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"Solenne e paffuto, Buck Mulligan comparve dall'alto delle scale, portando un bacile di schiuma su cui erano posati in croce uno specchio e un rasoio. una vestaglia gialla, discinta, gli era sorretta delicatamente sul dietro dalla mite aria mattutina. Levò alto il bacile e intonò:-Introibo ad altare Dei.Fermatosi, scrutò la buia scala a chiocciola e chiamò berciando:- Vieni su, Kinch. Vieni su pauroso gesuita.Maestosamente avanzò e ascese la rotonda piazzuola di tiro. Fece dietrofront e con gravità benedisse tre volte la torre, la campagna circostante e i monti che si destavano."
J.Joyce, Ulysses
La Telemachia, ovvero la prima parte dell'Ulisse, ha come scenario Sandycove, una località marina a 13 Km dal centro di Dublino. Joyce immagina che Stephen Dedalus sia ospite di Bully Mulligan nella Martello tower, una torre di guardia costruita nei primi dell'Ottocento, all'epoca della temuta espansione napoleonica.
Il personaggio di Buck Mulligan è costruito sulla falsariga di Oliver St John Gogarty, uno studente di medicina amico di Joyce, così come Stephen Dedalus rimanda chiaramente allo scrittore. La torre Martello era l’abitazione di Gogarty a Sandycove.
Joyce vi soggiorna nel 1904 per una settimana.
Una notte, Gogarty spara a dei tegami sopra al letto di Joyce, il quale, spaventato, raggiunge la notte stessa la famiglia a Dublino, e manda, il giorno dopo, un amico a recuperare il suo baule .
A debita distanza da Sandycove, oggi, una statua di Joyce staziona in una delle strade centrali di Dublino
Chissà se lo sguardo perplesso tradisce il ricordo di quel lontano episodio...
Ulysses
James Joyce
La statua di Joyce a Dublino
Blog Twinning
Le parole sottolineate sono links
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ahah, bella la storia della fuga dello spaventato Joyce: mi ricorda la mia voglia di fuga da Ancona per paura dell'Anatrone delle due di notte...
RispondiEliminaio in una torre così (o magari in un faro) vorrei viverci un anno per scrivere un romanzo... naturalmente senza anatroni né pazzi che sparano ai tegami... :-))))
Purtroppo non sono mai riuscita a leggere Joyce.Con il tuo post hai stuzzicato di nuovo la mia curiosità.Chissà che prima o poi non lo riprenda.Ti farò sapere.
RispondiEliminaA presto
@Nick: Anche tu hai la "fissa" del faro? Quanto all'Anatrone, effettivamente, durante una delle allucinanti "tirate" notturne, un "tiro" alla padella avrebbe potuto anche starci... Per fortuna adesso sei qui!:-))))))))
RispondiElimina@Grazia: Se devo essere sincera, ho letto interamente"Gente di Dublino" e "Dedalus" ma l'"Ulisse"solo a spizzichi e bocconi. Fammi comunque sapere... Bacione
Mi consolo, perché anch'io non sono ancora riuscita a leggerlo interamente. Benché siano anni che giace semi-impolverato su uno scaffale della libreria :(
RispondiEliminaBenché, leggendo su Girodivite, sembri tutto così chiaro..
Grazie Giacy.nta, bellissima la statua, una espressione ... buffa :)
Ciao!!!
Lara
Sono stato a Sandycove, proprio dove inizia l'Ulysses. Una ventina di chilometri a est di Dublino, quasi impossibile posteggiare (con la guida a destra, poi, procedura ancora più complicata). Era l'agosto del 2003, un caldo soffocante pure per la ventilata e piovigginosa Irlanda...
RispondiEliminaBei ricordi... grazie per avermeli richiamati.
Mi sento un po' meno ignorante, visto che anche una tale autorevole compagnia non ha letto Ulisse. Rimane il fatto che Joice é una pietra miliare nella letteratura.
RispondiElimina@Lara: E' un romanzo che sono sempre stata sul punto di leggere seriamente, ma... L'analisi della complessa struttura è comunque affascinante. Sapere che ad ogni capitolo ( o quasi ) Joyce associ un organo, un senso, una attività speculativa o una scienza è intrigante, così come rintracciare i richiami all'Odissea omerica. Forse carica di tutte queste nozioni, ho perso la voglia di trascinarmele dietro durante la lettura vera e propria del romanzo.
RispondiEliminaGrazie, cara! Un abbraccio
@Pim: Contenta di poter condividere con te il ricordo di Sandycove e della Martello Tower.
Io sono stata più fortunata, però! Era una bella giornata di sole e ci sono arrivata con mezzi pubblici. :-))))))))
@Adriano: Sicuramente! Davvero L'Ulysses è una sorta di laboratorio della letteratura contemporanea...
Un abbraccio
Ultimamente hai scritto post su libri fantastici: Lolita, Ulisse... E la musica sulla playlist è sempre più bella. Un saluto Giacinta.
RispondiEliminaCiao,sapevi che Joyce era un amante della Sardegna?
RispondiEliminaNel castello di Castelsardo è conservata una tavola da lui incisa in perfetto dialetto,un canto alla terra!
