Parigi l'ho amata ed odiata a fasi alterne. A volte, passeggiando per il Jardin du Luxembourg, mi dicevo che avrei voluto rimanerci per sempre, anche facendo il barbone. (...)
Una mattina, mentre stavamo seduti con Barbara su una panchina del Giardino e discutevamo animatamente in polacco, ci passò davanti un signore con una coloratissima tuta da ginnastica, le scarpe gialle e la polsiera tergisudore bianca al posto dell'orologio. Trotterellava elegantemente senza mostrare fatica, come uno che corre tutti i giorni. Con la coda dell'occhio ci guardò e rallentò l'andatura. Riconobbe la mia amica e, correndo all'indietro come un clown del circo, venne a salutarla con un sorriso sportivo, a trentadue denti. Scambiarono frettolosamente alcune frasi mentre lui continuava a saltellare sul posto. Poi riprese la sua strada di buona lena, scartando di lato con un plastico colpo d'anca. Chiesi chi fosse. - Ma non l'hai riconosciuto? E' Emil Cioran, - mi rispose. Ebbi un soprassalto di bile: - Ma come, questo disgraziato che per anni ci ha intortati col suo affascinante "Sommario di decomposizione" e sedotti con l'idea che la cosa migliore da fare sarebbe stata suicidarci, si mantiene in forma come un qualsiasi fighetto che non vuole invecchiare!-
da Vado a vedere se di là è meglio di F.M. Cataluccio ed. Sellerio
Emil Cioran |
Jardin du Luxembourg ( mappa )
Emil Cioran
Emil Cioran ( Video )
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Sorprendente l'immagine del cupo Cioran in tuta, scarpe da ginnastica e polsiera tergisudore. Una bella lezione per prendee le distanze e per amare, in ogni caso, l'imprevedibilità della vita.
RispondiEliminaGrazie per la citazione e a presto
Un post delizioso, raramente ne leggo di così concretamente raffinati.
RispondiEliminaDavvero.
Hai l'arte di parlare con le parole altrui, mi ricordi la sceneggiatura del film "il sogno della farfalla"
Grazie.
E' pieno il mondo di fighetti che dicono "fate quello che dico e non fate quello che faccio"
RispondiEliminaMi aggiungo a Grazia nel dire che secondo me il termine "fighetto" usato da Cataluccio non esprimeva indignazione, bensì sorpresa, ironia ma soprattutto apprezzamento, sia per il Cioran autore che per il Cioran Essere Vivente.
RispondiEliminaQui da noi siamo a volte un po' troppo legati all'immagine leopardesca dell'intellettuale debole, gobbo e malaticcio. Si può essere tormentati dentro senza essere delle chiaviche in sfacelo fuori...
Ennesimo dolcissimo capolavoro, questo post, per l'accostamento di testo e immagini. Resto incantato, come sempre.
Ciao!
concordo con ruhevoll (inquietante pseudo)!
RispondiEliminaCiao Giacy.nta e grazie per il quadro del doganiere non non conoscevo per nulla (è mai possibile? Lo dico a me stessa).Debbo procurarmene una stampa da attaccare all'ultimo rettangolo di parete rimasta libera...
Jacqueline etc.
Ma quanti incontri straordinari, reali e di fantasia, sempre di alta cultura, però, nei secoli in quei Giardini! E non penso a Dumas padre.
RispondiEliminaDevo dire che mi ha fatto molto ridere leggere questo brano. Ho pensato che in fondo sia sempre meglio essere sorpresi in "positivo" da un Cioran scrittore cupo che si rivela essere un pimpante e galante jogger che ritrovarsi davanti a uno scrittore che nei suoi libri fa tanto il brillante e il simpatico o il compassionevole e l'illuminato e di persona è invece scostante o meschino o semplicemente e francamente un antipatico.
RispondiEliminaBellissima la musica, come sempre.
Saluti affettuosi
Cioran fanatico del fitness: ovvero, mai scambiare l'opera per l'autore. Ciò credo valga, almeno in parte, anche per quello che si legge sui blog. O no?
RispondiEliminaCiao e a presto, Paola
Certo che è sorprendente, ma in senso positivo, pensare a Cioran come lo descrive Cataluccio.
RispondiEliminaCara Giacy.nta sei sempre fantastica!
Ciao,
Lara
@Grazia: hai sottolineato qualcosa che è importante anche per me. Sei sempre acuta e propositiva nei tuoi commenti.
RispondiElimina@Ruhevoll: grazie, sei gentilissimo. Non conosco il film. Incuriosita, ho cercato qualcosa. Magari hai ragione. La mia maestra di pittura una volta, scherzando, mi ha detto che sono una potenziale falsaria … E’ che mi piace troppo entrare nella dimensione degli altri. Forse per questo sin da bimba mi è piaciuto leggere e da grande andar per blog…
@Guglielmo: si, hai perfettamente ragione, ma quelli preferisco non frequentarli o non leggerli.
