mercoledì 22 febbraio 2012

Libri nei libri: "La felicità esiste" di Paolo Zardi e "La vera vita di Sebastian Knight" di Vladimir Nabokov

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- Mi stavi dicendo del romanzo del XX secolo...


-Si. Della sua caratteristica principale, ma non ne sono sicura. Voglio dire, questa cosa non è scritta da nessuna parte, è una mia considerazione. Ma credo che uno degli aspetti più interessanti del romanzo occidentale degli ultimi centocinquant'anni, da Flaubert in poi, è il fatto che spesso le storie parlano di un' occasione mancata. 


(...)


- Guarda, provo a farti un altro esempio. Nabokov. L'hai sentito nominare?
- Lolita?- e un po' si vergognò a dirlo, come se conoscere quel libro potesse avere qualcosa di sconveniente.


- Certo, quello di Lolita, ma ha scritto molto altro. Ne " La vera vita di Sebastian Knight " racconta la storia di un uomo che cerca di ricostruire la vita del fratellastro, che era uno scrittore. Non ti annoio con tutti i dettagli, mi interessa solo il finale. Dopo infinite ricerche, il protagonista è arrivato a sapere che Sebastian Knight sta morendo in un ospedale nel cuore della Francia. Lui parte immediatamente ma dimentica a casa l'indirizzo del posto. Si perde, rischia di non arrivare, ma alla fine ce la fa: trova l'ospedale che è già notte e si fa indicare il letto del fratello. Sembra che stia meglio: a quanto pare il peggio è passato. Si siede dietro al paravento che lo protegge dal resto del mondo e lì ascolta il suo respiro. Intanto pensa a tutto quello che si sarebbero potuti dire il giorno dopo, quando il sole fosse tornato ad illuminare il mondo. E' un momento magico, pieno di poesia e struggimento: dopo mille peripezie si sono ritrovati. Li aspetta una nuova vita. In realtà, ha sbagliato persona: suo fratello è già morto, e l'uomo disteso sul letto è uno sconosciuto. Questo è il romanzo del ventesimo secolo: un'illusione, un'ccasione mancata, una beffa atroce e poco seria.


(...)


Tirò fuori dallo scaffale una copia de " La vera vita di Sebastian Knight " e la tese verso di lei: per un attimo le loro mani tennero, tra le dita, lo stesso libro.




Paolo Zardi,  La felicità esiste ed. Alet










LINKS


Qui  Nicola Pezzoli su La felicità esiste di Paolo Zardi
Il blog di Paolo Zardi, Grafemi
Qui  Gabrilu ( NonSoloProust ) su La vera vita di Sebastian Knight
Qui Paolo Zardi su V. Nabokov


 Paul Klee qui

15 commenti:

  1. Splendida lettrice come sempre: che armonioso sostegno viene dalle persone come te alla Scrittura e agli Scrittori, quale fatato supporto dalla tua passione genuina e sincera, che mi ricorda quella di Fernanda Pivano. (Ah, l'avessimo, noi scrittori italiani la nostra Fernanda - fra i critici di professione, intendo: gli americani non si renderanno mai abbastanza conto, di quanto è stata decisiva per farceli amare).
    Col tuo tocco magico hai scovato un passaggio bellissimo, e sono sicuro che Paolo te ne sarà grato!

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  2. @Nick: grazie :), e tu sei sempre gentile. Fernanda, sì, penso fosse davvero come la descrivi. Ebbi modo di vederla e sentirla diversi anni fa a Conegliano. Sguardo e modo di porsi sinceri, grande affabilità. Era molto amata anche dai suoi "Amici scrittori". Nel libro omonimo ci sono foto bellissime che attestano intimità, contiguità intellettuale ed emotiva.
    A proposito di autori "on the road", ho letto il romanzo di Paolo durante un viaggio fatto in questi giorni. Il libro ha attraversato l'Italia con me. Baganis ha continuato a spostarsi...
    E' un romanzo che ti afferra e che ti porta vicinissimo ai personaggi, al protagonista, in particolare. Eppure è narrato in terza persona. Paolo ha davvero del talento. Ci sono sequenze meravigliose. Ho preso tantissimi appunti ma ho deciso di pubblicare solo la sequenza che hai letto. Mi sembra quella che, indipendentemente dalla vicenda, dica di più sulle intenzioni e sulla formazione dell'autore.
    Ti ringrazio ancora e ti abbraccio.

