sabato 24 gennaio 2015
venerdì 16 gennaio 2015
La stanza di Giovanni
" Gli americani sono strani. Avete uno strano senso del tempo- o forse non ce l'avete affatto il senso del tempo, questo non lo so. Il tempo sembra essere sempre una parata, chez vous- una parata trionfale, come eserciti che entrano in una città con le bandiere.( ... ) "Insomma", continuò, " come se, con abbastanza tempo a disposizione e tutta quella paurosa energia e le capacità che avete, si potesse sistemare ogni cosa, risolverla, metterla a posto. E quando dico ogni cosa" aggiunse, cupo, "intendo dire tutte le cose gravi e terribili come il dolore e la morte e l'amore, cose in cui voi americani non credete."
"Cosa ti fa pensare che non ci crediamo?" " E tu in cosa credi? "
"Non credo a queste fesserie sul tempo. Il tempo è una cosa naturale, è come l'acqua per un pesce. siamo tutti in quest'acqua, nessuno ne esce e se lo fa gli succede la stessa cosa che succede al pesce: muore. E sai cosa succede in quest'acqua che è il tempo? Il pesce grande mangia il pesce piccolo. Tutto qui. Il pesce grande mangia il pesce piccolo e l'oceano non si preoccupa."
"Ma per favore", dissi. "A questo non credo proprio. Il tempo non è acqua e noi non siamo pesci e si può scegliere di essere mangiati e anche di non mangiare- di non mangiare", aggiunsi velocemente, arrossendo un po' davanti al suo sorriso soddisfatto e sardonico," i pesci piccoli, ovviamente."
J.Baldwin, La stanza di Giovanni ed. Le Lettere (info )
traduzione di A. Clericuzio
domenica 4 gennaio 2015
rencontre
première fois

superiorità. No, si tratta semplicemente di qualcosa che fa parte del mestiere: gli sforzi dell'immaginazione, necessari a questo mestiere, il bisogno di fissare la mente su piccoli particolari- e questo in modo ossessivo- per non perdere il filo e non lasciarsi andare alla pigrizia. Questa tensione, questa ginnastica mentale può sicuramente suscitare, alla lunga, fugaci intuizioni "concernenti fatti passati e futuri", come scrive il dizionario Larousse alla voce "Veggenza".
Per mesi e mesi da quel dicembre 1988, dopo aver letto l'annuncio di ricerca di Dora Bruber, su "Paris Soir" del dicembre 1941, non ho fatto che pensarci su.
Etichette:
carotaggi letterari,
cinedizionario,
dizionario
giovedì 11 dicembre 2014
D'amour, l'ardente fiamme
D'amour,
l'ardente fiamme
Consume mes beaux jours.
Ah! la paix de mon âme
A dono fùi pour toujours!
Son départ, son absence,
Sont pour moi le cercueil,
Et, loin de sa présence,
Tout me paraît en deuil.
Alors ma pauvre tête
Se dérange bientôt;
Consume mes beaux jours.
Ah! la paix de mon âme
A dono fùi pour toujours!
Son départ, son absence,
Sont pour moi le cercueil,
Et, loin de sa présence,
Tout me paraît en deuil.
Alors ma pauvre tête
Se dérange bientôt;
domenica 7 dicembre 2014
sabato 15 novembre 2014
Novel cuisine : broda di corvo spennato arruffatosi co' gatti
Il mio passaggio da Londra a Filadelfia fu lungo, disastroso e pieno di fastidi e d'affanno. Non durò meno d'ottantasei giorni, nell'intero corso de' quali tutti quegli agi mi mancarono, che l'età mia, lo
giovedì 30 ottobre 2014
giovedì 16 ottobre 2014
Wilhelm e William
Intanto Guglielmo non si faceva quasi più vedere. Chiuso in una delle stanze più appartate, in cui nessuno era ammesso tranne
Mignon e l'arpista, viveva tutto immerso nel
mondo shakespeariano, a tal punto che non conosceva né sentiva più nulla al di fuori di sé. Si racconta di maghi che con formule magiche attirano nella loro stanza un'enorme
quantità di spiriti dalle figure più varie. Le evocazioni sono così potenti che ben presto
tutta la stanza si riempie; gli spiriti, incalzati fino al piccolo cerchio magico, si moltiplicano
muovendosi di continuo intorno ad esso e al di sopra del capo del maestro, in continua
metamorfosi. Ogni angolo rigurgita di fantasmi, ogni scaffale ne è pieno: vi sono delle
uova che si gonfiano e delle figure gigantesche che si rimpiccioliscono fino ad assumere
forme di funghi. Disgraziatamente il negromante ha dimenticato la formula con cui
potrebbe far defluire quella marea di spiriti. Lo stesso accadeva a Guglielmo, e nel grande
sconvolgimento che avveniva in lui si risvegliavano mille sensazioni, mille possibilità che
fino allora non aveva né conosciute né presentite.
domenica 5 ottobre 2014
domenica 28 settembre 2014
domenica 14 settembre 2014
John e John
![]() |
John Renbourn |
![]() |
John Donne |
sabato 6 settembre 2014
Nel Nautilus
![]() |
by Leo Svendsen |
In quel giorno il Nautilus attraversò una parte strana dell'Oceano Atlantico. Non c'è nessuno che non sappia dell'esistenza di quella grande corrente d' acqua calda conosciuta col nome di Corrente del Golfo che, dopo essere uscita dai canali della Florida, si dirige verso lo Spitzberg. Ma prima di entrare nel golfo del Messico, verso 44° di latitudine nord, si divide in due rami, il principale si porta verso le coste d'Irlanda e di Norvegia, e il secondo piega verso il sud, all'altezza delle Azzorre, poi, battendo le rive africane e descrivendo un ovale allungato, ritorna verso le Antille.