@Nick: si, è chiaramente con affettuosa ironia che Cataluccio descrive il “sorprendente” Cioran. Mi piace la tua espressionistica ))) precisazione ( Si può essere tormentati dentro senza essere delle chiaviche in sfacelo fuori ). Sono completamente d’accordo con te. Grazie per i complimenti, mi fanno sentire bene. Se le intellettuali gemebonde di gozzaniana memoria ne avessero ricevuti di più…
@Jacqueline: se devo essere sincera, mi sono imbattuta in quel quadro per la I volta ieri! Effettivamente tu e Ruhevoll avete scelto la stessa immagine per il vostro blog …
@Adriano: è stato amore a prima vista per me. Il Jardin du Luxembourg è incantevole. Penso, più avanti, di dedicargli un altro post, magari attraverso altri personaggi che si sono seduti sulle sue panchine…
@Duck: mi piacciono da morire i tuoi commenti! Ho idea, comunque, che si renda necessario per uno scrittore erigere qualche muretto. L’estroversione porterebbe a disperdere tanto di ciò di cui ha bisogno per scrivere…Ed io voglio leggere!
@Paola: non sono del tutto d’accordo. Sarà che mi è capitato raramente di prendere cantonate e di farmi un’idea sbagliata, ma penso che una persona sia davvero rappresentata da ciò che fa o, nel caso del blog, da ciò che sceglie, pubblica scrive. Certo, in qualche caso, bisogna saper leggere tra le righe. Non tutti ci manifestiamo chiaramente ed in modo diretto e penso che questo sia un diritto. L’importante è non fare qualcosa con l’intenzione di danneggiare o colpire qualcuno, nel blog o nella vita. Dimenticavo: benvenuta!
@Lara: Prova a guardare il video che ho inserito nei link....
Grazie a tutti. Un bacio.
Forse degli autori, o almeno di certi, non bisognerebbe sapere niente di loro, come vivono, cosa fanno. Potrebbe essere una delusione rispetto a quello che hanno scritto e che noi abbiamo letto.
RispondiEliminaquando qualcuno scrive così mi saltella dentro il piacere di leggere!
RispondiEliminami dico, ecco, la scena è magica, la parola è magica, il susseguirsi delle azioni, tutto è magico.
compreso il tuo splendido post...
sono sempre particolarmente eleganti le tua scelte!!! sei una musa ispiratrice!!! bacioni Giacynta!
RispondiEliminaSempre raffinatissima,accurata e sorprendente mia cara Giacynta.
RispondiEliminaAnche io concordo con ruhevoll.
RispondiEliminaE' sempre un piacere leggere i tuoi post, cara Giacynta
@Alberto: Non so, Alberto. Anche se è piacevolissimo, so bene cosa faccio quando idealizzo qualcuno : un'ingiustizia.; forse per questo mi è semplicissimo accettare le contraddizioni. Grazie e un saluto affettuoso.
RispondiElimina@Cri: aggiungerei alla lista il tuo commento :-))))
@Cristina, Sandra, Zicin: carissime, vi ringrazio, siete affettuosissime. Un bacio.
concordo con Duck. Meglio un Cioran atletico e divertente con il suo "saltellare sul posto" di uno scrittore che crediamo brillante e scopriamo antipatico. O depresso. Da queste parti...il livello culturale è sempre molto alto, cara Giacy.
RispondiEliminal'incredibile contraddizione del grande Cioran!
RispondiElimina@TuristadiMestiere e Antonio: Cioran non si discute, tutti d'accordo. Un bacio
RispondiEliminaStimo molto Cioran come scrittore, mi ha colpito ai nervi a quando avevo vent’anni, però ho sentito diverse storie come questa. Comincia ad affiorare da più parti il sospetto che fosse un quaquaraquà, o che comunque predicasse male ma razzolasse bene, come ha detto qualcuno a proposito di Schopenhauer. E’ l’ennesima prova, comunque, che nella scrittura s’indossa sempre una maschera. Ciao Giacinta.
RispondiElimina@Eugenio: mi riesce difficile esprimere una valutazione sulla persona, forse perchè non posso e non voglio farlo. Cataluccio ironicamente dice di aver venduto tutti i suoi libri e di aver comprato un coltello da dolci col ricavato...
RispondiEliminaL'insofferenza è direttamente proporzionale all'idea alta che ci si fa di qualcuno, quando questi ci delude. Un abbraccio.
@Carmen: Grazie per il Superbe! Mi piace da morire il francese...
RispondiEliminaPer ciò che concerne i due poli tra cui ci dibattiamo( illusione, disillusione ) sono davvero convinta che siamo direttamente responsabili delle nostre sofferenze. A me piace immaginare, sognare ma so sempre cosa rischio quando lo faccio. Mi do semplicemente una licenza. So che è poco, ma per il momento non riesco a trovare altre vie d'uscita. La lucidità fa meno male se ogni tanto la si manda in trasferta ( l'importante è che a prenderti questa libertà sia tu ).
Un bacio grande.