lunedì 16 maggio 2011

il piccolo mondo

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“Per dire la verità penso ai miei primi anni con piacere e curiosità. La fantasia e i sensi ricevevano nutrimento e io non ricordo d’essermi mai annoiato. Anzi, i giorni e le ore esplodevano di stranezze, scene inaspettate, istanti magici. Riesco ancora ad aggirarmi per il paesaggio della mia infanzia e rivivere luci, odori, persone, spazi, momenti, gesti, toni di voce e oggetti. Raramente si tratta di episodi su cui si può raccontare qualcosa, si tratta piuttosto di film, brevi o lunghi, girati a caso, senza un punto culminante.


Privilegio dell’infanzia: muoversi senza impedimenti tra magia e pappa quotidiana, tra terrore sconfinato e gioia esplosiva. Non c’erano limiti al di fuori delle proibizioni e delle regole, e queste erano simili a ombre, il più delle volte incomprensibili...
Era difficile distinguere la fantasia da quello che era considerato reale. Se mi sforzavo potevo magari costringere la realtà a mantenersi reale, ma c’erano per esempio i fantasmi e gli spiriti. Come dovevo fare con loro? E le fiabe, erano reali?”. 


Ingmar Bergman, La Lanterna magica



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qui la fonte della citazione



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18 commenti:

  1. è molto bello il pezzo che hai scelto!
    lo sai??? Ultimamante faccio spesso dei viaggi aritroso nella mia infanzia...affiorano ricordi e senszioni che prima erano sommerse!
    Grazie Giacynta per i tuoi preziosi post!

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  2. Mi piacque molto la Lanterna magica e penso che Bergman cercasse quel confine invisibile fra coscienza lucida e sogno. In fondo il nostro primo anno di vita è senza coscienza ma questo non significa che non ci sia pensiero. Anzi, mi sono sempre chiesto che tipo di pensiero sia ed alla fine ho realizzato che è un pensiero per immagini, una sorta di film che giriamo quando dormiamo. Da adulti poi la comparsa della coscienza e del pensiero verbale la fanno da padroni, ma l'altro pensiero continua a muoversi come sottopelle e compare di notte nei sogni.
    Un abbraccio.

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  3. Ho visto Fanny e Alexander una decina di anni fa e ne sono rimasta letteralmente folgorata. In casa era una sorta di spauracchio: il mezzo fidanzato di una delle mie sorelle, un tipo molto colto e molto preso di sé, molto pesante, ne parlava sempre come di un capolavoro e in famiglia questo film era diventato, dunque, il film palloso per antonomasia (benché nessuno di noi l'avesse mai visto!). Invece per me fu una scoperta: forse perché la mia, di infanzia, è un buco nero nella memoria, leggere e ascoltare il racconto di quella altrui mi emoziona sempre, mi commuove, a volte - quando sono fortunata - mi restituisce suggestioni, brandelli della mia - cosa di cui sono sempre grata.
    Ricordo soprattutto quanto felice fosse stata, nel film, la resa dell'atmosfera magica e fiabesca dell'infanzia, delle avventure a volte spaventose a volte estatiche ed esaltanti, che ogni bambino vive nella sua fantasia e nella realtà, perché l'incanto dell'infanzia, io credo, sta proprio in quel confine sottile, a volte inesistente, tra vita interiore e realtà esterna. Grazie, Giacinta cara, per questo bel richiamo.

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  4. Non mi piace ricordare la mia infanzia, sono affascinata,invece,da quella dei miei nipoti.Mi piace il ruolo di zia anche in questo guardare in loro svilupparsi i primi pensieri, la prima logica, senza l'obbligo pressante dell'educazione.Il più piccolo ha un anno e in lui ritrovo quei passaggi tra gioia e pianto, tra magia e reale di cui parla Bergman.È lui, ora, la mia lanterna magica.
    Grazie

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  5. certo non la saprei raccontare così bene, ma potrei avertela raccontata io questa infanzia.
    Sono stata una bambina molto felice...molto bambina

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  6. L'infanzia... che periodo magico... ogni cosa mi coinvolgeva e stupiva.
    Si, se sapessi scrivere così bene, probabilmente avrei scritto, più o meno un brano così, ma tra il dire e il fare c'è il mare...
    Felice settimana

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  7. Leggo spesso La Lanterna Magica, cara Giacy.nta.
    Sembra indubbio che Bergman sia stato spesso preso da terrori sconfinati, eppure anche per lui, rimane indimenticabile l'infanzia come zona di libertà e di gioia.
    Grazie per questo brano e per i preziosi collegamenti.
    Un abbraccio,
    Lara

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  8. grazie carissima, di farmi spaziare con la vista e con lo spirito.
    e grazie ancora per la musica bellissima che ci fai ascoltare.
    baci
    cri

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  9. è così che dovrebbe essere l'infanzia di tutti. Tra realtà e fantasia. Piena. Di emozioni, di sapori, di odori, di colori. Di risate, di abbracci, di parole e del giusto pianto. Come dice amanda in un commento precedente: essere bambini felici, molto bambini, insomma.

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  10. Un grande artista, di cui mi é particolarmente caro "Il settimo sigillo". Qui credo abbia ritratto con lucidità e al tempo lirismo angosce e dubbi della borghesia svedese.

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  11. Dopo molti anni, ho rivisto qualche giorno fa Fanny e Alexander. Le quasi sei ore sono volate...
    ( ho la versione "lunga" in più puntate ). Bergman ha fama di essere pesante ed io lo trovo invece leggero, come il pensiero e l'immaginazione che prendono forma nei suoi film. Fanny e Alexander, poi, rispetto ad altre opere di Bergman è mosso e "pieno" di cose ( oggetti, colori, personaggi , fantasmi... ), quelle che popolano l'infanzia di Alexander. La parte iniziale del film ( a cui rimando nel post con un link ) colpisce per il modo in cui Alexander viene rappresentato sin nelle prime battute. Un bambino in una grande casa "viva", pronta ad "animarsi" ...
    Grazie per i vostri bellissimi commenti.

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  12. Splendido pezzo, mi ci ritrovo in tutto e per tutto!
    Un saluto e un abbraccio, carissima amica. :)

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  13. Ero certa che gli amici miei e del mio blog si sarebbero ritrovati nelle parole di Ingmar e nello sguardo di Alexander... :-))Baci e buona giornata

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  14. Che magnifico brano. Totalmente condiviso, le sensazioni son proprio quelle. Che bello saperle descrivere così!!!

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  15. E purtroppo poi l'età dell'oro finisce.

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  16. @Sandra: vedo che siamo in molti a condividere certe emozioni. Se non ne hai ancora avuto il modo, cerca di vedere Fanny e Alexander...

    @Alberto: confesso che da quel mondo non penso di essere ancora uscita. Ho l'impressione che la letteratura aiuti a rimanerci. :-)

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  17. @Carmen: ricordo i cineforum con i suoi film. Bergman ha fatto da contrappunto al periodo della mia vita più intenso di scoperte e di emozioni. Penso, da ciò che dici, che dev'essere stato così anche per te. "Fanny e Alexander", poi, ha praticamente segnato la mia vita. Le ho dato una svolta dopo averlo visto...

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