Ora, questo secondo ramo - ed è piuttosto una collana che un ramo - avvolge con i suoi cerchi di acqua calda quella parte fredda, tranquilla e immobile dell'Oceano, che si chiama il mare dei Sargassi, un vero lago in pieno Atlantico, per girare intorno al quale le acque della grande corrente impiegano non meno di tre anni.
sabato 23 agosto 2014
Nel retìno di Vladimir
Da
Immaturità di F.M. Cataluccio - ed. Einaudi ( qui )
"Come una farfallina, ho svolazzato, svolazzato un po' e sono morto" diceva il protagonista del romanzo Bambocciata di Konstantin K. Vaginov.
Una passione profonda, e anche, in alcuni periodi, un divertente modo per guadagnarsi il pane. Nel 1941, trasferitosi da poco con la famiglia negli Stati Uniti, ricevette dapprima l'incarico di riordinare la collezione di lepidotteri del Museo di Storia naturale di New York e, l'anno successivo, dopo un incontro con il professor Nathan Banks, direttore del dipartimento di Entomologia del Museo di Zoologia comparata di Harvard, ricevette l'incarico come "research fellow", sia pure a tempo parziale, presso quell'Università, di risistemare le collezioni esistenti.
Etichette:
Cataluccio F.M.,
di- zoo- nario letterario,
Nabokov V
domenica 3 agosto 2014
Da dove viene il vento
da " Da dove viene il vento " di Mariolina Venezia
ed. Einaudi
Mangio poca frutta e bevo molto caffè. Dora, Colombo, Idir, l'astronauta, mi fanno compagnia. I loro pensieri più nascosti, gli affetti, i gesti segreti, sono diventati i miei. Un giorno vorrei aprire la porta e uscire di casa, andare al mare, correre, stare sotto il sole. O arrampicarmi sugli alberi come facevo da bambina.
Ma poi.
Mi affaccio alla finestra, guardo il movimento giù, nella strada. La gente che entra e esce dal supermercato sotto casa, le bancarelle che vendono vestiti made in China, le vecchie coi cani al guinzaglio.
Che ci faccio qui su?
venerdì 18 luglio 2014
Guarda gli arlecchini!
Vedevo raramente i miei genitori. (... ) Una prozia straordinaria, la baronessa Bredov, nata Tolstoj, rimpiazzava a sufficienza i consanguinei più prossimi. All'età di sette otto anni, quando già in me albergavano i segreti di un pazzo conclamato, perfino a lei ( che era a sua volta lungi dall'essere normale ) apparivo come un bambino troppo scontroso e indolente; mentre in realtà ero, com'è ovvio, continuamente e smodatamente perso in fantasticherie.
"Smettila di tenere il broncio! - gridava : " Look at the harlequins! Guarda gli arlecchini!". "Quali arlecchini? Dove?".
"Oh, dappertutto. Tutt’attorno a te. Gli alberi sono degli arlecchini, le parole sono degli arlecchini; anche le situazioni e le addizioni. Metti insieme due cose – due arguzie, due immagini – ed eccoti un arlecchino triplo. Gioca! Inventa il mondo! Inventa la realtà!".
E io lo feci. Per Giove se lo feci. Inventai la prozia in onore delle mie prime fantasticherie, ed eccola scendere lentamente, in obliquo, in obliquo, i gradini marmorei del porticato del ricordo, gracile dama zoppa, toccando il bordo di ogni gradino con la punta di gomma del bastone da passeggio nero.
Traduzione di Franca Pece
martedì 24 giugno 2014
Nel castello di Barbablù
Nella favola di Perrault, Barbablù chiede in sposa una tra due bellissime sorelle e, aprendo la sua dimora a parenti e amici delle fanciulle, riesce a far dimenticare il colore della sua barba e la sua cattiva reputazione: offre ai suoi ospiti otto giorni di perfetto svago.
E’ la più giovane delle sorelle a decidere di accettare la proposta di matrimonio.
domenica 22 giugno 2014
sabato 7 giugno 2014
Le lepri estatiche
Al calar della sera arrivai in un fienile. Era diviso da un soppalco a circa due metri dell'altezza e per fortuna ci avevano lasciato la scala a pioli. In un attimo fui di sopra, a scartare i panini imburrati con prosciutto affumicato e pere che mi avevano dato a ó- Kígyós. Poi finii il vino che avevo stappato a mezzogiorno. (...)
Avvolto nel cappotto, la testa sullo zaino, rimasi sveglio a fumare (...) e mi abbandonai a pensieri euforici. Era come nella prima notte all'addiaccio sul Danubio: provavo la medesima sensazione quasi estatica all'idea che nessuno sapesse dov'ero (...).
domenica 11 maggio 2014
Wasserklavier
![]() |
qui e qui |
Wasserklavier è il terzo dei Six Encores, sei brevi pezzi scritti da Luciano Berio tra il ‘65 e il ‘90. I primi quattro Encores sono dedicati agli elementi acqua, aria, terra, fuoco.
Nel corso della breve composizione, Berio cita l' Impromptu op. 142 n. 1 di Schubert e l’Intermezzo op. 117 n. 2 di Brahms.
giovedì 10 aprile 2014
Iscriviti a:
Post (Atom)