da Kafka e la Bambola viaggiatrice di Jordi Sierra i Fabra
Lo Steglitz park, Berlino
Coppie precoci, coppie ancorate nel tempo, coppie che non sapevano ancora di esserlo, anziani e anziane con le mani piene di storie e le rughe piene di passato alla ricerca di un triangolo di sole, soldati decorati e prestanti, servette dalla divisa immacolata, istitutrici con bambine e bambini vestiti in ghingheri, sposi con figli appena nati, sposi con i sogni appena sfumati, scapoli e zitelle dallo sguardo schivo, scapoli e zitelle dallo sguardo procace, guardie, giardinieri, venditori...Il parco Steglitz pullulava di vita in quell'inizio d'estate.
Franz Kafka
... Anche lui era uno dei tanti, solitario, i passi perduti sotto il manto del mattino
Il tempo
... si cullava languido e calmo, dondolandosi allegro nel cuore dei passanti.
Elsie
Se ne stava lì in piedi a piangere sconsolata, così disperata che il suo volto sembrava riflettere tutti i tomenti e le angosce del mondo.
La massima
L' assurdità più colossale dipende dalla sincerità con cui la si racconta.
Brigida
...ci sono bambole che non partono mai per nessun viaggio. Hanno paura: Rimangono con le loro bambine, ma non per amore nei loro confronti, tutto il contrario: lo fanno per paura.(...)
...ci sono bambole che non partono mai per nessun viaggio. Hanno paura: Rimangono con le loro bambine, ma non per amore nei loro confronti, tutto il contrario: lo fanno per paura.(...)
Brigida era stata a Pechino, a Tokyo, a New York, a Bogotà, in Messico,all'Avana, a Hong Kong... (...), la bambola aveva ridotto il mondo ad un fazzoletto.
I fogli bianchi
... entrò nel suo studio e chiuse la porta. Si tolse la giacca, l'appese all'attaccapanni, si accomodò sulla sedia e prese la penna. I fogli bianchi erano in attesa sulla sua scrivania.
" Veniamo a noi, Brigida" Sospirò, prima di cominciare a scivere.
Il postino delle bambole
Non dovette attendere molto, nè guardare di nuovo l'orologio. Elsi comparve in lontananza, e la sua figuretta si fece più grande a mano a mano che si avvicinava, correndo verso di lui.
Dora
Sentirla respirare, vedere il suo petto sollevarsi ed abbassarsi ritmicamente, poterle stare così vicino, era una fortuna ed un privilegio. Dora era come Elsi. La sua dolce insegnante di ebraico emanava tutta la vita che mancava a lui
Il racconto di Jordi Sierra ì Fabra si ispira ad una vicenda realmente accaduta. Kafka, che nel '23 si trovava a Berlino, diventa per alcune settimane il postino delle bambole.
Ringrazio Franz e G.Romano per avermi suggerito con i loro post la lettura di questo commovente, delizioso scritto. ( Clicca sui loro nomi per sapere qualcosa in più sul libro )
Bellissimo questo post, cara Giacinta, e grazie delle informazioni preziose anche sugli altri blog.
RispondiEliminaQuesta è una storia delicata e forse svela molto dell'uomo Kafka, ne delinea la grande anima più di una metamorfosi.
Giacy.nta cara, tu, con i tuoi passi insoliti, ma meravigliosi, ci porti al cospetto di un libro che non si può non leggere.
RispondiEliminaTi ringrazio di cuore.
Lara
Stranezze di blogger: per giorni in bacheca mi è comparso il titolo del tuo post senza che lo potessi vedere.La bambola viaggiatrice mi inquietava. Ora finalmente so chi è. Morivo dalla curiosità di sapere chi fosse e ora muoio dalla curiosità di leggere il libro. Blogger, l'attesa e il tuo bel post hanno ottenuto il risulatato : stai a vedere che ricomincio a leggere Kafka!
RispondiEliminaGrazie
Bellissimo il ritratto di Dora...
RispondiEliminaIl racconto si ispira ad una circostanza reale, resa nota da Dora, l'ultima compagna di Kafka ( Franz morì un anno dopo, nel '24 ). Jordi Sierra ì Fabra ne fa un racconto in cui la delicatezza e la sensibilità di F.K. emergono sopra ogni cosa. Mi è piaciuto anche per questo.
