"Mi piace molto disegnare e, da piccolo, questo è tutto ciò che ti chiedono di fare alla scuola materna. Splendido. All'asilo tutti i bambini disegnano liberamente, non ce n'è uno più bravo degli altri. Poi, quando cresci, le cose cambiano. La società inizia a schiacciarti. Quando ero alla scuola d'arte e dovevo fare disegni dal vero era una vera fatica. Invece di aiutarti ad esprimerti come facevi quand'eri bambino, cominciano a importi le regole della società. E ti dicono: " No, no, non disegnare così. Devi disegnare così". Mi ricordo un giorno che ero quasi disperato, perchè la verità è che a me piace disegnare anche se magari non sono molto bravo. Poi all'improvviso mi è scattato qualcosa nella testa e ho pensato: " Vaffanculo, chi se ne frega se so disegnare o no. A me piace farlo". E, giuro su Dio, in quel preciso istante ho scoperto una libertà che non possedevo prima. Da quel giorno non m' è importato più se il corpo umano che stavo disegnando assomiglasse o no ad un corpo umano. Non mi sono preoccupato più che potesse piacere o meno agli altri. Ero come drogato da questo nuovo senso di libertà. Ancora oggi mi trovo a combattere con gente che mi dice: " Non puoi fare così. . Non ha senso". Ogni giorno è una lotta. Ma l'importante è cercare di difendere almeno un minimo di libertà."
da Burton racconta Burton ed. Feltrinelli
Tim Burton nasce nel 1958 a Burbank ( California ), zona di studios cinematografici ma estremamente provinciale. In Edward mani di forbice il regista ne rappresenta l'atmosfera ( clicca qui e qui ) .
"Chi non ci abita, può imaginare Burbank, coi suoi studi cinematografici, come la capitale mondiale del cinema. In realtà non è che un quartiere di periferia. La cosa buffa è che le zone circostanti sono molto cambiate, ma Burbank è rimasta la stessa. Non so come o perchè, ma è come se avesse una sorta di scudo attorno. Potrebbero chiamarla Ovunque o Nessunluogo ".
Tim Burton è un grande, soprattutto perchè non crede che nella diversità ci sia il Male, ed in Edward mani di forbice lo rappresentò splendidamente.
RispondiEliminaChe bello avere la passione (e il dono!) per il disegno! Conosco bene persone con questo carisma, del tutto, purtroppo, nullo in me!
RispondiEliminane fui affascinata in quel bellissimo mondo poetico di Edward e da allora ne ho ammirato ogni espressione e realizzazione artistica.
RispondiEliminaUn post da far leggere e guardare a un po' di insegnanti di disegno delle medie.
RispondiEliminaSpirito libero, grande artista, "Edward mani di forbice" è tra i miei suoi film preferiti insieme a "Il pianeta delle scimmie" (versione, per me, superiore a tutte le precedenti), "Ed Wood".
RispondiEliminanon posso che condividere con slancio il pensiero di Burton! Quante volte ho avuto anch'io pensieri del genere!
RispondiEliminaCiao Gacynta!
E' uno dei film che ho gustato di più! Un grande Bye & grossi besos alla mia gemellina prima di partire per un luogo dove fotograferò io stessa qualcosa per Statuae manent. ;-)
RispondiEliminaHo amato moltissimo Edward mani di forbici un film che non riscosse il meritato successo che invece avrebbe dovuto avere perchè è un vero capolavoro di Tim Burton.......J. Depp poi é stato fantastico nel rappresentare questo personaggio, pieno di umanità.......una favola sulla solitudine dell essere umano e sulla difficoltà di accettare la diversità.......una fiaba dark......
RispondiEliminaHo due figli 12 e 7 anni. Con il grande ho seguito il consiglio delle insegnanti dalla materna in avanti di farlo colorare nei margini, di non usare i pennarelli, di non fare questo o di fare quello...risultato che ora odia il disegno...con la piccola ho capito che questo metodo non funzionava e l'ho lasciata assolutamente libera di uscire dai margini di mischiare tecniche diverse nello stesso disegno di "osare"(che pare strano detto per una bambina di 7 anni) ora a 7 anni le insegnanti ci hanno detto che ha una creatività notevole. Forse il margine del disegno non insegna necessariamente a non oltrepassare i limiti, ma lo costringe a chiudere la fantasia in un cassetto
RispondiEliminanon credo di essere un'invidiosa, in generale. Però quando vedo qualcuno che ha talento (disegno, musica non ha importanza) mi viene proprio il nervoso. Perchè a lui si e a me no? AAARGH
RispondiEliminaGrande Tim, davvero degno della tua ammirazione, per il suo talento e per il suo modo di essere (due cose inscindibili, secondo me).
RispondiEliminaNon saper disegnare (anche se adoro i colori, e vorrei un atelier per sbizzarrirmi con pennellate astratto-arlecchinesche :D) è un mio grande cruccio al pari del non saper suonare... fortuna che so almeno scribacchiare... :)
Un abbraccio!
