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L'Unica, la donna del destino, appartiene al Romanticismo, e Werther, non potendo conquistarla finirà per uccidersi.
Un suicidio così motivato sarebbe risultato incomprensibile agli stoici e agli epicurei, come pure ai poeti seguaci della filosofia antica. Ma gli uomini di fine Settecento e d'inizio Ottocento, inclusi i romantici polacchi, si nutrivano di un genere completamente diverso di letture, dalle quali potevano ricavare qualche vaga idea sul connubio di due anime.
Per esempio le opere di Swedenborg , di cui si pasce l'immaginazione di Slowacki, così come quella di Balzac fin dai più teneri anni. (...).
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Nessun sistema teosofico assegna un posto così centrale all'amore fra due persone così come l'edificio immaginario ideato da Swedenborg . Poichè per lui il mondo dei sensi e il mondo dello spirito sono legati da fii di "corrispondenza", quel che accade in terra trova la sua continuazione in cielo. (...)
Un amore che è preannuncio di cielo, poichè tutti gli angeli celesti prima erano esseri umani e conservano la forza la bellezza del tempo giovanile (...).
Le coppie felici in terra s'incontrano di nuovo, ringiovanite. Chi è rimasto solo trova un partner celeste. (...)
La perfetta armonia di due anime e due corpi è il fine ultimo degli esseri terreni, e se non la raggiungono in terra la raggiungeranno nei cieli, dove oltretutto non conosceranno mai né noia né stanchezza reciproca.
Séraphita* introduce il motivo dell'androgino, congiungimento di un'anima femminile e di una maschile che insieme formano un'unità bisessuata, forse perchè nella mente di Swedenborg le menti dei coniugi in cielo sono perfettamente unite (...).
I poeti hanno attinto da Swedenborg a piene mani, anche quando, come nel caso di Baudelaire, hanno preso da lui le corrispondenze fra il mondo dei sensi e il mondo dello spirito e le hanno chiamate simboli
Milosz Czelaw, Abbecedario
* Séraphita è un' opera di Balzac
** Le foto sono tratte da Solaris di A. Tarkovskij; le prime due sono state "sottratte": al blog di Giuliano ( che ringrazio )
Bel article, captivant et synthétique à souhait!
RispondiEliminaMerci, cela permet d' aborder le week-end avec un raz de marée dans les yeux!
Bel post mistico e sensuale, se posso dire. Me lo sono letto capendolo nel profondo.
RispondiEliminaIl Romanticismo è un'intossicazione letale. Ma talmente Dolce che non me ne libererò mai... Resta da vedere se mi ucciderà, o se invece, avendone assunte piccole continue dosi fin dall'infanzia, non ne sarò stato, come si dice, "mitridatizzato"... :)
RispondiEliminaPerfette armonie di anime e di corpi, corrispondenze tra terra e cielo: bello leggerti e sognare...
RispondiElimina... resta da vedere quante vite bisognerà vivere prima di arrivare a specchiarsi senza timore, anzi con trasporto, in una immagine che non sia la nostra. Swedenborg dà una direzione, il cielo, a una condizione di solo momentanea perfetta felicità, quella che ci concediamo, in terra, quando accorciamo o dilatiamo le distanze, il tempo, o li ignoriamo del tutto, attraverso il sogno. Non so se dar credito a Swedenborg, so solo che, se la disposizione romantica è una malattia, io non voglio essere curata, oppure, come suggerisce Nick, potrei accettare, in seconda istanza, una posologia del veleno. :)
RispondiEliminaGrazie per i vostri bellissimi commenti.
Ero partito per fare una tiretera di ordine storico, ma limito a dire che una vera, intensa grande storia d'amore é ... per sempre!
RispondiEliminaNon per caso Jung ha ripreso molti concetti da Swedenborg...
RispondiEliminaVidi per la prima volta Solaris una sera d’estate di fine anni ’70, quando la Rai lo passò in prima serata (altri tempi). Non ci capii niente - forse perché ero piccolo, forse perché il televisore era in b/n -, tuttavia mi colpì molto. Quando ebbi l'occasione di rivederlo sul grande schermo in tutta la sua policroma magnificenza, una quindicina di anni fa, non ci capii di nuovo (quasi) niente. Ma il suo gelido ermetismo mi affascinò ancora.
Ciao Giacinta, bonne soirée.
Bella proposta che dà modo di considerare molti condizionamenti occidentali. Mistica che ha le sue radici nel cristianesimo, ma che poi è diventata quasi un'icona del concetto di amore.
RispondiEliminaDue che fanno uno, forse è l'antico retaggio di ogni ente.
Il mito vuole che l'uomo consistesse di entrambi i generi, era completo e doppio.
Ma poi qualcosa andò storto e Zeus li divise a metà...
E così, da allora tutti gli esseri umani tendono disperatamente a quella ri-unione.
E' un soggetto che ho voluto proporre e su cui non ho voglia di esprimermi apertamente. Anche per questo ho qualche difficoltà a rispondere ai vostri bei commenti.
RispondiEliminaHo pubblicato fotogrammi di Solaris perchè il film mi è venuto in mente mentre scrivevo il post. Ci sono delle relazioni che non è semplicissimo spiegare. Diciamo che Tarkovskij moltiplica le dimensioni e, così facendo, rende visibile qualcosa che, nella dimensione spazio temporale che chiamiamo realtà, sarebbe definita apparenza, parvenza, illusione.
Ti auguro una serena domenica sera ..:)
RispondiEliminaGio'
Un post davvero affascinante ricco di spunti di riflessioni e di rimandi ad una letteratura che, me ne vergogno, non conosco.
RispondiEliminaPS : mi piacerebbe mettere i commenti anche ai tuoi post musicali,ma non riesco...
@Dual: grazie! Serena domenica anche a te :)
RispondiElimina@Blackswan: ti prometto che ogni tanto pubblicherò dei post musicali che diano la possibilità di intervenire.Di solito preferisco chiuderli ai commenti perchè li concepisco come una sorta di intervallo o come una specie di zona interdetta alle parole e aperta solo alla musica. So che gli Smiths ti piacciono. Nel post che ho pubblicato oggi, se clicchi su The Smiths vedrai comparire qualcosa di familiare... :)
Un amore perfetto... anima e corpo sia in terra che in cielo... stupendo!!!
RispondiEliminaFelice settimana
@Zicin: felice settimana a te! Grazie per esserti fermata un po'qui.
RispondiEliminaUn argomento bellissimo e trattato con quella serietà e cultura che sono rari. Grazie, mi hai fatto molto riflettere
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