RispondiEliminaGrazie a tutti e buon weekend ( sperando in un lunedì pieno di BELLE SORPRESE... )
p.s. ( per Grazia )
Blogger è incolpevole. Qualche giorno fa, mentre preparavo il post ( ancora incompleto ), ho pigiato ( chissà perché !) il pulsante "pubblica ". Ho cancellato subito il post, o meglio, l'abbozzo di post, ma la traccia in tutti i blogroll che riportano il mio link è rimasta. In questi giorni sono distratta come una talpa con l'insolazione. Hai visto anche tu che semino errori persino nei commenti. Sicuramente ce ne sarà qualcuno anche in questo. :-)
Leggendo il tuo post mi sono sentito trasportare nell'impalpabile atmosfera del "Castello" che avevo letto tanti anni fa, grazie ciao
RispondiEliminaProprio da leggere. Gli spezzoni che roporti "intrigano" parecchio.
RispondiEliminaI due link portano a piattaforme Splinder...pagine molto chiare...chissà se hanno meno problemi rispetto a blogger.Io riesco a commentare senza problemi solo nei blog che hanno i commenti nella pagina intera o nella finestra pop-up. Per commentare qui (cappero, son giorni che non vengo e mi dispiace!) faccio un copia-incolla del'http su un altro browser.
Buona domenica.
Macca
Buona domenica Giacynta
mi ritorna in mente spesso, una storia (e un libro) che ha(nno) una perfezione classica.
RispondiEliminabel lavoro, Giacynta!
Una vicenda commovente che consegna ad imperitura memoria la grande umanità di Kafka, che probabilmente in quei giorni già sapeva di essere vicino alla sua precoce morte.
RispondiEliminaNon poteva non commuovermi questa storia.
RispondiEliminaDa bambina sarebbe stato così bello poter incontrare un adulto tanto gentile quanto Kafka, capace di immedesimarsi così tanto in me da cercare di sanare il piccolo, grande dolore generato dalla perdita di una bambola.
Cara Giacinta, cara cara Giacinta.
Buona domenica!
Su Kafka e le bambole mi pare di aver letto quacosa in un romanzo di Paul Auster, o in una sua prefazione a qualche altro libro... purtroppo ora mi sfugge, ma nel frattempo ti ringrazio per questo ennesimo delizioso post...
RispondiEliminaCiao carissima!! :D
@Francesco: Dopo ciò che hai detto, dovrò riprendere in mano " Il castello". Un caro saluto e grazie.
RispondiElimina@Sandra: Se Blogger piange, Splinder non ride, per ciò che mi è capitato di leggere! Per il resto, spero in una soluzione dei problemi a monte. Ho fiducia. Un bacione e grazie.
p.s.
bellissima nel nuovo look ( mi riferisco alla tua foto )
@Franz: sono contenta che il carotaggio ti sia piaciuto, anche perchè tu conosci lo spirito, l'atmosfera del racconto... Un abbraccio e grazie ancora per avermi indotto a leggere il libro.
@Adriano: si, doveva essere già molto provato. Anche per questo il suo gesto nei confronti della bimba commuove. Ti abbraccio
@Duck: l'infanzia è una risorsa a cui attingere per tutta la vita, hai perfettamente ragione. Ti ringrazio per l'affetto ( è bello avvertirlo anche da adulti ) che mi dimostri e ti abbraccio forte
@Nick: hai perfettamente ragione. E' in "Follie di Brooklyn". Grazie, davvero!! Lascio a te e a chi volesse leggere il passo un link dove è riportato integralmente. Bacio. http://www.fastkill.it/koala/?tag=paul-auster
La letteratura crea altra letteratura, perché nulla si perda, nemmeno i particolari più insignificanti.
RispondiEliminaIl tuo post è un magnifico collage di citazioni e riflessioni.
:-)
@Massimo: si, in questo caso è un'autentica catena letteraria ( nonchè di blog ). Ed è molto bello. Ti ringrazio.
RispondiEliminap.s.
oggi ho provato più volte ad accedere nei blog di Splinder , ma non c'è niente da fare! C'è qualche problema?
@Carmen: del Processo ricordo molto bene alcuni dettagli, come la passeggiata domenicale di Josef K. verso il caseggiato di periferia in cui si trovava il tribunale. Kafka sa rendere il senso di smarrimento e la solitudine come pochi altri scrittori. La consolazione è data dal fatto che leggendo le sue opere senti vicino proprio lui. E non è poco.
Grazie cara amica, ti abbraccio forte
bel blog......cercavo info di questo libro.....ma un libraio della mondadori mi ha spezzato le gambe dicendomi che e' introvabile!!
RispondiEliminaNon ebbi difficoltà nel procurarmelo anni fa. Ho controllato e in effetti anche IBS e Amazon non lo danno come disponibile. Forse ti conviene scrivere direttamente alla casa editrice per capire se è prevista una ristampa o provare in tutte le librerie in cui ti capiterà di entrare oppure cercarlo attraverso la trasmissione di radiotre Fahernheit
RispondiEliminaCiao e grazie per le parole di apprezzamento :)