Non vedo la tua mail,ti avrei mandato molto volentieri la fotografia.Se la vuoi contattami.
Ciao,post molto interessante!
Buona domenica!
Joyce è stato per due periodi a Trieste, forse qualche sua traccia si trova anche qui in Italia e qualcosa gli è rimasto "attaccato" alla sua opera---
RispondiEliminahttp://www.iisbiagiopascal.it/areaprogetto_5ae_trieste/james_joyce_a_trieste.htm
Ciao cara. Grazie per i tuoi saluti. Pian piano riprenderò i ritmi "normali" . Ti lascio il mio "buonadomenica". Macca
RispondiEliminasono già passata altre volte
RispondiEliminama non sapevo cosa scrivere
adesso vorrei almeno ringraziarti per la bella sosta e la musica che sempre mi avvince.
un abbraccio
cri
@Grazie, Eugenio, mi fa sempre piacere leggere i tuoi commenti! Ti saluto con affetto.
RispondiElimina@E' una rivelazione, Franz! Non sapevo. Appena posso, mi faccio viva! Intanto...Grazie:-))))
@Guglielmo, grazie! Qualche anno fa ho trascorso qualche giono a Trieste ed ho avuto modo di vedere diversi luoghi legati a Joyce ed a Svevo. Mi è rimasto impresso ,( chissà perchè! ) il caffè Pirona. Oggi è una pasticceria, una volta vendeva anche alcolici e Joyce si fermava spesso lì. :-))))
@Bentornata, Sandra, anche qui da me! Aspetto di vedere le foto e di leggere le tue impressioni dopo il viaggio... ;-))))
@Cris, cara, non preoccuparti! Sono sicura che mi tieni "d'occhio e d'orecchio" con o senza commenti e questo già mi fa felice! Un bacio grande!
"Ulisse" l'ho cominciato tante volte, ma è difficile da portare a termine,pur essendo un grande capolavoro.
RispondiEliminaLa parte da te postata è molto bella, e le immagini sono particolarmente significative.
Grazie, Costantino per essere qui! Appena ho un po' di tempo passo da te! Intanto....Buona giornata!
RispondiEliminaGiacinta
Ah va be’, ma allora sono in ottima compagnia con la non lettura dell’Ulysses! M’era già venuto il sospetto che non fossi la sola, leggendo l’articolo “È formidabile! Ma chi lo legge?» qui: http://bibliogarlasco.blogspot.com/2011/01/e-formidabile-ma-chi-lo-legge.html. Ora ne ho la conferma.
RispondiEliminaLessi “Gente di Dublino” spinta dall’entusiasmo liceale, nato con la scoperta del Joyce pensiero. E sempre sotto lo stesso entusiasmo, acquistai l’Ulisse. A distanza di una ventina d’anni, l’Ulisse giace ancora nella libreria a casa dei miei genitori; prima o poi, il libro si sposterà nella mia attuale dimora. Ma temo che per i prossimi vent’anni continuerà a prendere polvere…
Mi piace questo gemellaggio!Brave brave con il vostro blog twinning.
Buona primavera!
@Barbara: Ti ringrazio per la segnalazione. Ho appena letto l'articolo. E' vero, succede che si parli di un romanzo dandolo per letto... Se si dicono bugie è perché ci si sente in colpa... Vai a capire, poi, perché! A chi dovremmo render conto? Nel caso dell'Ulysses, conosco fino a questo momento una sola persona che l'ha letto integralmente: una mia collega nel periodo della gravidanza !( tempo a disposizione, casa vuota, ormone pazzerello, ecc... )... Ho un'edizione con un apparato critico a momenti pari, per volume, al romanzo stesso. Penso che valga la pena avventurarsi nell'impresa. Certo, bisogna rinunciare almeno per un paio di settimane alla propria dimensione per calarsi in quella insolita e labirintica di Joyce. Bisona essere disposti a affrontare un'odissea...:-)))
RispondiEliminaBaci
@Carmen: Sono certa che possa piacere. Devo dirti che sono stata tutte le volte scoraggiata dall'apparato critico e dalla presenza di tanti altri libri più agili che attendevano il loro turno. Ma proprio perchè conosco bene l'episodio che hai ricordato, mi sono resa conto di come proprio l' "ostico" monologo interiore possa in realtà garantire un'esperienza di lettura unica, libera...
RispondiEliminaChe sorpresa! Casualmente, ravanando in internet a cercare una copertina per Dedalus, ho trovato questo tuo articolo che non avevo mai letto, forse non ti avevo ancora incontrata?
RispondiEliminaComunque sono stata felice, lo sai che sono appena stata in Irlanda ed ho scritto anch'io di questa torre, di questo episodio dell'Ulisse, e poi del terzo quello sulla spiaggia di Sandymount e chissà forse ne scriverò ancora... per me James Joyce è un mito, anche se non capisco certamente tutto quello che scrive, quello che afferro mi basta per essergli devota. Mi farebbe piacere se venissi a dare un'occhiata da me. Ti aspetto allora?
@Alice: ho letto qualche giorno fa il tuo bel post sulla torre! Appena ho un po' di tempo vengo comunque a trovarti :) Pensa che proprio in questi giorni sto leggendo Joyce! :)
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