domenica 5 febbraio 2012

La guerra dei Sette anni

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Le guerre di qualche secolo fa, contrassegnate dal numero degli anni della loro durata, sono , chissà perchè, quelle che ricordo meglio . Forse è per questo che mi capita di notarle anche  fuori dai libri di storia .


La guerra dei Sette anni fa da sfondo al romanzo Barry Lyndon di  W.M. Thackeray. La vicenda viene  ripresa, nell'omonimo filmda S. Kubrick
 Ingannato dai parenti e costretto a fuggire, Barry, dopo essere stato derubato del cavallo e di venti ghinee d'oro durante il viaggio  per Dublino, a corto di risorse e di idee,  pensa di arruolarsi nell'esercito inglese.






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Anche Candido, protagonista del celebre racconto filosofico di Voltaire, una volta cacciato dal castello di Thunder-ten- tronckh, viene arruolato, suo malgrado, nell'esercito bulgaro ( Voltaire chiama così l'esercito prussiano). La guerra per cui si troverà a combattere è la stessa, quella dei Sette anni
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Cacciato dal paradiso terrestre, Candido camminò a lungo senza sapere dove, piangendo, alzando gli occhi al cielo, volgendoli spesso verso il più bello dei castelli, che racchiudeva la più bella delle baronessine, si coricò senza cenare in mezzo ai campi, tra due solchi; la neve cadeva a larghe falde. L’indomani Candido, tutto intirizzito, si trascinò verso la città vicina, Valdberghoff-trarbk-dikdorff, senza un soldo in tasca, mezzo morto di fame e di stanchezza. Tristemente si fermò sulla porta di un’osteria. Due uomini vestiti d’azzurro lo notarono.
"Camerata", disse uno, "ecco un giovanotto ben piantato, e che ha la statura richiesta".
Si diressero verso Candido e lo invitarono molto civilmente a pranzare.
"Lorsignori mi fanno un grande onore", disse Candido con incantevole modestia, "ma non ho di che pagare la mia parte".
"Ah! signore", gli disse uno dei due azzurri, "le persone col vostro fisico e coi vostri meriti non pagano mai niente: non siete forse alto cinque piedi e cinque pollici?" "Sì, signori, è la mia statura", disse Candido con un inchino.
"Ah! signore, mettetevi a tavola; non soltanto vi offriremo il pranzo, ma non permetteremo mai che un uomo come voi resti senza denaro; gli uomini non sono fatti che per soccorrersi l’un l’altro".
(...)


"Non amate forse teneramente...?" "Oh! sì", rispose Candido, "amo teneramente madamigella Cunegonda".
"No", disse uno di quei signori, "vi chiediamo se non amate teneramente il re dei Bulgari?" "Niente affatto" disse Candido, "non l’ho mai visto".
"Come! è il più incantevole dei re; dobbiamo bere alla sua salute".
"Oh! ben volentieri, signori".
E beve.
"Non occorre altro", gli dicono, "voi siete l’appoggio, il sostegno, il difensore, l’eroe dei Bulgari; la vostra fortuna è fatta e la vostra gloria assicurata".
Seduta stante gli mettono i ferri ai piedi, e lo conducono al reggimento. Lo fanno girare a destra, a sinistra, alzar la bacchetta, rimettere la bacchetta, puntare il fucile, raddoppiare il passo, e gli danno trenta bastonate; il giorno dopo esegue l’esercizio un po’ meno male, e ne riceve solo venti; l’indomani ancora non gliene danno che dieci, e i suoi camerati lo considerano un prodigio.


(...)
Già la pelle cominciava a ricrescergli, e poteva camminare, quando il re dei Bulgari diede battaglia al re degli Avari( dovrebbero essere i francesi ).


Niente era così bello, così spedito, così splendente, così ben ordinato come i due eserciti. Le trombe, i pifferi, gli oboi, i tamburi, i cannoni formavano un’armonia quale non si udì mai neppure all’inferno. Prima i cannoni rovesciarono a terra circa seimila uomini per parte; poi la moschetteria tolse dal migliore dei mondi da nove a diecimila furfanti che ne infettavano la superficie. Anche la baionetta fu la ragion sufficiente della morte di qualche migliaio di uomini. Il totale poteva aggirarsi sulle trentamila anime. Candido, che tremava al pari di un filosofo, si nascose come meglio poté durante questo eroico macello.
Finalmente, mentre i due re facevano cantare dei "Te Deum", ciascuno, nel proprio accampamento, decise d’andarsene da un’altra parte a ragionare sugli effetti e le cause. Passò sopra mucchi di morti e morenti, e raggiunse dapprima un villaggio vicino; era ridotto in cenere. Si trattava di un villaggio avaro che i Bulgari avevano incendiato, secondo le leggi del diritto pubblico. Qui vecchi crivellati di colpi guardavano morire le loro mogli sgozzate, che stringevano i bambini alle mammelle sanguinanti; là ragazze sventrate, dopo avere saziato i naturali bisogni di qualche eroe, esalavano l’ultimo respiro; altre, semibruciate, gridavano implorando di finirle. Cervelli erano sparsi per terra, accanto a braccia e gambe tagliate.
Candido fuggì al più presto in un altro villaggio: apparteneva ai Bulgari, e gli eroi Avari  l’avevano trattato allo stesso modo.


