Strepitoso. - Bella la lingua greca, vero? - Ostia! :D Mi sa che con insegnanti così avrei preferito rimanere analfabeta e fare il bracciante nei campi... o, al limite, essere autodidatta (che poi, almeno a livello post liceale, è esattamente quello che sono!)
Si vede che non insegnate... Io guardo questa sequenza con un misto di tenerezza e terrore. Non è possibile rimanere a scuola dopo una certa età. La fine è quella...
Piccola domanda fuori tema: sto leggendo "Morte di uno scrittore" di Michael Collins, che (nonostante il titolo menagramo) mi piace parecchio. Ma ho un dubbio strano: ricordo che tanto tempo fa me l'aveva consigliato un/una blogger, ma non c'è verso di ricordare chi. Eri tu?
Avevo dimenticato quanto alcuni di loro fossero simili ai miei prof ai tempi del Liceo, se poi torneranno ad essere così, beh, allora vorrà dire che "nulla si crea e nulla si distrugge" ;-)
Vi vedo molto severi, io non riesco ad esserlo altrettanto. Sarà lo sguardo di Fellini che riscatta qualsiasi cosa egli guardi, sarà la mia stanchezza, ma quel passato non mi sembra così penoso, o, quantomeno non più del presente. In ogni caso, ho riso da morire quando ho rivisto questa sequenza e non ho resistito al desiderio di riproporla :-))
@Nick:non ho letto " morte di uno scrittore" ma un racconto di Collins tratto da "Dovevo andarci. Scrittori in viaggio con se stessi". Un bacio.
Condivido i sentimenti della padrona di casa: questa scena suscita in me un'ilarità temperata dalla tenerezza. La battuta citata da Zio Scriba è una di quelle preferite dalla Spia, che me la dice spesso. Quanto alla prof di storia dell'arte, devo dire che la mia - la prof. Ricciardella - non era molto diversa. Non si portava il biscotto da pucciare in classe, ma era pettinata allo stesso modo e parlava in modo molto simile (e anche l'età era quella). Lei però ce l'aveva non con la prospettiva, ma con i soffitti a cassettoni. Era una sua fissazione. Più innocua e socialmente accettabile di tante altre :-) Un abbraccio affettuoso
@Guglielmo: si, è perfetto. Sto pensando in questo momento al colletto bianco di Aldina ed ai suoi capelli raccolti o agli occhiali da miope del prof. di fisica o al maglioncino bianco e le scarpe maschili della prof.ssa di matematica. Dettagli che dicono più di un'intera sequenza narrativa. E poi la gamma delle intonazioni dialettali... Magistrale.
@Duck: quella battuta che piace a Zio Nick ed alla Spia mi diverte ma non mi parla come fanno, invece, altri momenti della sequenza. Del prof di greco, per esempio, mi colpisce la bontà. La prof.ssa di Disegno rimane quella in cui mi potrei identificare tra una quindicina d'anni ( o forse meno, visto che sto precocemente perdendo colpi ). Innocua, come dici tu, persa nel suo mondo. D'altronde, è un modo di difendersi anche questo . Quantomeno la prof. ha ancora voglia di pucciare biscottini ( mi rendo conto che la frase è variamente interpretabile, ma non importa... ) :-)) @Cooksappe: grazie per la visita. Qui non hai da temere, comunque. :-)
Straordinario Amarcord ! Mi fa ripensare ai miei tempi di scuola, che mi sembrano più vicini a quelli del film che alla scuola attuale, e mi suscita più tenerezza che pena.E poi penso che da quella scuola ne è uscito Fellini...
Strepitoso.
RispondiElimina- Bella la lingua greca, vero?
- Ostia! :D
Mi sa che con insegnanti così avrei preferito rimanere analfabeta e fare il bracciante nei campi... o, al limite, essere autodidatta (che poi, almeno a livello post liceale, è esattamente quello che sono!)
perché,gli altri?!.....
RispondiEliminaquasi quasi mi ricredo sullo stato attuale della scuola...
E' difficile il greco, ostia... :-)
RispondiEliminaBellissimo Amarcord. Da vedere e rivedere.
Pim
Si vede che non insegnate...
RispondiEliminaIo guardo questa sequenza con un misto di tenerezza e terrore. Non è possibile rimanere a scuola dopo una certa età. La fine è quella...
Film immenso... e l'Italietta, sotto sotto, è ancora quella.
