Tra le pagine di Sei biblioteche di Zoran Živković ed. TEA
1- LA BIBLIOTECA DI CASA
Da un pezzo mi ero reso conto che il mondo è pieno di cose prodigiose che non si possono spiegare. Non serve crucciarsi. La gente che ci prova lo stesso, alla fine ne ricava solo infelicità. (...)
E così, invece di perdere tempo a stupirmi, tirai fuori il libro dalla cassetta della posta e lo osservai.
2- LA BIBLIOTECA VIRTUALE
Stimatissimo signore,
(... ) Il futuro non si può semplicemente prevedere. Al momento tutte le nove possibilità sono aperte. Il caso deciderà quale si avvererà. (...) La Sua futura opera includerà al massimo undici e al minimo sei libri. Lei ha potuto vederli soltanto sul nostro sito. Con questo speriamo di aver giustificato il nostro slogan. Con sincero rispetto,
La Biblioteca virtuale
3- LA BIBLIOTECA NOTTURNA
"Vede", cominciai, " ho tardato un po'..."
"Non ha tardato per niente" mi interruppe l'uomo dietro il banco. " Noi lavoriamo di notte. Questa è la biblioteca notturna."
Lo guardai perplesso. " La biblioteca notturna? Non sapevo che ne esistessero."
4- LA BIBLIOTECA INFERNALE
"Lei si rende conto di dove si trova, vero?" Aveva una voce profonda e lenta. (...)
"Veniamo al dunque. Dobbiamo stabilire che cosa sia più adatto a lei."
"Come condanna?" chiesi con avvedutezza.
" Noi la chiamiamo terapia"
"Bruciare nelle fiamme è una terapia?"
"Chi ha parlato di fiamme?".
5- LA BIBLIOTECA MINIMA
Il vecchio non l' avevo mai incontrato prima. Dato che tutti i posti sotto il ponte erano occupati, lui stava verso la fine, là dove non c'era più alcuna protezione dall'alto, come se fosse stato emarginato dagli altri venditori. (...)
" Ho quello che lei sta cercando", disse con la voce rauca, tipica dei fumatori incalliti. (...) "Lei è uno scrittore, vero?"
6- LA BIBLIOTECA RAFFINATA
Con il braccio teso in avanti, in modo da tenere il più lontano possibile l'oggetto che avevo in mano, mi avviai con passo veloce verso la cucina. schiacciai il pedale della pattumiera sotto il lavello e aprii il pollice e l'indice. Il tascabile cadde con un tonfo nell'immondizia, al suo posto. Mi strofinai le mani: ecco! Non si deve essere sentimentali in queste situazioni. Bisogna agire con decisione e severità. Questi oggetti vanno trattati come se fossero parassiti. Cimici o scarafaggi. Nessuna pietà.
passi tratti da Sei Biblioteche di Zoran Živković ed. TEA
Link
Qui e Qui Stefania Mola a proposito di Zoran Živković
Contaggia, contaggia, ed è un bel contaggio ;) ... la biblioteca notturna, è la mia.
RispondiEliminaMa sei proprio "UNA GRANDE"!
RispondiEliminaA causa della Stefania, avevo già inserito il libro nella mia wish list. Poi ti ci metti pure tu…
RispondiEliminaRaffinata la biblioteca raffinata, no??
Mi piace molto:-) mi piacerebbe leggerlo!
RispondiEliminaIo rimango sempre affezionata la Biblioteca di casa...ma anche quella notturna non sarebbe male!!!
Bacioni Giacy!
Borges direbbe
RispondiElimina« M'inganneranno, forse, la vecchiaia e il timore, ma sospetto che la specie umana - l'unica - stia per estinguersi, e che la Biblioteca perdurerà: illuminata, solitaria, infinita, perfettamente immobile, armata di volumi preziosi, inutile, incorruttibile, segreta. »
Non so, stavolta l'autore, almeno di primo acchito, non mi fa impazzire...
RispondiEliminaSon curioso, tutt'al più, di sapere di chi sia il libro che nell'ultimo brano VOLA dove merita: sarà di Volo o di Vespa? :-))))
Tante biblioteche,tutte da scoprire, tutte contenute, come dice Guglielmo,in quella che per me è l'unica Biblioteca, l'universo di Borges.Inevitabile pensarci quando si parla di biblioteche, anche se lo scrittore che tu pubblichi e che io non conoscevo (tanto per cambiare) merita un approfondimento e le sei di cui parla meritano almeno una visita. Come sempre, grazie
RispondiEliminaPerché leggere vuol dire vivere! Ma non ricordo già più chi l'ha detto.
