Il bacio dell'assassino di Stanley Kubrick
New York è un giardino di pietra. Piante di pietra drizzano i loro steli più o meno lunghi, e in cima quegli steli fioriscono. ( ... ) Un'aria fresca vi passa attraverso,(...). (...) non vi si respira nessuna polvere morale.
Jean Cocteau
.
Mi sono goduto lo spezzone del film muto e si apprezza ancora di più la perfezione di Stanley. Grande, grandissimo, sarò banale, ma Stanley è Stanley ...
RispondiEliminaE NY è NY. Non è l'America . E' NY. Punto.
RispondiEliminama la polvere morale si respira da qualche parte?
RispondiEliminaParole perfette per la scena del film. Un agghiacciante giardino di pietra.
RispondiEliminaCiao!
Tutto si perde in una infinità di grigi -:)
RispondiEliminachissà forse con l'amministrazione Giuliani polvere morale no, ma moralismo in pulviscolo
RispondiEliminapiù in nero che in bianco, direi (la citazione di Cocteau mi era totalmente sconosciuta). E di un grandissimo fascino. Ha ragione Ally, Kubrick è un genio. P.S. me lo chiedo anche io se la polvere morale si respiri da qualche parte.
RispondiEliminaPer essere un film ambientato in America, dove di solito gli inseguimenti si ripetono all'infinito con auto della polizia urlanti, fa piacere di vedere che Kubrick è fuori dal coro. Mi sta simpatico pure Cocteau in questa sua citazione di NY come giardino di pietra. Bye&besos
RispondiEliminaHo visto il lungometraggio di Kubrick ieri sera. Mi ha fatto pensare ad un mucchio di cose. Poi ho trovato la frase di Cocteau sfogliando un libro su N.Y., una delle monografie ( non guide ma libri sulle città ) pubblicate una quindicina di anni fa dal Touring. E' un testo interessante, ci sono anche pagine di Italo Calvino, una sorta di suo piccolo diario di viaggio nella "grande mela" proprio negli anni Cinquanta, gli stessi de "Il bacio dell'assassino". Sono stata presa, guardando il film di Kubrick, da un doppio ordine di sensazioni. Le prime mi riportavano ai tanti film in B/N visti da bambina. Mi piacevano ( e mi piacciono ancora ) le sequenze quasi vuote di rumori, di ingombri inutili; i gesti, gli sguardi acquisivano una rilevanza epica. E poi la luce palpabile, una sorta di nebbia gialla che dava consistenza, realtà alle immagini. Le seconde richiamavano ciò che ho visto quando ho visitato N.Y.. A distanza di tanti anni dai tempi del B/N, la città secondo me non ha perso il carattere rilevato da Kubrick e da Cocteau.
RispondiEliminaQuanto alla polvere morale, concordo con Giardy.
Grazie a tutti amici. E' sempre un piacere leggere i vostri commenti. :-))
Quando si parla di Kubrick quasi mai si cita Il bacio dell'assassino: sia pur misconosciuto, resta invece un piccolo appassionante capolavoro. Cocteau fa il paio, parole disseminate sui tetti di NY.
RispondiEliminaCiao Giacinta, buona giornata.
Pim
@Pim: buona giornata a te!
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