O nonna, o nonna! deh com'era bella
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
Ditela a quest'uom savio la novella
Di lei che cerca il suo perduto amor!
Sette paia di scarpe ho consumate
Di tutto ferro per te ritrovare:
Sette verghe di ferro ho logorate
Per appoggiarmi nel fatale andare:
Sette fiasche di lacrime ho colmate,
Sette lunghi anni, di lacrime amare:
Tu dormi a le mie grida disperate,
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare.
Deh come bella, o nonna, e come vera
È la novella ancor! Proprio così.
E quello che cercai mattina e sera
Tanti e tanti anni in vano, è forse qui,
Sotto questi cipressi, ove non spero,
Ove non penso di posarmi più:
Forse, nonna, è nel vostro cimitero
Tra quegli altri cipressi ermo là su.
Ansimando fuggìa la vaporiera
Mentr'io così piangeva entro il mio cuore;
E di polledri una leggiadra schiera
Annitrendo correa lieta al rumore.
Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
Rosso e turchino, non si scomodò:
Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
E a brucar serio e lento seguitò.
G. Carducci, Davanti San Guido
Qui il testo integrale e le immagini dell'oratorio di San Guido a Bolgheri ( video )
Qui la favola del re Porco
Per me l'asin bigio è inequivocabilmente ormai per sempre questo
RispondiEliminaCome può essere bello Carducci e come può riportarci alla realtà quell'asino bigio che continua a mangiare un cardo indifferente a tutto. Per fortuna( o meglio sfortuna) i poeti sono rari, mentre di asini bigi è pieno il mondo.
RispondiEliminaCiao Giacynta, è un piacere ritrovare l'atmosfera tinta delle gradazioni del blu e dell'azzurro, singolare e solo tua. Un caro abbraccio!
RispondiEliminaBello trovare qui questa poesia del mio concittadino Carducci. Eh si, la sua casa natale è poco distante da casa mia ^_^. Da anni ormai,qui nel mio paese, è stato indetto un premio letterario in suo onore.
RispondiEliminaTi auguro una bellissima domenica
Cri
Quanto ci facevano rider questi versi a noi citrulli alla scuola media. Ho fortunatamente cambiato idea,dopo, grazie al mio favoloso prof!
RispondiEliminaDevo tornare a Bolgheri...chissà come stanno i cipressi...
@Amanda. ma il tuo è esagitato! :))
RispondiElimina@Grazia: gli esegeti di Carducci non si esprimono in modo univoco sull'asinello. Per alcuni rappresenterebbe chi si chiude nel passato e in modo ostinato rifiuta di guardare la realtà, per altri sarebbe depositario di saggezza, quella di chi non rincorre vane illusioni. Io propendo per la II ipotesi, ma forse gioca un ruolo il mio affetto per questo animale :)
@Cristina: Grazie! Mi piace sapere che qui trovi qualcosa di bello per te. :)
@Cristina: conosco un solo luogo legato a Giosuè, le fonti del Clitumno. Molto ameno. Mi mancano quelli a te familiari. Un abbraccio.
@Sandra: anch'io, prima di leggere per mio conto qualcosa, mostravo a scuola, nei riguardi delle sue poesia, una certa insofferenza. E invece ci sono testi di grande potenza espressiva. :)
Ma quell'asin bigio sulla destra di chi legge, chi l'ha disegnato?
RispondiEliminaBye&besos
E'di Craigie Aitchison. Trovato su Allposters.
RispondiEliminaCiao, gemellina!:)
Come passano gli anni! Sono versi che avevo proprio dimenticato. Solo che adesso, con quella vaporiera mi viene da pensare a quella canzone di Guccini...
RispondiEliminaAnche le poesie diventano Storia.
RispondiEliminaLe nostre radici sono anche nei versi di un poeta.
Ricordo ancora la mia emozione di bambino davanti ai cipressi di Bolgheri...
RispondiElimina(Prima di virare sul romantico, la favola del re Porco sembra quasi cronaca, una satira neanche troppo spinta su come davvero sono gli uomini di potere...)
Un grande abbraccio
@Adriano: hai ragione, forse qualche relazione c'è. Grazie!
RispondiElimina@Cristina: sono versi che associamo a certi momenti dell'infanzia e che accomunano più generazioni. E' bello pensarlo. :)
@Nick: nella favola c'è il lieto fine... Ricambio l'abbraccio e aggiungo baci8 :)
Belle poésie et dessins pleins de grâce. Petit exploit d l' ingénuité!
RispondiEliminaGrazie Staive! Buona giornata.:)
RispondiEliminaeh qui mi porti a casa mia... tra fiabe e poesie
RispondiEliminaAll'ombra
Mentre me leggo er solito giornale
spaparacchiato all'ombra d'un pajaro,
vedo un porco e je dico. Addio, majale!
vedo un ciuccio e je dico. Addio, somaro!
Forse ste bestie nun me caperanno,
ma provo armeno la soddisfazzione
de potè di' le cose come stanno
senza paura de fini in prigione.
Diciamo che ha meno "stile" di Carducci, ma fa molto più ridere -:)))
@Guglielmo: Il mio di-zoo-nario letterario ( così come la redazione ) ringrazia:))
RispondiElimina