@ruhevoll: completamente d'accordo. Pensa, a me la bellezza classica annoia... :-)
RispondiElimina@Adriano: mai dire mai... Un abbraccio
@Cris: ho praticamente l'opera omnia di Tim. Lo considero ( ahi lui ), quasi un parente, tanto mi è cara ogni cosa che ha realizzato. Un bacione.
@Francesco: purtroppo ci sono tanti frustrati in circolazione, in ogni categoria. Anche la mia non fa eccezione. Spero solo di non essere nel novero... :-)
@Ally: Come darti torto? Sto leggendo il libro da cui ho tratto i passi riportati nel post. Tim parla di tutti i suoi film ( fino al 2007 ). Al Pianeta delle api dedicherò sicuramente un post. Di Ed Wood ho già detto qualcosa ( se ti interessa, clicca sull'etichetta Burton ). :-)
@Cristina: ero convinta che questo post potesse interessarti, sapendo del tuo amore per la pittura. :-)
@Nela: grazie gemellina! Buon viaggio ( non ripeto qui le accomandazioni ... ) :-)
@Cristina: Nel libro che sto leggendo viene fuori anche il legame profondo tra Depp e Burton , fondato sulla comprensione immediata, quella che non ha bisogno neanche di parole. Una vittoria dell'arte e della creatività sulla solitudine :-)
@la Dona: Benvenuta! Come capisco il tuo bimbo. Spero possa imbattersi in qualcuno o in qualcosa che gli faccia ritrovare il gusto di lasciare "tratti" di sè. A presto, spero. :-)
@Dede: sono sicura che la tua è una invidia relativa, visto che hai la fortuna e il merito di svolgere una professione che è anche e soprattutto artistica, creativa.:-)
@Nick: sono d'accordo con te. Non è possibile scindere le due cose. Ciò rende ai miei occhi assolutamente plausibili, normali, le "intemperanze" degli artisti. Il genio non si fa incanalare... Un bacio
p.s.
sei così bravo a "scribacchiare" che con due soli aggettivi hai restituito l'idea di un intero atelier con tanto di dipinti! GREAT!
Veramente un grande Tim Burton, con una fantasia capace di tracimare in ogni campo.La prova che la creatività è innata e che l'essenziale sta nel piacere e nella voglia di esprimersi. Un modello per chi ha paura di violare le regole, un esempio per chi sa che le regole e la libertà sono solo dentro di noi.
RispondiElimina@Grazia: mi piace molto , del tuo commento, in particolare l'ultima, bellissima frase.
RispondiEliminaBuona domenica, carissima.
Ho visto i bozzetti per "Alice" alla British Library, trovandoli veramente originali. Tim è un grande disegnatore, al livello di Fellini.
RispondiElimina@Pim: ho letto nel libro citato nel post che Burton ha seguito un corso di studi artistico. Ha lavorato come disegnatore anche per la Disney, anche se lì, ovviamente, non ha trovato la possibilità di manifestare il proprio stile.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Ho letto con grande emozione le parole di Burton sul disegno. Sono così vere, verissime, e così semplici: disegnare dovrebbe essere un piacere, una passione, un modo bellissimo e assolutamente originale, individuale, unico, di esprimersi. Invece ne viene fatta una materia di insegnamento, così durante le ore di disegno c'è un tizio (o una tizia) che invece di aiutarti a trovare e a tirar fuori il tuo personalissimo modo di ritrarre la realtà (la tua realtà, che può benissimo essere assai lontana da quella in cui vivi e che tutti gli altri condividono con te) ti dice magari che quello che disegni non va bene, non è bello, non è reale. A pensarci bene, tutto ciò è una mostruosità, una delle tante forche caudine attraverso le quali passa ogni bambino.
RispondiEliminaSaluti affettuosi (e un po' avviliti, ti dirò; io quelle parole che si è detto ad un certo punto Burton non sono ancora riuscita a dirmele)
@Duck: tante volte mi è capitato di pensare che la verità sia più semplice di quanto possiamo immaginare, così come la ribellionie. Forse si è bloccati dall'idea di non essere pronti a camminare sulle proprie gambe, ma, forse, è come con la bici: per imparare, devi salirci. A me sembra che tu possa tranquillamente saltarci su... TVB
RispondiElimina“Devi disegnare così” accompagnato da “Non sai reggere la matita in mano” hanno influenzato non poco la mia crescita. Non ho alcun talento con matite, colori e pennelli, va bene, lo riconosco. Certo che se i miei insegnanti delle medie fossero stati in grado di andare oltre il “come si deve disegnare”, anziché demolirmi con quegli sguardi compassionevoli, avrei forse avuto un rapporto diverso con l’arte. Magari l’avrei apprezzata sin dall’adolescenza anziché allontanarmene e riscoprirla così tardi.
RispondiEliminaSplendido post.
@Barbara: ho intitolato il post "tratti", perchè mi sembra che il disegno sia essenzialmente una possibilità di definire, attraverso linee, più o meno marcate,precise, ecc. ,qualcosa che ci appartiene. In questo senso ogni tratto ha un valore.:-)
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