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Per la comodità delle dame del Corpo di spedizione americano, il gruppo di infermiere di cui Lola faceva parte alloggiava all'Hotel Paritz e per renderle, specie a lei, le cose più simpatiche, le avevano affidato ( aveva delle conoscenze ), nello stesso hotel, la direzione d'un servizio speciale, quello delle frittelle di mele per gli ospedali di Parigi. Ne distribuivano ogni mattino migliaia di dozzine. Lola svolgeva questa umana funzione con un certo zelo che doveva d'altronde un po' più tardi mettersi a girare proprio male.
Lola, bisogna dirlo, non aveva mai preparato frittelle in vita sua. Lei arruolò un certo numero di cuoche mercenarie e le frittelle, dopo qualche prova, furono pronte per essere puntualmente consegnate sugose, dorate e zuccherate a meraviglia. Lola insomma non doveva far altro che assaggiarle prima che fossero mandate ai vari servizi ospedalieri. Ogni mattina Lola si alzava verso le dieci e scendeva, dopo aver fatto il bagno, nelle cucine situate in profondità, vicino alle cantine. Questo, ogni mattina, dico, vestita d'un chimono giapponese nero e giallo che un suo amico di San Francisco le aveva regalato il giorno prima che partisse.
Tutto filava stupendamente insomma, e noi stavamo anche vincendo la guerra, quando un bel giorno, all'ora di pranzo, la trovai sconvolta, che si rifiutava di toccare un solo piatto del pasto.
Fui assalito dal timore che fosse capitata una disgrazia, una malattia improvvisa. La scongiurai di contare sul mio vigile affetto.
Per aver assaggiato le frittelle per un mese, Lola era ingrassata di un buon chilo! D'altra parte la sua cintura, con un buco, testimoniava il disastro. Furono lacrime. (...) Le suggerii di passare il servizio a una collega che lei, al contrario, aspirava alle tettone. Lola non volle saperne di un compromesso che considerava come una vergogna e una piccola diserzione nel suo genere. (...)
Fatto sta che da quel giorno lei assaggiava le frittelle solo con la punta dei denti, che peraltro aveva tutti a posto e carini.
(...)
C'erano degli ufficiali che cercavano di soffiarmela, Lola. (...) Credo anzi che le due o tre volte che mi ritrovai con le corna, le nostre relazioni avrebbero subìto gravi pericoli, se in quello stesso momento quella frivola non mi avesse scoperto all'improvviso un'utilità superiore, che consisteva nell'assaggiare ogni mattina frittelle al posto suo.
Questa specializzazione dell'ultimo minuto mi salvò. Da me lei accettava la sostituzione. Non ero forse anch'io un valoroso combattente, dunque degno di quelle mansioni di fiducia! Da allora, noi non fummo solo amanti, ma soci. Così cominciarono i tempi moderni.
Louis Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte
Frittelle di mele ( ricetta francese ) per due persone
1 grossa mela renetta , 1 uovo, 170gr di latte, 25gr di zucchero, 80gr di farina, limone ( succo e scorza grattugiata ), 1 cucchiaio di cognac, cannella e zucchero a velo q.b., burro per friggere.
separare il tuorlo dall'albume e montarlo con lo zucchero; aggiungere la farina ed il latte e continuare a lavorare fino ad ottenere una pastella fluida. Lasciare riposare il composto in frigo per poco più di un'ora . Mondare la mela e irrorare le fettine ricavate con succo di limone e cognac; aggiungere la buccia di limone grattugiata e lasciar riposare per una decina di minuti. Montare l'albume a neve ben ferma ed incorporarlo alla pastella. Aggiungere le fettine di mela.
Far sciogliere il burro in una larga padella anti aderente e versare la mela in pastella fettina dopo fettina. Far dorare da entrambi i lati. Ripetere l'operazione per le fettine restanti.
Adagiare le frittelle su tovagliolini perchè l'unto possa essere assorbito, quindi trasferirle in un piatto da portata e cospargerle di zucchero a velo e cannella.
ricetta altoatesina:
RispondiElimina3-4 mele
zucchero, rum, succo di limone
per la pastella
125 gr di farina settacciata
1 bicchiere di vino bianco
2 cucchiai di burro fuso
sale
1 spruzzata di grappa
2 uova
olio per friggere
Fate la pastella con la farina ed il vino bianco, unite sale, burro, grappa e rossi d'uovo.
Sbucciate le mele, privatele del torsolo e tagliatele a fette dello spessore di un dito. Asciugate le mele. Montate a neve ferma gli albumi ed incorporateli con cautela alla pastella, immergete le mele una ad una e cuocetele in abbondante olio bollente. Servitele cosparse di zucchero e cannella
Hai mai letto "La vita istruzioni per l'uso" di Georges Perec? ci sono i menu tutti di un colore solo...
RispondiEliminaE' un libro un po' strano, ma è bello leggerlo fino in fondo.
Mmmmm... tra un assaggio di uno dei più grandi romanzi di sempre e la ricetta delle frittelle di mele, non saprei dire cosa sia più squisito... :)
RispondiEliminaAdoro le frittelle, non potrei vivere senza, ma non ho mai letto Cèline, anche se credo dovrei. Sì, sì, dovrei...
RispondiEliminaSLURP !
