sabato 6 settembre 2014

Nel Nautilus

by  Leo Svendsen

In quel giorno il Nautilus attraversò una parte strana dell'Oceano Atlantico. Non c'è nessuno che non sappia dell'esistenza di quella grande corrente d' acqua calda conosciuta col nome di Corrente del Golfo che, dopo essere uscita dai canali della Florida, si dirige verso lo Spitzberg. Ma prima di entrare nel golfo del Messico, verso 44° di latitudine nord, si divide in due rami, il principale si porta verso le coste d'Irlanda e di Norvegia, e il secondo piega verso il sud, all'altezza delle Azzorre, poi, battendo le rive africane e descrivendo un ovale allungato, ritorna verso le Antille.
Ora, questo secondo ramo - ed è piuttosto una collana che un ramo - avvolge con i suoi cerchi di acqua calda quella parte fredda, tranquilla e immobile dell'Oceano, che si chiama il mare dei Sargassi, un vero lago in pieno Atlantico, per girare intorno al quale le acque della grande corrente impiegano non meno di tre anni.


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 Il mare dei Sargassi, propriamente parlando, copre tutta la parte emersa dell'Atlantide. Alcuni autori hanno perfino ammesso che le numerose erbe che vi galleggiano siano strappate alle praterie di
quell'antico continente; è però più probabile che queste erbe, alghe e fuchi, strappate alle rive europee e americane, siano trasportate fino a quella zona dalla Corrente del Golfo. Questa fu appunto una delle ragioni che portarono Cristoforo Colombo a supporre l'esistenza di un nuovo mondo.
Quando le navi dell'ardimentoso esploratore giunsero al mare dei Sargassi, navigarono faticosamente in mezzo a quelle erbe che arrestavano la loro corsa con grande spavento dell'equipaggio, e impiegarono tre lunghe settimane per attraversarlo.



Era quella la regione che il Nautilus visitava allora: una vera prateria, un fitto tappeto di alghe e di fuchi natanti (...).
un Nautilus ( qui )
Il nome Sargassi deriva dalla parola spagnola sargazzo, che significa alga. E quel banco immenso è formato principalmentente di queste alghe; ed ecco perchè, secondo il dotto Maury, l'autore della Geografia fisica del globo, questi idrofiti si raccolgono in quel tranquillo bacino dell'Atlantico.
" La spiegazione che si può darne"dice il Maury,"mi sembra che risulti da un'esperienza che tutti conoscono. Se si mettono in un vaso frammenti di turacciolo o di qualsiasi altro corpo galleggiante, e si imprime all'acqua di questo vaso un moto circolare, si vedranno i frammenti divisi riunirsi in gruppo, nel centro della superficie liquida, cioè nel punto meno agitato. Nel fenomeno di cui ci occupiamo, il vaso è l'Atlantico, la Corrente del Golfo è la corrente circolare, e il mare dei Sargassi il punto centrale in cui vengono a riunirsi i corpi galleggianti".


Jules Verne, Ventimila leghe sotto i mari  in Viaggi fantastici   ed. Bur Rizzoli

Traduzione di Maria Grazia Schiuzzi
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6 commenti:

  1. Chissà se è nel Mar dei Sargassi anche l'enorme isola fatta di rifiuti abbandonati dalle grandi navi. Ormai, purtroppo, ci è stata tolta anche la possibilità di sognare!

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  2. Sì, è una delle cinque grandi isole fatte di detriti di plastica che formano il Garbage Patch State

    Si tratta di un "luogo" in continua crescita...
    un link per saperne di più
    qui

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  3. vuoi che una fanatica di coclee non si lasci attrarre da un nautilus? :)

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  4. Tra tutte le chiocciole a cui avevo pensato, mi erano sfuggite quelle che si spostano con me. Vedi che vuol dire non sapere un put di anatomia? Grazie, doctor!:)

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  5. Mi sa che Verne dovrà riscrivere tutto... La Corrente del Golfo se ne sta andando...

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  6. Hai perfettamente ragione, ho solo una cosa da aggiungere:
    ho finito di leggere due giorni fa un romanzo ambientato in Vietnam, durante la guerra; rilievi devastati, ambiente compromesso.. Una cosa che però il soldato, protagonista del romanzo, considerava è che la natura si riprende tutto: è una questione di tempo.

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