domenica 18 settembre 2011

Lucia di Lammermoor tra Southern Scotland e teatri d'opera









" Nell'attraversare una grande antisala gotica, sir William Ashton ( ... ) si fermò, quindi, ed ascoltò mentre le argentee note della voce di Lucia Ashton si mescolavano all'accompagnamento di un'antica aria alla quale erano state adattate le seguenti parole:



Agli incanti di bellezza non guardare,
quando il re s'appresta all'armi. Immobil resta:
alle coppe scintillanti non gustare,
alla ciancia che interesse in altri desta,
attenzione non prestare;
al cantore, orecchio presta.
Da te lungi il rosso oro;
se avrai libere le dita,
gli occhi, il cuore, un gran ristoro
scenderà sulla tua vita,
sarà facile tua sorte
e tranquilla la tua morte.


I suoni cessarono e il Cancelliere entrò nell'appartamento di sua figlia.
Le parole che essa aveva scelto sembravano particolarmente adatte al suo carattere; perché i lineamenti di Lucia Ashton, squisitamente leggiadri, benché ancora un po' infantili, erano tali da esprimere la pace dello spirito, la serenità e l'indifferenza all'orpello dei piaceri del mondo ( ... ) Lasciata all'impulso del proprio gusto e dei propri sentimenti, Lucia Ashton era particolarmente accessibile a quelli a carattere romantico ( ... ) I vecchi racconti leggendari di ardente devozione e di inalterabile affetto, erano la sua segreta gioia per le strane avventure e gli orrori soprannaturali di cui sono spesso intessuti. ( ... ) Ma era solo in segreto che essa lavorava a questa illusoria, se pur deliziosa architettura. ( ... ). (...)  nei suoi rapporti esteriori con le cose di questo mondo, Lucia riceveva volentieri l'impulso direttivo di coloro che la circondavano. L'alternativa era, in genere, troppo indifferente per lei per renderle desiderabile la resistenza ..."


Walter Scott, La sposa di Lammermoor




Se Lucia avesse fatto tesoro delle massime dell'antica aria, forse il suo destino sarebbe stato diverso.
Il sentimento d'amore - che la legò ad un nemico della famiglia Ashton - generò disperazione,  follia, morte.


Salvatore Cammarano fece del romanzo di Scott il libretto della  "Lucia di Lammermoor "di Gaetano Donizetti

I testi sono molto diversi. Scompaiono diversi personaggi e situazioni narrative, viene data ad alcune figure una rilevanza che nell'opera di Scott non avevano, viene alterato l'ordine dei fatti. Nell'opera di Donizetti, Lucia assume una connotazione drammatica sin dalle prime battute. A ricordarle che conviene tenersi distanti dalle passioni non è più l' antica  canzone del testo di Scott, ma una donna, la damigella Alisa.




ALISA
Chiari, oh ciel! ben chiari e tristi
nel tuo dir presagi intendo!
Ah! Lucia, Lucia desisti
da un amor così tremendo.
LUCIA
Io?... che parli! Al cor che geme
questo affetto è sola speme...
Senza Edgardo non potrei
un istante respirar...
Egli è luce a' giorni miei,
e conforto al mio penar.

LUCIA

Quando rapito in estasi
del più cocente amore,
col favellar del core
mi giura eterna fé;
gli affanni miei dimentico,
gioia diviene il pianto...
parmi che a lui d'accanto
si schiuda il ciel per me!
ALISA
Giorni d'amaro pianto
si apprestano per te!





Purtroppo conosco  davvero poco le opere liriche. Devo al mio recente viaggio ad Edimburgo l'ascolto  della "Lucia di Lammermoor" di  Donizetti,  la lettura del romanzo di Scott e del libretto d'opera di Cammarano 



Scott Monument, Edinburgh



Sulle tracce di Sir Walter, ho visitato il monumento che la città gli ha dedicato. La statua dello scrittore è collocata all'interno di una struttura che contiene anche un piccolo spazio museale. E' lì che è iniziato tutto...

Sir Walter Scott





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12 commenti:

  1. La mia conoscenza dell'opera lirica è meno di zero. Dico solo che mi piacciono molto i versi tratti dal testo di Scott.
    Ciao! :D

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  2. I versi di Scott sono veramente intensi. D'altronde, l'autore, se ricordo bene, fu un grande del Romanticismo e alla sua opera (romanzi storici) complessiva in qualche misura si ispirò il Manzoni per "I promessi sposi".

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  3. @Nick: quei versi piacciono molto anche a me; abituati alla musica dei libri, possiamo tranquillamente ignorare le fanfare.
    Relativamente alla conoscenza dell'opera lirica, come ho scritto anche nel post, inizio solo ora a muovere i primi passi in questo ambito. Devo dirti, comunque, che ci siamo persi qualcosa! C'è un blog molto bello, "Opera omnia", fatto apposta per i novizi, come noi, di questo genere musicale.
    Bacione.

    @Adriano: Si, ricordi bene. Leggendo il romanzo di Scott, ho avuto, in almeno un paio di occasioni, l'impressione di ritrovare immagini dei Promessi sposi. Penso, per esempio, che Manzoni si sia "appoggiato" a Scott per la definizione del "nido d'aquila" dell'Innominato.

    Un abbraccio.

