domenica 26 febbraio 2012

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret

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Ho appena finito di leggere un libro la cui vicenda si svolge in una stazione. Ho iniziato a sfogliarlo in treno, qualche giorno fa. La stazione de La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick non è come quelle che vedo da qualche anno. Non ha fredde biglietterie automatiche, nè lavori in corso per smantellare le sale d'aspetto, non ha telecamere e w.c. a gettoni, non ha schermi che gracchiano musica, pubblicità e parole che nessuno ha chiesto di sentire, non ha "luoghi di ristoro" in cui consumare qualcosa in fretta ed in piedi . Nella stazione del romanzo che mia cugina Pina mi ha regalato ( come vedi l'ho letto! ) c'è un chiosco di giocattoli,  un ragazzino che regola gli orologi della stazione e c'è persino Georges Méliès; di quest'ultimo si arriverà a scoprire l' identità nel corso della vicenda . Di automatico, nascosto in una stanza inaccessibile ai più,  c'è un misterioso automa che svolge la funzione meno meccanica del mondo, quella di scrivere e disegnare.




- Che cos'è ?- chiese Hugo.
- Un automa.
- E come funziona ?
- E' un meccanismo a carica, come un carillon o un giocattolo, ma infinitamente più complesso. Ne ho visto qualcuno in passato... un uccello canterino in gabbia e un trapezista. Ma questo è molto più interessante.
- In che senso ?- chiese Hugo, ormai incuriosito.
- Questo sa scrivere ...






Quando Hugo riuscirà a ripararlo, l'automa farà il suo primo  misterioso disegno . A partire da questa traccia,  il lettore verrà  introdotto nel mondo illusorio di  Georges Méliès e di una delle sue pellicole più famose,  Viaggio nella luna.









Brian Selznick, autore del testo e dei disegni che lo corredano, spiega che la storia ha iniziato a prendere forma nella sua mente dopo la lettura di un libro sulla collezione di automi di Georges Méliès.






Méliès, prima di dedicarsi al cinema, era stato un illusionista; inoltre aveva coltivato una autentica passione per i congegni meccanici, le scenografie di cartone, i disegni. Il libro di Selznick contiene anche molte bellissime  immagini realizzate dal cineasta francese, tra cui quella famosissima della luna colpita dal razzo, tratta dal Viaggio nella luna.






Recentemente, Martin Scorsese ha realizzato un film in 3D ispirandosi a La Straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick .




Durante il racconto, Selznick cita  vecchie pellicole e tra queste  Il  milione  di Renè Clair, Preferisco l'ascensore con Harold Lloyd  ( qui )e uno dei primissimi film mai proiettati,  L'arrivo del treno alla stazione di Ciotat ( 1895 ). Quando il treno arrivò a tutta velocità verso lo schermo, gli spettatori pensarono che li avrebbe travolti.


                     




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Brian Selznick


Brian Selznick
La straordinaria invenzione di Hugo Cabret
Georges Méliès
Viaggio nella luna
Il film di Martin Scorsese












27 commenti:

  1. dopo questo post devi venire assolutamente a vedere il museo del cinema di Torino, e non dico altro, a parte i saluti

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  2. I disegni che si intravedono sono bellissimi, mi hai incuriosita e gli automi poi...che faccio prendo il libro? vado al cinema? mah!

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  3. Sono andata ieri a vedere il film di Scorsese: bello, ma forse fin troppo tecnologicamente sofisticato.Comunque si sente la zampata del genio(perchè Scorsese lo è).Ero curiosa di sapere del libro da cui viene la parte più poetica del film.Tu hai soddisfatto questa curiosità.Stiamo mica diventando telepatiche, io e te? Un grande grazie per averne parlato e per come lo hai detto.

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  4. Sono in accordo con Dede... il Museo del Cinema alla Mole antonelliana ci vuole -:)))

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  5. La Spia mi chiede da giorni di andare a vedere questo film. Io temo di ricavarne la stessa sensazione che ne ha tratto Grazia, un eccesso di virtuosismo tecnologica che su di me ha molto poco appeal.
    Mi chiedo anche quanto questa tecnologia 3d possa disturbare una persona miope e incline alle emicranie, ma queste sono minuzie (ovverosia, come far precipitare il livello del dibattito in un post bello come questo!).
    Il libro mi affascina maggiormente, soprattutto i disegni. Mi ricordano un po' quelli dell'Approdo di Shaun Tan. Lo conosci Giacinta? Sono sicura che ti piacerebbe moltissimo. Per me è un piccolo capolavoro (e non sono una grande amante dei fumetti, in genere, anzi...)
    Saluti molto affettuosi

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  6. mi hai fatto venire una voglia matta di leggere e "vedere" libro e film.
    il famoso treno dei Lumière, ecc...
    sei una fonte inesauribile di riferimenti e di filmati-chicche.

    grazie!
    un abbraccio

    cri

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  7. Altra tua dolce preziosità, per ciò che presenti e per come lo presenti.

    "Arrestare i bambini", anche nel senso di arrestarne la fantasia e la libertà, di tarpare le ali delle loro potenzialità: in quell'odioso poliziotto c'è tutta l'adulterata adultaggine dell'oggi.

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  8. Qui urge sia leggere il libro che vedere il film!

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  9. Che meraviglia di disegni che intravedo.

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  10. al di là del film e del libro, penso che solo a un cretino (chiedo scusa, ma quando ci vuole va detto) poteva venire in mente di ridurre in questo modo le stazioni.
    Anche a me viene spesso da star male, quando vedo una stazione in un film - anche solo di pochi anni fa... (meravigliosa quella grande all'inizio di "Witness", bellissimi i treni di "Mystery train": ma perché mai fare diversamente?)
    il parere di chi viaggia, evidentemente, non viene più tenuto in considerazione. E' una forma di dittatura: si fa quel che vogliono i dirigenti, e non si può nemmeno discutere. Ma chi sono questi dirigenti, chi è quel pazzo che stende i regolamenti e che fa queste opere?

