"... Ma ciò che mi colpì, fin da quella prima sera, fu senza dubbio la sala da pranzo, in sè, coi suoi mobili di legno rossastro, in stile floreale, col suo vasto camino dalla bocca arcuata e sinuosa, quasi umana, con le sue pareti foderate di cuoio tranne quella, interamente a vetri, inquadrante la buia, silenziosa tempesta del parco come l'oblò del Nautilus: così intima, così riparata, starei per dire così sepolta, ( ... ), a proteggere quella specie di pigra brace che è tante volte il cuore dei giovani ..."
G. Bassani, Il giardino dei Finzi Contini
"Winston rimase sdraiato sul letto ancora qualche minuto. La stanza si andava oscurando. Si voltò verso la luce che impallidiva e indugiò a guardare il fermacarte di vetro. La cosa più interessante da guardarsi non era tanto il pezzo di corallo quanto l'interno stesso del vetro. Era così alto e profondo, eppure trasparente come l'aria: Era come se la superficie del vetro fosse la volta del cielo, che racchiudesse un piccolo mondo nella sua atmosfera. Pensava quasi che sarebbe potuto entrare dentro quel vetro, e che, anzi, ci stava già dentro, lui con tutto il letto di mogano, la tavola pieghevole, l'orologio di foggia antica, l'incisione sul caminetto e persino il fermacarte.
Il fermacarte era la stanza dentro la quale lui si trovava, e il corallo era la vita di Julia e la sua unite insieme, fissate in una specie di eternità, nel cuore di cristallo. "
George Orwell, 1984
QUI |
Mi mancano, incredibilmente, entrmabi i libri (ma cosa ho letto/fatto fino ad ora?, mi chiedo).
RispondiEliminaIl film l'ho invece visto ... forse la risposta è: sono andato spesso al cinema ;)
Ally: e io poco;) bacio buonanotte
RispondiEliminaStraordinarie affinità fra parole e immagini. Bravissima!
RispondiEliminaci sono stanze che sembrano fatte per la vita ed altre che sembrano fatte per nascondersi ad essa
RispondiEliminastavolta non ho applausi solo per te, ma anche per il commento di amanda... :)
RispondiEliminaZiuccio adorato :)
RispondiEliminaSono da poco tempo tornato da una fantastica intera giornata trascorsa all'interno del Palazzo Ducale di Federico III da Monfeletro ad Urbino (uno spettacolo!!!) e l'estratto di Bassani ne è la degna prosecuzione.
RispondiEliminaOvvero quando le stanze possono essere anche (e forse soprattutto) opera d'arte.
Post di gran classe, come sempre.
Concordo totalmente con il commento postato da Nicola/Zio Scriba!
RispondiElimina<Non so perché ma quella scena del film mi ha ricordato la morte di Gianni Agnelli. Si dice che sia morto guardando un quadro famoso degli impressionisti che fa parte della collezione esposta alla Galleria del Lingotto. Le vie della consolazione sono infinite e anche l'uomo più potente del '900 ha trovato la sua...
RispondiEliminaE' un post che ho costruito d'impulso, durante la rilettura di 1984. Grazie a un aiutino ( ciao, Giul.! ) mi sto rendendo conto che il romanzo di Orwell ha più di un livello di lettura. Quello più nascosto mi ha portato verso il film di Kubrick e il Nautilus dei Finzi Contini...
RispondiEliminaL'arte ha molto a che fare con il romanzo e i suoi temi. Al di là della critica al totalitarismo, in 1984 c'è il tema dell'età dell'oro, del riscatto dalla necessità e dalla categoria dell'utile. Con l'arte ci si sottrae alla contingenza: le opere sono forse testimoni silenziose dell'eternità.
:)
@Granduca: ricordo lo studiolo. Ha molto a che vedere con questo post!
@Amanda: siamo nipotine fortunate :)
baci e grazie a tutti
Post interessante anche per l’accostamento Bassani, Orwell, Kubrick. Mi ha colpito in particolare l’espressione di Bassani: “A proteggere quella specie di pigra brace che è tante volte il cuore dei giovani”. Un caro saluto Giacinta.
RispondiEliminaBelli i libri e notevoli i tuoi abbinamenti... ogni scelta che fai mi sorprende piacevolmente e rivela da parte tua un'attenzione e una delicatezza d'animo difficili da trovare...
RispondiEliminati lascio le parole di uno che d'interni se ne intendeva parecchio:
"(...) io mi ero disteso sul letto con in mano un libro, nella mia stanza che proteggeva tremando la propria fragile e trasparente frescura contro il sole del pomeriggio dietro le imposte semichiuse, dove un riflesso di luce aveva tuttavia trovato modo di far passare le sue ali gialle e stava immobile tra il legno e il vetro, in un angolo, come una farfalla in riposo."
(M. Proust, Dalla parte di Swann"
Due libri immensi,imperdibili, decisivi soprattutto.