RispondiEliminaAffascinante: un libro che parla di biblioteche. Inutile dirti che ho gradito molto quella notturna...Bye&besos
RispondiElimina@Ally: anch'io preferisco la notte al giorno:)
RispondiElimina@Sandra: cosa risponderti se non GRAZIE ? ( sei buona! ):)
@Barbara: ho letto il libro proprio dopo aver visto la serie di post che Stefania aveva dedicato a Živković... :)
@Cristina: propenderei per la notturna. E', tra le sei, la più suggestiva. :)
@Guglielmo e Grazia: leggendo i post di Stefania ( il link è a margine del mio post ) ti accorgerai che Borges è stato tirato in ballo, a proposito dell'autore, da diversi "addetti ai lavori". Nella raccolta di racconti di Živković i libri e le biblioteche hanno effettivamente un che di animato...:)
@Nick: il soggetto dei racconti è intrigante, il modo di presentarlo di Živković è suggestivo, anche se si ha la sensazione , leggendo, che tutto si risolva in un esercizio di bella scrittura. Chissà, magari per questo, l'autore, ipercritico come me e te, in un moto di insoddisfazione, ha fatto volare proprio "la sua creatura" nel cestino.:)
@Adriano: penso che lo dicano tutti coloro che della lettura non si privano...:)
Nela: stessa lunghezza d'onda. Mi è piaciuto comunque anche il racconto intitolato "biblioteca minima", c'è una figura, quella del vecchio cieco, memorabile. :)
17 febbraio 2012 14:36
e come al solito, di fronte ai commenti che mi precedono ammiro e ammutolisco
RispondiEliminaHeureusement que sur la route des livres nous ayons la bibliothèque, cette ligne rouge qui nous empêche de crouler sous eux!
RispondiEliminaBeau week-end à vous giacyn.ta!
Prendo finalmente il coraggio a due mani e intervengo dopo tanto leggerti.
RispondiEliminaE vado un pochetto controcorrente: a me è piaciuto il concetto espresso nell'incipit della "Biblioteca di casa": crucciarsi per spiegare ogni meraviglia della vita, genera solo infelicità.
L'infelicità del sapere.
Eppure lo spirito umano tende a questo, conscio della solitudine che attende l'affamato di cultura.
E' anche vero però che un detto popolare recita "Essere stupidi e non saperlo, è come essere intelligenti".
Cerco di vivere tra queste due verità.
Un abbraccio.
@Dede: la sindrome del commento... A volte prende anche me.:)) Grazie e buon weekend.
RispondiElimina@Staive: ho paura di averla superata quella linea, visto che quando leggo la ignoro per quasi tutto il tempo:))
p.s.
( sperando di aver ben interpretato ciò che mi hai scritto!)
@Granduca:
Vivere nel mezzo: che bella immagine e quanto somiglia alla quadratura del cerchio della nostra esistenza!
Ricambio l'abbraccio
p.s.
non avrei mai pensato di poter incutere un sentimento come quello che ti ha indotto al mutismo... Se mi conoscessi, capiresti perchè sono stupita :))
A proposito di biblioteche nei libri segnalo:Ian Sansom. Il caso dei libri scomparsi. TEA editore librino carinissimo
RispondiEliminafantastica !
RispondiEliminaAh come sarebbe liberatorio e bello gettare nella spazzatura qualche libraccio criminale che ci ha fatto perdere tempo e non ci ha dato praticamente nulla. Io non sono mai riuscita a farlo: ho regalato, rivenduto, abbandonato su panchine ma mai gettato nella spazzatura. Alla fine mi sono sempre detta che è una fine davvero ignobile anche per un libraccio scritto coi piedi, che mi ha fatto perdere tempo, sì, ma mi ha aiutato a definire ancora di più l'idea di ciò che cerco e ciò che amo nei libri.
RispondiEliminaSaluti affettuosi da una papera semilatitante :-)
@Carmen: i sei racconti si lasciano leggere. Certo, sono molto lontani dagli scritti di Terzani! Un abbraccio:)
RispondiElimina@Amanda: Grazie!:)
@Giardy: quale delle sei?:)
@Duck: anch'io una volta ho abbandonato su una panchina un libro; per giunta piovigginava. Dovevo essere proprio arrabbiata. Se non ricordo male, era di un autore austriaco :)
p.s.
sono anch'io a regime ridotto:)
Ciao Giacinta, io avevo postato un commento, ma avrò commesso un errore e non si è pubblicato.
RispondiEliminaTornando al mio pensiero sparito... per me tutte le biblioteche sono interessanti, ma quelle che mi incuriosiscono di più sono quelle di casa perchè rispecchiano i padroni, che normalmente sono gli acquirenti. Troppo curiosa? ;)
No, non sei curiosa. Come Sherlock, usi i libri come indizi.:) A proposto di misteri, mi spiace per il commento che non ho avuto la possibilità di leggere. E' snervante perderli; di solito, prima di pubblicare, copio ciò che ho scritto. Ho imparato a farlo dopo aver dovuto riscriverli in più di una occasione. Ciao!:))
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