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  3. Un romanzo che contiene un romanzo, che contiene un romanzo, un sistema di scatole cinesi in cui tu ci conduci e in cui è bello lasciarsi smarrire. Credo che il libro lo leggero' non appena rientro in Italia, i link, invece, li sto esplorando adesso e davvero vale la pena.

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  4. Federico Rampini, nella sua rubrica settimanale su D di Repubblicauna, scrisse tempo fa che la crisi attuale dovrebbe essere occasione per farci rivalutare quanto abbiamo perduto o a cui non abbiamo dato peso negli anni passati. Credo che anche a suo modo parlasse dell'occasione mancata, o meglio, delle tante mancate, dello spreco, non solo consumistico, ma anche dello spreco temporale e delle "false" emozioni.

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  5. @Grazia: un sistema di scatole in cui siamo anche noi due in questo momento:) Bacioni

    @Nela: hai colto proprio lo spirito del romanzo ( nella mia interpretazione, almeno ). La vicenda ed il contesto che le fa da sfondo sono la traduzione in chiave narrativa del paradosso del nostro sistema: penuria affettiva nel moltiplicarsi delle occasioni ( sostanzialmente di consumo e spreco )di relazione.

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  6. Un bel finale,l'illusione che supera la realtà, e di quella illusione ci si può avvalere per tirare avanti nel quotidiano.

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  7. Se non é la verità, l'illusione come essenza del romanzo contemporaneo, per lo meno ci si avvicina. Forse, il tremendo secolo che abbiamo alle spalle non poteva influire diversamente sulle compiute espressioni narrative.

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  8. Si sente l'amore per la letteratura, ah, quanto vorrei riprendere a leggere con costanza (non è una donna, intendevo con una certa regolarità). Dovrei prendere a martellate il pc, e dire non a troppi amici musicanti ... tra qualche anno, forse. Intanto leggi tu per noi, nostra Nanda.

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  9. @Costantino: ciò che osservi può valere proprio per il protagonista del romanzo di Paolo Zardi da cui ho tratto la sequenza pubblicata nel post.:)

    @Adriano: c'è un senso di perdita che viene variamente restituito attraverso storie e personaggi. Mi è piaciuto molto il modo in cui Sveva, una delle figure femminili del romanzo di Paolo Zardi, lo ha definito. L'espressione "occasioni mancate" è sintetica e assolutamente indovinata.

    @Ally: Hai ragione il PC è un tiranno, anche se dolce. Grazie per aver rievocato il nome di Fernanda che anch'io apprezzo tanto ( ... proprio per questo mi imbarazza un po' il paragone ):)

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  10. mi piacerebbe un giorno passare da qui e dire: questo l'ho letto! Ma non mi dispiace seguirti con la tua lanterna lungo questo sentiero di scoperta di libri bellissimi. Seguo subito i tuoi link!

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  11. la recensione di zio l'avevo già letta :), almeno questo, posso dire di averlo fatto ;)

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  12. Io passo di qui ogni tanto...e annoto. Tante goccioline nel mare della mia ignoranza.

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  13. @Monica, Sandra: Il romanzo di Paolo è molto bello. Ti porta a fraternizzare ( merito dell'autore e dell'intimità che riesce a determinare tra lettore e personaggio) con un uomo che non dice di no a nessuna donna, a condizione di poter continuare a non dire di no...

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  14. Ciao Giacynta, quell'illusione, quella beffa atroce, quella gioia che si infrange è per me come una lama affilata che ti entra dritta dentro il cuore, lascia senza fiato!
    Buona domenica!

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  15. @Sciarada: deve essere per questo che si cede di continuo all'autoinganno, per evitare di farsi troppo male.
    Ti auguro un sereno lunedì:)

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