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Jack Kerouac |
Attraversammo una specie di letto di fiume melmoso traverso un folto sottobosco e radi salici e uscimmo dall'altra parte un po' bagnati e attaccammo il sentiero (...).
Mentre ci arrampicavamo sotto a noi cominciò ad apparire il lago e improvvisamente nel suo nitido bacino azzurro scorgemmo le buche profonde dove il lago aveva le sue sorgenti, come pozzi tenebrosi, e vedemmo anche branchi di pesci guizzanti. (...)
"Guarda laggiù" cantò Japhy "pioppi ingialliti. Mi danno l'ispirazione per un Haiku... " Parlando di vita letteraria - i pioppi dorati". Percorrendo quella regione era facile comprendere le gemme perfette dei haiku scritti dai poeti orientali, che mai si ubriacavano sulle montagne né altro ma semplicemente camminavano puri come bambini annotando ciò che vedevano senza artifici letterari né espressioni ricercate. Componemmo alcuni haiku mentre salivamo su a serpentina, su sempre più su ora lungo il declivio cespuglioso.
"Sassi sul fianco del precipizio" dissi "perchè non rotolano giù ?" " Forse è un haiku, forse no può darsi che sia un po' troppo complicato" disse Japhy. " Un vero haiku deve essere semplice come il porridge e nello stesso tempo farti vedere la realtà delle cose, così il più grande di ogni haiku è probabilmente quello che dice "Saltella il passero sulla veranda, con le zampette bagnate". Di Shiki. Tu vedi le impronte umide delle zampe come una visione della mente eppure in quelle poche parole vedi anche la pioggia che è caduta quel giorno e quasi profuma di aghi di pino bagnati."
"Dimmene un altro"
" Questa volta ne faccio uno io, vediamo un po', " Sotto il lago...buche nere che fanno le sorgenti", no porco cane questo non è un haiku, non si fa mai abbastanza attenzione con questi haiku".
" Che cosa ne diresti di comporli di getto lungo la strada, spontaneamente?
Jack Kerouac, I vagabondi del Dharma
Privo di titolo, essenziale, l'haiku lascia al lettore la possibilità di completarne e interpretarne il senso. La natura costituisce il suo soggetto e nell’ultimo verso appare di solito un accenno alla stagione in cui il testo è stato composto (kigo).
Clicca qui per saperne di più
Qui I vagabondi del Dharma di Jack Kerouac ( trama )
Qui ( video ) la biografia di Jack Kerouac
Qui ( video ) Beat generation - interventi di Fernanda Pivano e L. Ferlinghetti
Qui ( video ) Johnny Depp legge Kerouac
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camminare in montagna fa questo attenzione a cose piccole ma straordinariamente sorprendenti
RispondiEliminaSono d'accordo con Amanda: camminare in mezzo alla natura acquieta la mente, aiuta a ritrovare il respiro, a godersi il silenzio, ad affinare i sensi. E allora, chi più chi meno, senza accorgercene, diventiamo un po' tutti poeti.
RispondiEliminaChe bel post, Giacinta! Proprio quello di cui avevo bisogno, grazie.
Un abbraccio di buon anno
Bello davvero iniziare l'anno cosi': una passeggiata in campagna, Kerouak e un haiku.Ed è anche bello iniziarlo passando qui da te. Un grande abbraccio
RispondiEliminaTi regalo il mio primo haiku.
RispondiEliminaMistico giorno
Sorridi su lapide
Tuffo di cigni
Il problema è che per rispettare le sillabe ho dovuto scarnificarlo così tanto che mi è diventato un mezzo telegramma, e la dolcezza è andata perduta... E allora mi è sorto un dubbio: non sarà che le sillabe giapponesi sono qualcosa di molto più lungo? Mi è capitato di leggerne di assai più ricchi e articolati del mio: saranno stati haiku "irregolari" o la regola è flessibile?
Baci8 :)
@Amanda: consiglio agli amanti come te della montagna di leggere "I vagabondi del Dharma". Ci sono bellissime sequenze in cui Jack riesce in modo sorprendentemente facile a dar voce alle emozioni che si provano avventurandosi nel silenzio stridente e, per certi versi, insostenibile di quei paesaggi.:)
RispondiElimina@Duck: Pensa che Jack è vissuto per alcune settimane ad alta quota, in completa solitudine, in un capanno di tronchi d'albero e pavimento di fango. Ne parla nel romanzo da cui ho tratto la sequenza che hai letto. Faceva esercizi di meditazione. La mattina si metteva a testa in giù e gambe in aria ( in questa maniera guarì anche dalla tromboflebite ) e vedeva le montagne da un'altra prospettiva ( " le montagne mi apparivano come tante piccole bolle sospese nel vuoto rovesciato (...) mi resi conto che sia io che loro eravamo a testa giù contro un superficiale globo di terra nell'infinito spazio vuoto." ):)
@Grazia: questo post convince anche me. Ci sono tutte le cose che mi piacciono.:)
@Nick. vorrei poterti aiutare ma so molto poco di Haiku. Conto sul passaggio di qualche esperto/a ( so che ci sono tra i lettori del mio blog ) che possa illuminare entrambi. Intanto il tuo haiku è naturalmente bellissimo e pensato, immagino per l'inizio d'anno. Pochi ossimori che ti fanno immaginare gli infiniti contrasti, le contraddizioni costitutive della Natura e della natura umana. Meraviglioso il movimento verso il basso e quello verso l'alto cui allude il terzo verso.