RispondiElimina@Amanda: le mie erano buonissime ( preparate, fotografate e mangiate ieri sera ) ma proverò anche le altoatesine. :-)
RispondiElimina@Giuliano: l'ho letto tanti anni fa. Mi piacque. Non ricordavo le ricette, ma nella rappresentazione di tanti interni non potevano effettivamente mancare... Ho adesso il libro di Perec vicino a me, sto iniziando la ricerca... :-)
@Nick: Di Céline ho letto molti anni fa "Morte a credito", un capolavoro. Sto per terminare il "Viaggio ...". La prima parte ( guerra, Africa ...) mi è piaciuta tantissimo; sto trovando più faticosa la seconda, forse perchè sostenere il suo sguardo sul mondo per un tempo prolungato non è facile. In questi giorni sono nervosa, malinconica; penso di poter tranquillamente attribuire al "Viaggio" parted ella responsabilità del mio stato d'animo. Lo dice, d'altronde anche lui che la verità non è sopportabile per un tempo prolungato...
Ho postato, non a caso, la sequenza forse più "leggera" del romanzo.:-)
@Ally: mi avrebbe fatto molto piacere fartele assaggiare. :-)
p.s.
Il gusto degli scritti di Céline è tutto tranne che dolce. La gamma delle riflessioni e dei sentimenti che suscita è, però, davvero ampia.
@Giardy: :-))
Gnam!
RispondiEliminaLessi Il viaggio al termine ecc... ma sinceramente non lo capii molto, forse ero troppo giovane.
poi non l'ho più riletto, ma forse anche io dovrei.
ciao
un abbraccio alla vaniglia.
cri
Mi devo decidere a leggere Céline, di cui conosco solo recensioni. Vita densa, comunque, la sua, come conferma il brano da te scelto, che mi pare si riferisca a quando l'autore era giovane.
RispondiEliminaMmmmm...una bella polrona...il libro di Cèline in una mano...una frittella di mele nell'altra ....la riserva di frittelle in grembo...come riempire di senso una serata anonima.
RispondiEliminaE' la stagione giusta. Céline mi ha ricordato che devo chiedere alla mia mamma la ricetta... mmm...
RispondiEliminaGrazie per la suggestione, Giacinta.
Pim
Penso anch'io che le prime 100 pagine (o poco più) siano di livello stratosferico, poi si "scende" (si fa per dire) da qualità eccelsa a qualità molto buona...
RispondiEliminaUn abbraccio.
mmmmmmmh Céline e le frittelle di mele.Decisamente,Giacynta, tu ci vizi.Non sarà mica per questo che il tuo è uno dei miei blog preferiti?
RispondiEliminaDomanda: se mi prendessi la libertà di mangiare alcune delle frittelle della foto non è che a me torna invece a girare bene, visto che - rispetto a Lola - mi sta già girando male?!
RispondiEliminaFrase contorta a parte (il mio prof l'avrebbe di sicuro segnata col rosso), le foto sono invitanti e il romanzo, beh, ça va sans dire!
Bye&besos
"Viaggio al termine della notte" non è un libro facile. La genialità di Cèline ti porta ad andare avanti con la lettura. Lui ci sa proprio fare con le parole, le usa come se fossero un bulino; sa come lasciare il segno,il solco, in ogni pagina. La visione che ha di se stesso e del mondo, però, è tale da far cadere la lingua anche a Pangloss...
RispondiEliminaRiporto un passo, tra i tanti, del Cèline SENZA FRITTELLE... :
"Quando ci si sofferma per esempio sul modo in cui vengono formate e dette le parole, quasi non resistono le nostre frasi al disastro del loro arredo di bave. E' più complicato e più penoso della defecazione il nostro sforzo meccanico di conversare. Questa corolla di carne tumefatta, la bocca, che va in convulsione se soffia, se aspira, e si dimena, che spinge ogni genere di suoni vischiosi attraverso la barriera puzzolente della carie dentaria, che punizione! Ecco lì quel che ci scongiurano di trasformare in ideale. E' difficile.
Poichè non siamo che un sacco di trippe tiepide e corrotte faremo sempre una gran fatica coi sentimenti.Innamorarsi è niente, è restare insieme che è difficile. La porcheria, quella, non cerca di durare o crescere. Qui, su sto' punto siamo molto più sfortunati della merda...
Desolata di chiudere con quella parolina lì, in un post sulle frittelle per giunta, ma meglio che chi si appresta a leggere Celine ne abbia un'idea meno vaga.
Un bacio e un grazie a tutti
E no questa me la segno nel mio libro delle ricettine (c'è quello dei pensierini e c'è pure quello delle ricettine -:)) mi piacciono queste cose molto semplici e di sicuro risultato...
RispondiEliminaciao
@Guglielmo: provale, poi mi dirai. Se non ti vengon bene, sarà sicuramente perchè non hai le manine fatate come le mie. :-))
RispondiEliminap.s.
hai postato ricettine? Come faccio a trovarle?
buone le frittelline, su celine passo, non avendo mai letto niente. magari lo proverò con una fetta di apple pie, le frittelle preferisco gustarmele da sole, che già sono 'na poesia di per se.
RispondiEliminaQualche volta devo aver messo delle ricettine in qualche post (bisogna cercare con "trova" nella barra a destra o sinistra che sia), ma non ricordo... ho però il mio file ricettine che aggiorno -:)))
RispondiElimina@Harmonica: d'accordo con te. Sono tra i dolci più appaganti. Ciao!:-)
RispondiElimina@Guglielmo: le conservi davvero sottochiave le tue ricettine!:-))