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  11. Ho visto il film ieri sera...in 3D ...bello. Un po' lento e senza ritmo, forse, all'inizio. Ma una bella fiaba , sceneggiatura magnifica.
    Avevo già letto di questo libro con disegni magnifici a matita nel blog di un amico...ora intravederlo qui mi fa decidere di cercarlo !

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  12. Quanti spunti e quanti ricordi in questa fitta e delicata trama! Ma hai già detto tu! Rimane, purtroppo, la desolazione attuale delle stazioni e delle ferrovie italiane.

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  13. Bello, e anche come l'hai descritto, con le stazioni fatte per viverle ... mi piace Melies, ma Scorsese ultimamente mi è andato di traverso. Da quando si è tagliato la barba fa degli esercizi di stile che io trovo insopportabili, e il trailer che ho visto mi convicne di questo. Ma il tuo post trattava del libro, molto interessante, stupendi disegni.

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  14. Il libro è interessante, più che per il testo, per i disegni meravigliosi. E' bello sfogliarlo, sembra di avere tra le mani un mondo, tante sono le cose che contiene! E' stata un'occasione per vedere ( su yotube ) qualcosa di Méliès ( che non conoscevo ) e per leggerne la biografia ( sorprendente ). Mia cugina me l'ha regalato poco prima che ripartissi da Matera. L'ha fatto per aiutarmi a rendere più leggero il ritorno: viaggiare sta diventando sempre più penoso. Mai come questa volta ho avuto la sensazione di trovarmi in uno scenario da utopia negativa.
    Non ho visto il film.
    @Dede, Guglielmo: grazie, ci farò un pensierino.
    @Amanda, Sandra, Granduca, Ally: il libro dovrebbe piacervi. Il testo non è memorabile, i disegni, sì.:)
    @Grazia: tra amici la telepatia è quasi d'obbligo:)
    @Duck: no, non conosco Shaun Tan. Grazie, me lo procurerò:)
    @Cristina, Adriano: è stato piacevole anche per me confezionare il post:)
    @Nick: hai, ragione, la fantasia è la risorsa più importante che abbiamo. Va difesa. :)
    @Adriana: Benvenuta!
    @Giuliano: pensa che hanno eliminato, in nome della "razionalizzazione" ( che beffa anche il termine ! ) il treno notturno a lunga percorrenza che ho preso per anni per raggiungere i miei in Meridione. Ho tanta rabbia anch'io.

    Grazie, amici! Buona giornata

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  15. Straordinario...in quelle illustrazioni mi perderei!!! Complimenti per il magico post!

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  16. Il film tratto dal libro è, in certe sequenze, davvero commovente. Non so se il merito sia da ascrivere all'autore letterario, al regista o a entrambi. In ogni caso, Scorsese non solo ama il cinema ma ne è letteralmente impregnato e la sua passione contagia il pubblico.

    Buona giornata, a presto.
    Pim

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  17. @Cristina: sono tutte molto belle ed espressive. Grazie per i complimenti!:)

    @Pim: ho perso il film. Vedrò di recuperarlo in DVD :)
    A proposito di Scorsese, una delle sue creazioni che mi piace davvero tanto è il video di MJ, "Bad".
    Buona giornata, carissimo e grazie!

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  18. Eppure la "scrittura automatica" ha avuto qualche seguito in psicanalisi e in parapsicologia. Non la scrivevano "automi", ma certamente chi la praticava prescindeva dalla coscienza o almeno pretendeva di farlo...
    Non siamo poi tanto lontani da una vita piena di automi, anzi forse gli automi stanno già tra noi.
    Se anche quel poco di lavoro che è rimasto lo facessero degli automi, come occuperemmo il tempo libero. Il tempo libero è diventato il principale problema dei nostri manovratori: vorrebbero che ci occupassimo solo di consumi, ma in qualche modo dovranno permetterci di guadagnare moneta spendibile. Fino ad ora si vendeva il proprio tempo per avere soldi , forse domani si venderà qualcosa di se stessi per conquistare moneta. Il nostro futuro è in macelleria.

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  19. non la penso diversamente da te, la direzione è quella se si lascia il nostro futuro nelle grinfie ( si, grinfie, perchè è gente rapace oltre che poco lungimirante - ed è un eufemismo naturalmente - )di certi manovratori.

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  20. @Elena: Ciao! Benvenuta!
    @Antonio: :)

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  21. sei una fonte inesauribile di conoscenza...
    Grazie infinite!

    cri

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  22. ho visto solo il film, immenso.

    il film mi ha fatto pensare, tra le altre cose, che la magia è quello che manca oggi al cinema.
    parlo di quella che lo spettatore, troppe volte, non è più disposto e disponibile a vedere.
    non si riesce a vedere con gli occhi dello spettatore bambino dei film dell'arrivo del treno alla stazione.
    per troppi un film sembra una partita di scacchi, si guarda sempre oltre.
    parafrasando Roland Barthes, troppo spesso manca il piacere della visione, l'abbandonarsi al flusso di immagini e suoni, troppi hanno in testa schemi interpretativi che attivano durante la visione e non alla fine del film.

    spero di non essere fuori tema

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  23. @Cristina: grazie a te, cara. Ti abbraccio.

    @Franz: ti ringrazio per il tuo commento. La penso come te a proposito della visione dei film. :)

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  24. Bellissimo blog, complimenti.

    Questo post è interessante, ordino subito il libro, grazie. Arcangela

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  25. @Cangala: grazie a te per essere passata di qui! :))

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