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"La musica è da sempre la mia verità interiore. Occuparmi di musica può rendermi intensamente felice"
Annelies Rhebergen, olandese, di Enschede, si è accostata alla composizione musicale autonomamente, seguendo un personalissimo percorso formativo. La sua prima opera è nata dalla richiesta di un amico che non riusciva a trovare un brano musicale adatto al battesimo della figlia. Annelies aveva 33 anni e all’epoca suonava la lira. La prima composizione per pianoforte, Michael, è dell’anno successivo
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Il trittico “Facetten” (Sfaccettature), pubblicato nel 2006, nasce dall'accordo di musica, euritmia e pittura.
"Le mie composizioni sono moderne, ma intenzionalmente melodiose. Esse si formano dalla pura ispirazione, non le posso pensare. In principio c’è sempre un’intuizione.
Mi capita sempre più spesso che i miei pezzi musicali seguano la propria strada, e io devo stare attenta a non intralciarli (…) Mi metto al lavoro con note libere ed intervalli: da dove arrivano, come le ricevo, come suoneranno, cosa mi raccontano, come riesco a passare in una composizione da un tono all’altro?(… )
E sono ancora convinta che bastano poche note per rendere armonico un pezzo musicale."
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anch'io ho la stessa convinzione
RispondiEliminaLinea melodica chiara e semplice, ma la semplicità è virtù rara.
RispondiEliminaUn giorno ci svelerai, forse, il tuo metodo di ricerca di perle rare... Non mi era mai capitato di arrivare a un pezzo su youtube che ha solo SEI visualizzazioni... :-))
RispondiEliminaPraticamente un dialogo fra Te, l'Artista e i tuoi fortunati lettori...
Concordo sulle poche note e sulla semplicità... ne parlavo tempo fa con un ottimo musicista, il mio amico unwise... la sottrazione è La Regola sia per i romanzi che per i brani musicali...
Ciao carissima!
Una vera dichiarazione d'amore per la musica, intimo e estremamente interessante!
RispondiEliminaPosso io, profano, interferire con le belle e competenti recensioni di @Zio Scriba e di @Nella? Direi proprio di no! Un abbraccio, novella Mecenate! :)
RispondiEliminaNon so per quale strano meccanismo della mente, ma mi sono venute subito in mente le Variazioni di Goldberg di Bach.Un trama semplice di partenza,lineare, ma che può arricchirsi progressivamente fino a diventare un complesso incastro tra matematica e architettura.
RispondiEliminaA parte il volo pindarico, non conoscevo questa musicista e come tutte le tue proposte musicali mi ha davvero emozionato.
Ciao :)
Bello ascoltare e brava tu a scoprirla e a farcela scoprire.
RispondiEliminaHa ragione zio Scriba, sia sulla tua abilità di detective di musica e letteratura, sia sul fatto che " la sottrazione sia la regola".
Un abbraccio ancora( ma per poco) dalla Grecia
Non è stato il caso a farmi scoprire Annelies ma Irina, una cara amica che, pur molto lontana, sento vicina per gusti e sensibilità e che proprio qualche giorno fa, commentando il mio precedente post su Ermanno Olmi mi ha suggerito l'ascolto di una composizione di Annelies Rhebergen. Ringrazio lei e voi, sempre affettuosi:) Baci
RispondiEliminaChissà perché questa ricerca dell'essenzialità... Troppo facile spiegarlo come la reazione ad un mondo debordante di parole e suoni. In quella direzione , forse non ce ne rendiamo conto, c'è la ricerca sottintesa non già del suono, ma del suo contrario, il silenzio. E' un bel rebus: per esprimere quello che sentiamo oggi nel profondo ricerchiamo il silenzio, quindi l'esatto contrario del pensiero. Ma forse il silenzio è un altro linguaggio, forse ancora più evoluto. Chissà.
RispondiEliminaAccostamenti sonori interessanti e raffinati nella loro semplicità. Hai ascoltato l’intero album?
RispondiEliminaBuona giornata.
"E sono ancora convinta che bastano poche note per rendere armonico un pezzo musicale."
RispondiEliminaVerissimo!!!
A proposito, hai mai ascoltato "children's songs" di Chic Corea?
Un abbraccio
una musica pulita, elegante.
RispondiEliminalo strumento è protagonista quanto la creatività dell'artista.
grazie
un bacio
cri
@Guglielmo: tu indirettamente assimili l'espressione verbale al pensiero che, a mio avviso, può svilupparsi isolandosi da ciò che è contingente, dalla realtà, una volta ricevuto da quest'ultima uno stimolo ( sonoro, visivo... ).