RispondiEliminaPiccola domanda fuori tema: sto leggendo "Morte di uno scrittore" di Michael Collins, che (nonostante il titolo menagramo) mi piace parecchio. Ma ho un dubbio strano: ricordo che tanto tempo fa me l'aveva consigliato un/una blogger, ma non c'è verso di ricordare chi. Eri tu?
RispondiEliminaEnigma risolto... (che stupido, bastava guardare fra le tue etichette...) :D
RispondiEliminaHo rivisto volentieri le deliziose scenette qui selezionate dal grande "Amarcord".
RispondiEliminaAvevo dimenticato quanto alcuni di loro fossero simili ai miei prof ai tempi del Liceo, se poi torneranno ad essere così, beh, allora vorrà dire che "nulla si crea e nulla si distrugge" ;-)
RispondiEliminaVi vedo molto severi, io non riesco ad esserlo altrettanto. Sarà lo sguardo di Fellini che riscatta qualsiasi cosa egli guardi, sarà la mia stanchezza, ma quel passato non mi sembra così penoso, o, quantomeno non più del presente.
RispondiEliminaIn ogni caso, ho riso da morire quando ho rivisto questa sequenza e non ho resistito al desiderio di riproporla :-))
@Nick:non ho letto " morte di uno scrittore" ma un racconto di Collins tratto da "Dovevo andarci. Scrittori in viaggio con se stessi". Un bacio.
Fulminanti questi 10 minuti di Amarcord: è uno dei pezzi di cinema migliori che conosca.
RispondiEliminaCondivido i sentimenti della padrona di casa: questa scena suscita in me un'ilarità temperata dalla tenerezza. La battuta citata da Zio Scriba è una di quelle preferite dalla Spia, che me la dice spesso. Quanto alla prof di storia dell'arte, devo dire che la mia - la prof. Ricciardella - non era molto diversa. Non si portava il biscotto da pucciare in classe, ma era pettinata allo stesso modo e parlava in modo molto simile (e anche l'età era quella). Lei però ce l'aveva non con la prospettiva, ma con i soffitti a cassettoni. Era una sua fissazione. Più innocua e socialmente accettabile di tante altre :-)
RispondiEliminaUn abbraccio affettuoso
paura! XD
RispondiElimina@Guglielmo: si, è perfetto. Sto pensando in questo momento al colletto bianco di Aldina ed ai suoi capelli raccolti o agli occhiali da miope del prof. di fisica o al maglioncino bianco e le scarpe maschili della prof.ssa di matematica. Dettagli che dicono più di un'intera sequenza narrativa. E poi la gamma delle intonazioni dialettali... Magistrale.
RispondiElimina@Duck: quella battuta che piace a Zio Nick ed alla Spia mi diverte ma non mi parla come fanno, invece, altri momenti della sequenza. Del prof di greco, per esempio, mi colpisce la bontà. La prof.ssa di Disegno rimane quella in cui mi potrei identificare tra una quindicina d'anni ( o forse meno, visto che sto precocemente perdendo colpi ). Innocua, come dici tu, persa nel suo mondo. D'altronde, è un modo di difendersi anche questo . Quantomeno la prof. ha ancora voglia di pucciare biscottini ( mi rendo conto che la frase è variamente interpretabile, ma non importa... ) :-))
@Cooksappe: grazie per la visita. Qui non hai da temere, comunque. :-)
Ogni fotogramma è ...un dono?...una perla? ....una meraviglia? ...sono a corto di parole per descrivere con efficacia.
RispondiEliminaVuoi dire che la pensione ti verrà corrisposta sotto forma di biscottini?
RispondiEliminaVisti i tempi ci sarebbe da aspettarselo...
:-)
@Sandra: Un po' tutto ciò che hai detto. Grazie, cara :-)
RispondiElimina@ruhevoll: :-)
p.s.
sussurra, potrebbero rubare l'idea e qualche biscottino :)
Straordinario Amarcord ! Mi fa ripensare ai miei tempi di scuola, che mi sembrano più vicini a quelli del film che alla scuola attuale, e mi suscita più tenerezza che pena.E poi penso che da quella scuola ne è uscito Fellini...
RispondiElimina@Grazia: sono con te.:-)
RispondiEliminaMa tu ci credi che proprio martedì scorso ho visto per la prima volta in vita mia "Amarcord"???
RispondiEliminaUn bacio
@Barbara: nell'età giusta per assaporarlo footogramma dopo fotogramma! Bacio
RispondiElimina