Voltaire, Candido








Le divise rosse degli inglesi ( e la guerra dei Sette anni ) compaiono anche nell'Ultimo dei Mohicani, il film  di M. Mann tratto dal  romanzo di J.F.Cooper













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19 commenti:

  1. amanda ripudia la guerra in qualsiasi tempo e per qualsiasi bandiera, non serve agli uomini, non servono le armi se non a far fare i soldi a chi le produce

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  2. @Amanda: allora la pensi come Kubrick, Voltaire e ( fanalino di coda ) me. Ciao, cara!:)

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  3. Mi aggiungo con orgoglio alla bella compagnia di chi ripudia la guerra, e di chi è talmente allergico alla violenza che al solo vederla vomita anche l'anima...

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  4. Terribile la descrizione che Voltaire dà delle guerra: l'ironia non ha più posto e rimane solo l'orrore. " Sette " "trenta" o "Cento anni", divise rosse, divise bianche o divise blu: niente ha senso di fronte alla carneficina.
    Kubrich lo sapeva e già con" Orizzonti di gloria" aveva creato uno dei film più straordinariamente antimilitaristi che siano mai stati fatti. Kurbruch e Voltaire erano dei grandi e con loro la retorica dell'eroismo militare di certo non attecchiva.

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  5. Grande film di un grandissimo regista, forse il più grande del secolo. Ciao Giacinta.

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  6. Ho visto Barry Lyndon qualche sera fa. Quando un film mi piace, il tempo della visione passa rapidissimo, mentre quello successivo è lunghissimo: continuo inevitabilmente a pensarci. Ho così considerato l'esistenza di una relazione tra il protagonista dell'opera di Voltaire e quello del film di Kubrick. Come Candido, Barry viene allontanato dal "paradiso", restituito alla condizione di sradicato e gettato nella "storia". A determinare la "cacciata" c'è un motivo sentimentale: Candido e Barry provano amore per una donna socialmente inaccessibile. C'è poi il viaggio, l'arruolamento e la conoscenza del mondo. Il finale prevede per entrambi il ritorno in una dimensione chiusa, più ristretta, sottolineata, nel caso di Barry, dalla perdita di una gamba. L'ironia, l'antimilitarismo, il cosmopolitismo sono poi i tratti distintivi di Voltaire e di Kubrick e sono invece le cose che mancano a chi fa le guerre e le fa durare sette, trenta, cento anni.
    Grazie dei vostri graditissimi commenti.

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  7. Dove c'è cultura non c'è guerra, sottoscrivo il post: W Volataire, W Kubrick, W la Pace!

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  8. odio le guerre amo kubrick e barry lyndon..quelle scene girate soltanto con l'ausilio delle candele sono tre le più belle mai viste.

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  9. Un'amica americana su fb denunciava che i vari media, dopo aver venduto la guerra in Afghanistan e in Iraq, adesso cercano di vendere quella in Iran. Lei si definiva come una "vecchia" che da giovane aveva strenuamente lottato contro la guerra in Vietnam e sosteneva che solo il potere del popolo può impedire le guerre. Io ho commentato che essere giovani o vecchi è solo una questione di tempo, la guerra invece è una questione di pazzia.
    Io lotto strenuamente contro la pazzia.

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  10. quante rappresentazioni di ogni genere, per rendere eroico l'aspetto più deteriore dell'uomo... e perfino nel rifiutarlo si può correre il rischio di fare apologia della guerra.
    non ho mai capito questo imperativo dell'umanità (maschile) di affrontare e dare la morte quando la posta devrebbe essere la vita.

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  11. Ciao Giacinta...certo che i manuali storici riportano le guerre in modo freddo e oggettivo, ma se ci pensiamo bene 100, 30 o anche 7 anni di guerra sono tantissimi!!!

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  12. Da un po' di tempo sto girando anch'io intorno a questa guerra che, come ho scoperto da poco, sconvolse anche i miei luoghi. Ho amato e amo "Barry Lyndon". Sono attratto e sgomento dalla correlata guerra franco-indiana dei britannici e delle loro colonie nord-americane, come viene anche definita. Ma nel tuo post i passi scelti del "Candido" parlano, o dovrebbero parlare (troppe menti insensibili ancora oggi!), più di mille discorsi pacifisti.

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  13. Sempre bello passare di qui...
    e che bellissimo post, la cultura sempre a comunque al di sopra della violenza.

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  14. Devo confessare che L'ultimo dei modicani è stato il primo libro che ho letto ed il primo che ho abbandonato a metà -:)))

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  15. Grazie dei vostri commenti. Un caro saluto a tutti.

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  16. @Guglielmo: dei libri che ho citato ho letto solo Candido ( più di una volta, però ;) )

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  17. Bellissima scelta, cara Giacinta. Sostengo da sempre che Barry Lindon sia il miglior film di Kubrick: sotto il profilo tecnico, certo, ma soprattutto perché si tratta di un vero e proprio trattato di filosofia morale per immagini. Il giudizio etico sulla società del XIX secolo coinvolge anche la nostra.

    Pim


    Pim

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  18. Ho una certa riluttanza a guardare film che abbiano come scenario una guerra, così ho sempre rimandato la visione di Barry Lyndon. Quando mi sono trovata davanti il primo fotogramma, quello con l'inquadratura da lontano del duello in cui muore il padre di Barry, ho capito di aver rimandato la visione di un autentico capolavoro. E' consolante sapere che al mondo ci sono state persone della sensibilità e intelligenza di S.K.

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