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  4. Io, invece, conoscevo l'opera, ma non il libro di Walter Scott. Sono una verdiana accanita, ma faccio qualche eccezione e la Lucia (soprattutto cantata dalla Callas) è una di queste.
    E ora ci troviamo tutti sul blog "Opera omnia": grazie della segnalazione e un abbraccio

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  5. Per quanto mi riguarda, nessun tipo di creazione artistica riesce a coinvolgermi come l'opera lirica.
    :-)

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  6. Nemmeno io sono una grande esperta di lirica ma quel poco che conosco mi affascina moltissimo.
    Mi piace ascoltare alcune VOCI: Callas, Sutherland, Bartoli...per i soprani.

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  7. ...anche se la Bartoli, in realtà, è mezzosoprano...

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  8. Non conosco il romanzo di Sir W. Scott, ma da quel che vedo, mi sembra che i cambiamenti sono solo superficiali.
    Quel che conta è la personalità premorbosa di Lucia,tutta presa dall'idealizzazione e dalle fantasticherie, isolandosi da una realtà per lei molto dura e piena di persone aride, conformiste o prese dalla logica del potere, della vendetta e della ragion di stato. Si prepara così un conflitto e una scissione che porteranno alla catastrofe della pazzia, come per Ofelia.
    Quando la fiducia in Edgardo viene meno per le false accuse, perde l'unico aggancio con una realtà positiva in cui si era disperatamente rifugiata, ma che non ha la forza di sostenere autonomamente.
    Non so se nel romanzo ci sia il particolare della liberazione dal Toro che stava aggredendola per opera di Edgardo. E' un fatto molto importante che colloca tutta la vicenda su uno sfondo archetipico della fanciulla liberata dall'eroe, ma che in questo caso rimanda soltanto la sventura, non la elimina. Ma sono argomenti troppo impegnativi per essere trattati così in breve. Quel che conta è che la musica di Donizetti ci abbia consegnato una delle pagine più alte e commoventi sulla follia di un'anima...

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  9. @Grazia: Il romanzo di Scott racconta il declino della aristocrazia di spada. Edgar è un uomo fedele ai sentimenti, all'onore. Nel finale, Scott lo rappresenta mentre, correndo a cavallo, impaziente di raggiungere il colonnello Ashton che l'aveva sfidato a dello, viene inghiottito dalle sabbie mobili. Come sai, Lucia muore da folle, dopo aver ferito l'uomo che la madre le aveva praticamente imposto di sposare. Nel romanzo però non ci sono soltanto sequenze drammatiche, anzi a prevalere sono quelle comiche in cui il devoto maggiordomo di Edgar cerca di non far sfigurare il padrone squattrinato, arrivando anche a farsi artefice di "spese proletarie" ante litteram.

    Sono contenta che tu abbia accolto il mio suggerimento. Opera Omnia è un blog straordinario.
    Grazie carissima.

    @Max e Sandra: l'opera lirica è più seguita di quanto potessi immaginare. Sto iniziando anch'io ad apprezzare questa espressione artistica "totale" :-))

    @Marisa: è bello averti qui, ti ringrazio!

    A proposito del romanzo di Scott, in effetti, forse l'unico personaggio che non subisce modifiche sostanziali è proprio Lucia. E si configura proprio nei termini da te sottolineati. Il passo che ho riportato nel post è nella parte iniziale del romanzo. Lucia viene presentata come una ragazza priva di esperienza ed assolutamente disposta a farne a meno, paga com'è delle suo mondo incantato. Poi qualcosa la porta in mezzo alla vita, ed è proprio l'episodio del toro. Il toro si stacca dalla mandria e attacca Lucia che si trova a passeggiare in campo ( non a caso ) aperto, in compagnia del padre. Uno sparo proveniente da un boschetto ferma il toro. E' naturalmente Edgar a tirarlo. Da questo momento Lucia entra nella storia, diventa una figura drammatica. Entrano in campo "gli antagonisti" che tentano di strapparle i suoi valori di riferimento. Lucia resiste fino a quando, come hai sottolineato tu, può contare su una figura-specchio.
    Effettivamente ricorda la casta Ofelia che può sfuggire all'impurità della realtà, alla sua acqua smossa, torbida, soltanto attraverso la pazzia. A proposito di acqua, anche nel romanzo c'è la fonte...

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  10. donizetti e bellini che musica !!!

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  11. Dopo giorni di smemorata disconnessione (vagavo beata per le spiagge della Maremma) torno qui e trovo le solite belle suggestioni. L'opera lirica è una mia lacuna vistosissima e generata da uno sciocco puntiglio: mio padre l'ha sempre adorata e la ascoltava la domenica pomeriggio, obbligando noi figli al silenzio più assoluto (e a una noia mortale). Ma so che mi perdo tanto resistendo ancora a questa esperienza, che ora potrei apprezzare, forse.
    Intanto prendo questo tuo spunto come un piccolo segno del destino: forse son pronta, forse è il momento.
    Un abbraccio affettuoso
    (il quadro di Waterhouse è divino)

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  12. @Antonio: :-))

    @Duck: suggestivo il passaggio dalla spiaggia assolata al blu del mio blog :-)) Richiama l'immagine ( in senso contrario )di Waterhouse...
    Bentornata! Mi chiedevo dove fossi. Bacione.

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