RispondiEliminaBelli gli abbinamenti fatti con quella grazia di equilibrista a cui ci hai abituato, giocando tra musica, letteratura e cinema. Anche a me, come al Granduca di Moletania,quando ti leggevo mi è venuto in mente - chissà perché- lo studiolo di Federico da Montefeltro e le stanze di Palazzo Medici Riccardi a Firenze; dove abitò e morì Lorenzo il Magnifico. Davvero strane, ma affascinanti, le associazioni mentali, a cui ci conduci. E, come sempre, grazie
RispondiEliminaGrazie di avermi riportato alla mente due libri a me cari.
RispondiEliminaSoprattutto 1984, che lessi con l'angoscia di chi paventava una simile realtà, quella stessa che oggi ha superato la fantasia.
Ed è piacevole entrare ancora in quelle stanze, percorrerle condotti dalla tua preziosa guida.
cb
la bellezza del libro di bassani non vale il pur bel film di de sica.
RispondiElimina@Ettore: i due passi e la sequenza finale del film sono accomunati dall'idea del tempo che vi è sottesa. I Finzi Contini cercano di sottrarsi al tempo storico, doloroso, inscrivendosi in una dimensione atemporale, una sorta di bolla che richiama il fermacarte di Winston. Anche nella sequenza finale del film di kubrick il Tempo viene azzerato, nella misura in cui c'è compresenza di passato, presente e futuro. Mi piaceva poi associare la sala da pranzo/ Nautilus alla placenta, al fermacarte, al mondo, al macrocosmo ( quest'ultimo binomio è presente anche nel film di Kubrick.). La frase che ti ha colpito non lascia indifferente neanche me. Cercherò di tornare sull'argomento...
RispondiEliminaGrazie e un caro saluto anche a te!
@Maria: il passo che hai riportato è di quelli perfetti.
RispondiEliminaPosso solo aggiungere due sequenze, d'atmosfera simile, tratte dai romanzi che ho citato nel post.
" C'era la verità e c' era la "non" verità, e se ci fosse aggrappati alla verità, anche mettendosi contro tutto il mondo intero, non si era pazzi. Un raggio giallognolo del sole che stava tramontando venne attraverso la finestra e cadde sul cuscino. Il sole sul suo volto e il tocco del corpo liscio della ragazza che gli giaceva al fianco gli diedero una sensazione in cui erano misti il senso della forza, l'abbandono del sonno, e una ferma fiducia in se stesso. (...) Si addormentò pronunziando le parole:" L'intelligenza non è soggetta a statistica".
("1984")
" Oh la nebbia! Non le piaceva, quando era così, che le faceva pensare a degli stracci sporchi. Ma presto o tardi la pioggia sarebbe finita; e allora la nebbia, di mattina, trafitta dai deboli raggi del sole, si sarebbe trasformata in un che di prezioso, di delicatamente opalescente, dai riflessi in tutto simili nel loro cangiare a quelli dei "lattimi" di cui aveva piena la stanza "
("Il giardino dei Finzi Contini")
p.s.
mi hai fatto un bellissimo regalo!:)
@Nick: si, riguardano entrambi una questione essenziale: il rapporto tra tempo storico e Tempo.
RispondiElimina@Grazia: a proposito di interni, sto pensando in questo momento a tutti i quadri contenuti nella stanza dove si svolge la sequenza finale del film di Kubrick. Giuliano ha pubblicato un post a questo proposito nel suo blog; sarebbe bello poterlo aiutare a rintracciare i riferimenti di cui ha bisogno per l'attribuzione dell'autore... Ho pensato subito a te, inevitabile! :)
@Cristina: è piacevole constatare di avere le stesse predilezioni. Orwell è un romanziere poco letto, sebbene se ne parli tanto. Sono molto belli anche i suoi scritti meno noti. Ciao, carissima e grazie!
@Harmonica: Devo dirti che a me sono piaciuti entrambi per motivi diversi... tanto da prendermi la briga, anni fa, di andare a Ferrara sulle tracce dei luoghi del romanzo e del film. :)
"quella specie di pigra brace che è tante volte il cuore dei giovani ..."
RispondiEliminaChe meraviglia questo frammento di Bassani!
Un abbraccio affettuoso (e latitante, mi scuso)
@Duck: un abbraccio affettuoso anche da me, carissima!:)
RispondiEliminaE' sempre piacevole passare dal tuo blog e leggere questibran i di meravigliosa letteratura.
RispondiEliminaGrazie per la tua visita e le tue parole, l'idea che da me si respira,come hai scritto, mi piace e mi dà gioia. E' una bellissima metafora! Grazie ancora, cara Giacinta!
Un abbraccio
Cri
Passo e mi istruisco....GRAZIE.
RispondiElimina@Cri e Sandra: GRAZIE a voi, care amiche! Buona giornata :)
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