh mi dispiace di aver interrotto il tuo sogno, ma adesso alzati e prendi un po' di fiato.
Wolfet si tirò su, si piegò sulle ginocchia un paio di volte, fece mulinare le braccia e respirò a fondo più volte, poi fece un passo verso di me e guardandomi dritto negli occhi disse.
-Qual è il piano Signore?
-Dobbiamo raggiungere la stanza della regina prima che scenda la notte.
-E ha idea di dove si trovi questa stanza?
-Penso di sì, dovrebbe trovarsi al centro del labirinto, ma non sarà cosa facile arrivarci. Andiamo non abbiamo molto tempo.
Wolfet si mise a tracolla la borsa, poi fece un ossequioso inchino e disse.
-Prego signore, faccia strada.
Mi incamminai deciso verso una porta che era oltre il Gazebo. Entrai in una cameretta di nome Antropometria  con un po' di palpitazione: nell'aria né suoni né movimenti, solo silenzio. Però l'atmosfera non era male e anche Wolfet mi sembrava più in palla dopo che ebbe dato un'occhiata a quelle intriganti letture.
Uscimmo con un sorriso sulle labbra e dopo aver saltato alcuni cumuli d'ossa, con ancora attaccata qualche fibra puzzolente di carne, dove piccoli puntini fosforescenti gialli stavano banchettando allegramente, arrivammo davanti ad una piccola porta sopra la quale c'era una targhetta di ferro arruginita sorretta da due viti d'oro con su scritto “M.K.Čiurlionis“
Entrai con timore. Il nome non era per niente assicurante. Mi fermai sulla soglia stupito. Grandi e piccoli quadri si muovevano sui muri con movimenti lenti e quando si incrociavano sembravano senza peso dando luogo a fantastiche composizioni
Una spinta mi buttò al centro della stanza.
-Scusi signore, ma mi sembra che la cosa stia prendendo una brutta piega, lei si fa prendere troppo la mano da tutte queste manfrine. Le ricordo che non abbiamo molto tempo per attuare il piano finale...ma cos'è questo forte profumo di incenso e oppio. - disse arricciando il naso.
In effetti abbagliato da quel balletto di quadri non avevo avvertito quell' intenso odore.
-Proviene da là. - dissi indicando un letto a baldacchino che era addossato alla parete di fondo. Poi rivolto a Wolfet. - Tu rimani di guardia non vorrei avere brutte sorprese.



  ( Continua... )

 Le parole sottolineate sono links
                                                                        Un extra   Qui                                   


16 commenti:

  1. che omaggio!
    e che fantasia!

    bello!

    ciao

    RispondiElimina
  2. temo che se non si spicciano resteranno contagiati :)

    RispondiElimina
  3. Ma quanto mi piace questo racconto a puntate!
    Ancora! Ancora!
    :-)

    RispondiElimina
  4. Che caro il tuo amico!!!
    E' un regalo molto bello...aspetto il seguito.

    RispondiElimina
  5. anche io aspetto il seguito.
    molto. molto interessante, finora!

    RispondiElimina
  6. L'ho letto tutto e se di omaggio si tratta, non è dissimile da quello che la matrigna dà a Cenerentola... Un Lhupo è sempre un Lhupo, almeno nelle favole, nella vita magari no!

    RispondiElimina
  7. mi sta prendendo sempre di più, questo viaggio fantastico nel cuore del tuo blog... però che perfido questo lupo, partire dal mio commento sul gazebino per la battuta più divertente... :-))))

    RispondiElimina
  8. @Me ne sono accorta troppo tardi!
    Perdonalo! Come tutti i lupi, attacca, di preferenza, i suoi antagonisti ( anche lui scrive! ).:-))))

    RispondiElimina
  9. Perdonatissimo!! Altrimenti che scrittore autoironico sarei? Quella cosina è troppo divertente... :D

    RispondiElimina
  10. Grazie Nick, conto sull'autoironia! Nelle successive puntate sarà evidente anche la mia, oltre che il mio autolesionismo! Contenta che il racconto ti prenda. Anch'io mi sto divertendo molto - oltre che nel leggerlo e commentarlo insieme a voi - a trovare il "corredo" adatto al testo. Penso che anche il suo autore ti piacerebbe, è uno spirito libero!
    Bacio.

    RispondiElimina
  11. Per il momento, mi limito a perorare anch'io la libertà di pensiero e la causa della cultura piena ed autonoma.
    P.S.
    Potresti anche pubblicare qualche foto dei tuoi quadri, però!
    Un abbraccio!

    RispondiElimina
  12. vorrei vedere anch'io i quadri!

    RispondiElimina
  13. sei unica e imperdibile!!!;-)...come ho fatto a non passare a leggere prima???

    RispondiElimina
  14. incenso e oppio? Si fa interessante! vado avanti...

    RispondiElimina
  15. @Cris: niente di memorabile, Cris, ti assicuro! Bacio

    @Cristina: ho visto su che hai recuperato! Baciotto

    @Turistadimestiere: Si, incontrare un autentico esteta ottocentesco, potrebbe rivelarsi interessante... Un abbraccio.

    RispondiElimina