sabato 10 settembre 2011

37°


da Il treno d' Istanbul di Graham Greene




Aprì le mani davanti a lei. "Si, deve dormire là. Mi metterò d'accordo con il controllore. E la pelliccia... Le terrà caldo. A Colonia le procurerò una tazza di caffè, ma sarebbe meglio se dormisse."
" Ma non posso accettare. Lei dove dormirà? "
" Un posto lo troverò. Il treno non è pieno."

(...)

Myatt non andò alla ricerca del controllore, ma si incuneò tra la parete del corridoio e quella dello scompartimento, incrociò le braccia e si accinse a dormire. Senza la pelliccia, però, faceva molto freddo. Benchè tutti i finestrini del corridoio fossero chiusi, una corrente d'aria veniva dal  mantice che collegava i vagoni e dalla porta in fondo al corridoio.

(...)

La luce del mattino penetrò attraverso lo spiraglio nella tendina e illuminò il sedile opposto. Quando Coral Musker si destò, vide per prima cosa il sedile e su di esso una valigia di cuoio. (.. ) Alzò la tendina e per un momento restò stupefatta dinanzi a un palo telegrafico che saettava via, un fiume verde che scorreva di fronte a lei, sfumato d'arancione al sole mattutino, e le colline boscose. Poi ricordò.
Era ancora presto , in quanto il sole si trovava basso sull'orizzonte e incominciava appena a salire sopra le alture. (...)
Coral alzò la tendina e vide Myatt addormentato nel corridoio, con le spalle appoggiate alla parete. Il suo primo impulso fu di destarlo; il secondo fu quello di lasciarlo dormire e di ridistendersi nella voluttà consentitale dal sacrificio altrui. (...) forse il mondo, pensò, non è tanto crudele. Ricordò con quanta gentilezza le aveva rivolto la parola il commissario di bordo, voltandosi poi a gridarle: " Si ricordi di me". E non le sembrava improbabile, ora, con il giovane ebreo addormentato davanti allo scompartimento, disposto a subire alcune ore di scomodità per una sconosciuta, che il commissario di bordo potesse ricordarla ancora. Pensò per la prima volta, con gioia: forse vivo nella mente delle persone anche quando non sono presente e non mi vedono o non mi parlano. Guardò di nuovo fuori dal finestrino, ma il villaggio era scomparso insieme alle verdi alture che ella aveva contemplato, soltanto il fiume era sempre lo stesso. Si addormentò.



9 commenti:

  1. Brevi brani di luoghi immaginati. Ciao

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  2. Di tante cose che si possono dire del Greene, scrittore e uomo di gran classe, nonché viaggiatore instancabile, mi viene spontaneo estrapolare dai brani qui riportati la conferma del suo impegno civile, che perseguì sino all'ultimo, con denunce di misfatti della Costa Azzurra.

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  3. @Soffio: Ciao e grazie per esserti fermato un po' qui.
    @Adriano:c'è, in questo romanzo, tanta amarezza. I personaggi incapaci di adattarsi alla lotta per la sopraffazione, più che per la sopravvivenza, consumano in solitudine i loro sogni. Ho voluto riportare uno dei pochi momenti di "tepore", quelli in cui anche una persona mite può sentirsi al sicuro.
    Ho intitolato il post 37° gradi, perchè è la stessa del liquido amniotico.
    Grazie!

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  4. Un bellissimo libro letto tanti anni fa

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  5. Un autore che non ho ancora assaggiato: ma se lo proponi tu, mi sa che prima o poi... :D

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  6. @Nick: è uno dei primi scritti di Greene e in alcuni momenti ti lascia un po' disorientato, in particolare se hai letto altri suoi romanzi, sicuramente più maturi dal punto di vista stilistico. In questo, comunque, ci sono pagine davvero belle, almeno per me ( come questa che ho proposto ). Di Greene a me è piaciuto molto " Un americano tranquillo". Kiss

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  7. @Costantino: è un autore che ha avuto molta notorietà qualche decennio fa. E' sempre attuale, comunque. Ho iniziato a leggere qualcosa per la prima volta due o tre anni fa e poi ho continuato...
    Un caro saluto.

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  8. di viaggi in treno ne ho fatti centinaia, da studentessa fuori sede, perciò quando trovo brani che ne parlano, resto sempre affascinata. E quel "soltanto il fiume era sempre lo stesso" ha catturato il mio sguardo, verso il paesaggio, con la fronte poggiata sul vetro del finestrino. Meraviglia.

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  9. @Abbiamo la stessa predilezione. Un bacione.

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