RispondiEliminaPer il resto, sono d'accordo con te, in una dimensione perennemente "rumorosa" ( in senso stretto e lato ) non c'è posto nè per il pensiero libero, nè per quello complesso. :)
@Barbara: ho solo iniziato ad ascoltarla. ho creato il post proprio per darmi l'occasione di conoscerla. I post a volte finiscono per essere uno stimolo all'approfondimento di qualcosa che mi ha incuriosito.:)
@Sandro: lo sto facendo in questo momento ( la n. 6 e la n.7 ). Grazie! Richiama Debussy, vero ?
RispondiElimina@Cristina: forse per un'autodidatta il rapporto con lo strumento è più paritario, hai ragione.
Dato che mi hai indirizzato su youtube, ne ho approfittato e ho ascoltato molte sue composizioni; e ho scoperto che è più "concisa" dei Ramones.
RispondiEliminaPer lei fare una variazione sul tema, sarebbe come per me fare un balletto subacqueo senza bombole.
Però tutto molto bello ed elegante.
@Granduca: si, hai ragione. Forse ad Annelies interessa il suono di ogni singola nota più che il ritmo mosso e articolato. E' una musica che lascia molto spazio a chi l'ascolta. Spazio da riempire con l'immaginazione o da attraversare godendosi il vuoto e il silenzio. :)
RispondiEliminaGrazie per un bel post, Giacinta! Sei bravissima! Mi sento infatti molto vicina da Te, nonostante la meta' del mondo che ci separa. Hai ascoltato Sofia Gubaidulina, per caso? E' una compositrice russa, risiede in Alemagna da qualche anni, e' interessantissima. Ti saluto (:
RispondiElimina@Irina: sto ascoltando "Offertorium"... Che forza!
RispondiEliminaNon conoscevo questa artista. Ciò che sto ascoltando mi attrae indicibilmente. Approfondirò... :))
Se non ho capito male, leggendo qualcosa a proposito delle sue esperienze, si è avvicinata all'antroposofia... di cui so ancor meno e che cercherò di conoscere meglio. :)
Grazie, carissima, per il mondo che mi fai perlustrare...
p.s.
Tarkovskij, che tu sappia, era vicino all'antroposofia?
Volevo chiederti dove peschi queste perle, ma hai già risposto ... mi è venuta allora una seconda curiosità: se suonava la lira, quando sono arrivati gli euro cosa ha fatto?
RispondiElimina... e dopo questa freddura, mi nascondo per sempre ;)
Si, cara, Gubaidulina si e' avvicinata ad antroposofia. Ti mando un estratto della sua composizione "The Last Seven Words" espressa in euritmia ► 4:58► 4:58
RispondiEliminawww.youtube.com/watch?v=fY8h_D2GQqI
Andrej Tarkovskij era un antroposofo, Lui era una immensita' dello spirito, del coraggio di attraversare fino alla fine, di pensare fino alla fine.
Come Steiner, Tarkovskij ha vissuto la tragedia dell'anima: erano necessari e pronti per il presente, ma il presente, l'uomo moderno non era pronto a loro (in maggior parte). Ma speriamo per il meglio. Tutto sta cambiando rapidamente e l'orrore della vita si muove sempre piu' vicino e si vede piu' chiaro. In questi crisi multidimensionali, nelle svolte impreviste il sottosuolo della vita si porta alla luce, il sottosuolo da dove la bellezza e le virtu' possono emergere.
Un bacio, Irina (:
una persona che dice che i pezzi musicali prendono la loro strada tanto da dover stare attenta a non intralciarli, già solo per questo ha la poesia dentro. Poi c'è chi la esprime a parole, chi con un pennello, chi con uno strumento. Io sono sempre incantata dalle chicche che riesci a tirare fuori dalla tua inesauribile "sacca" (ti immagino un po' come la Mary Poppins del pensiero!) :P
RispondiElimina@Ally: quindi è per nasconderti nella palude che hai scelto di essere un alligatore? :)Ciao, carissimo!:))
RispondiElimina@Irina: Bellissima. capita di rado di vedere e sentire cose che tocchino così intimamente. Ti ringrazio tanto. Adesso ho capito il senso del tuo avatar:)
A proposito di Tarkovskij, ho controllato ed ho appurato che la Gubaidulina ha lavorato con lui per la colonna sonora di "Sacrificio". Non a caso, a questo punto...
Bacio
@Monica: sono d'accordo e ti ringrazio per questo commento, carissima.
p.s.
non ci crederai, ma il vestito per carnevale indossato da me bambina per tre anni consecutivi è stato proprio quello di Mary Poppins!:))
Bonsoir, avec mon cordial salut.
RispondiEliminaBon week-end!
@Versus: grazie, sei gentile! Bon week-end! :)
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