E' un regalo di cui ti sono grata, carissimo. :) Baci8 e buona giornata
@Ettore: è vero. piacciono molto anche a me, così come la poesia di Ungaretti che trovo sia molto vicina allo spirito delle composizioni giapponesi. Buon anno anche a te!
@Ettore: nel tentativo di rimediare a un mio pasticcio, ho finito per eliminare il tuo graditissimo commento invece del mio. Perdonami:)
RispondiEliminaMi intrigano molto gli haiku, li sento molto vicini alla mia sensibilità, non so perché...
RispondiEliminaE quindi come resistere a proporne uno ?
Airone
solo
nel campo gelato
col becco al vento
guglielmo
tutti i grandi della letteratura dicono che si giunge a scrivere una bella pagina attraverso un processo di sottrazione, di scarnificazione del testo. Da lettrice non posso che dar ragione. Gli haiku profumano di pulito, come il tuo, bellissimo:)
RispondiEliminaHo degli amici molto generosi e affettuosi. Grazie, Guglielmo!
La bellezza di un haiku va lasciata ai giapponesi, e dice bene Zio scriba ponendosi una domanda sulle sillabe, perchè le sillabe non sono solo ritmo ma anche suono e bisognerebbe sapere quanto senso riesce il giapponese a racchiudere in poche sillabe.
RispondiElimina"Mi sono imbrogliato nel confondermi"
non è un haiku ma da il senso dei miei pensieri!
:-)))
un abbraccione
Bisogfna essere veramente bravi a comporre parole grigliate (nel senso di chiuse in una griglia); oltretutto bisogna possedere un forte senso del ritmo - o del non-senso, come nel caso degli haiku.
RispondiEliminaChapeau!
perché il cognome di Jack lo fai finire con k?
RispondiElimina(http://www.ibs.it/libri/kerouac+jack/libri+di+jack+kerouac.html)
che rompi..., dirai:)
ciao f.
@Ruhevoll:"Mi sono imbrogliata nel confondermi" potrebbe essere il mio slogan. Grazie, carissimo. Per ciò che concerne gli ( oppure "i" come nella traduzione dei Vagabondi del Darma ? ) haiku confesso la mia ignoranza. So solo che mi piacciono e questo post mi sta aiutando a capire qualcosa in più oltre a regalarmi tante originali e belle composizioni : le vostre:)
RispondiElimina@Pim: un esercizio, insomma, oltre che un'espressione. E' nella logica Zen. :)
@Franz: ... perchè a volte mi distraggo e faccio pasticci. Se da ragazzini si memorizza un nome in un certo modo, da grandi si continua a visualizzarlo secondo abitudine. Bentornato e, per giunta, giusto in tempo per salvarmi.:)
Come sai, per vari motivi adoro Kerouac (non solo perchè siamo nati lo stesso giorno, di anni diversi: l'ho scoperto guardando un video di Bob Dylan, girato attorno alla tomba di Kerouac), e ho letto quasi tutto di lui. "I vagabondi del Dharma" è tra i miei suoi libri preferiti, accanto a "On the road", che lessi un primo dell'anno di alcuni anni fa (uno dei migliori inizi dell'anno di tutta la mia vita).
RispondiEliminaCiao Gicynta, grazie per il passaggio da me e per gli auguri che ricambio di cuore. Sono un po' fuori fase ultimamente ma presto tornerò attiva....
RispondiEliminaBUON ANNO
Macca
@Ally: allora devo ricordarmi di passare da te il 12/3:). Per Fernanda Pivano J.K. era una sorta di angelo e, leggendo i romanzi, effettivamente ti accorgi della sua innocenza. "On the road" mi commosse. Mi aspettavo qualcosa di molto diverso e mi trovai invece a provare, pagina dopo pagina, un sentimento di tenerezza per il suo autore. Ho letto i vagabondi del Dharma in questi giorni e ho scoperto altre cose e non solo su J.K. Come saprai, parla, tra le righe, anche degli altri poeti della beat generation ( anche se è costretto a chiamarli con altri nomi ). Allen Ginsberg non ne esce benissimo.
RispondiElimina@Sandra: Ciao, carissima. Ogni tanto il computer va ignorato, anche se lo si fa controvoglia. Tanti auguri anche a te.
Anche un sedentario come il sottoscritto, per di più scarsamente dotato di vena poetica, dopo una lettura così ricca può desiderare di mettersi ... "on the road" e vergare qualche haiku!
RispondiEliminaE' vero, Ginsberg non ci fa' una gran figura. Ho amato molto Kerouac, ero al liceo quando vidi una sua intervista alla tivù, aveva una camicia a scacchi era bellissimo e completamente sbronzo. Si vedeva che era arrivato al capolinea e capirlo mi fece una grande tristezza
RispondiEliminaciaoo
RispondiEliminafelice anno nuovo
auguri
http://laracroft3.skynetblogs.be
http://lunatic.skynetblogs.be
@Adriano: Ci conto! :)
RispondiElimina@Dede: J.K. doveva essere molto tenero, dolce. Anche a me piace molto leggere i suoi scritti forse per ciò che, tra le righe, Kerouac trasmette. :)
@Lalique: benvenuta! Ricambio gli auguri:)
Adoro gli haiku, mi piace Kerouac (che avrei scritto con la k finale, se non avessi letto i commenti precedenti)e trovo sempre magico entrare nel tuo blog.
RispondiEliminaCiao Giacy.nta, buona giornata!
Lara
Grazie, Lara.:)
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