sabato 2 ottobre 2010

Un quartiere di Praga nelle pagine di un romanzo : Josefov in " Il signor Theodor Mundstock " di Ladislav Fuks








Il cielo è sporco e nell'aria turbina neve mista a pioggia. Lungo il municipio corre un anziano signore, costeggia la sinagoga, via Havelska, si spinge fin dentro una casa grigia, fin dentro una porta con un'insegna. Piomba all'interno, ma non dice più neppure buongiorno, non appende il cappello ed il cappotto fradici, e all' interno è un inferno. Tavoli aperti, cassetti gettati per aria, sedie a pezzi, là dove sedeva il signor Vorjahren un mucchietto di carte. Dio non ho sbaglato piano? In quel momento dietro di lui qualcuno sbraita "Ausweis...".





Quel signor Mundstock che sta seduto qui sul divano, con le scarpe slacciate contando chi sì e chi no, che ha il volto grigio, il collo floscio e di notte non dorme, è invecchiato di un secolo in tre anni, da quando sono arrivati i nazisti e hanno coperto tutto con il loro bruno grigiore. E' seduto sul divano con la testa tra le mani e sente che la stanza si riempie di una sorta di nebbia ( ... ) Vede un giovane ventitreenne pettinarsi davanti allo specchio i capelli neri, raddrizzare la cravatta verde e sistemare il fazzolettino. Sono quasi le otto, ma il giovane evidentemente ha tempo. Poi lascia il cappello sulla sedia ed esce. E il signor Mundstock si alza dal divano ed esce dietro di lui come seguendo la propria ombra. Lungo il parco, per via Maislova, accanto al Municipio ebraico, alla sinagoga.



  

Per via Sanytrova  anche ora, in inverno, andava e veniva parecchia gente.  ( ... ) forse proprio perchè in quella via Sanytrova spazzava sempre la polvere sotto gli occhi dei passanti, gli venivano in mente pensieri e immagini che riguardavano tutte quelle persone.
Sì, siamo sopravvissuti a tutti i tormenti, pensava, (... ) in fondo discendeva dal popolo più antico del mondo che era stato capace di resistere fino a quel momento.  (... ) e poi si diceva che la persecuzione doveva essere il riscatto per essere sopravvissuti a tutto.






La via Mydlarska (... ) era certo più tranquilla, ma in compenso molto più polverosa. (...) E immerso in quelle nuvole di polvere rifletteva poi su qualcos'altro. Ricordava che, quando in occasione delle principali feste frequentava ancora la Sinagoga Vecchionuova per sentir predicare il vecchio, era solito ascoltare dalle sue labbra il racconto della polvere e della stella...
Moltiplicare io voglio il tuo seme come le stelle nel cielo e come la sabbia in riva al mare.
E pare che il rabbino Jehuda bar Elai spiegasse così questo passo :
Questo popolo è paragonato alla polvere ed è paragonato alle stelle.
Se scende, scende fino alla polvere.
Se sale, si eleva fino alle stelle...








 

Le parti in corsivo sono tratte dall'edizione Einaudi del romanzo Il signor Theodor Mundstock di Ladislav Fuks.


                       





19 commenti:

  1. Bellissimi i passi che ci hai presentato, l'ultima frase tocca il cuore.

    Un abbraccio
    Cri

    RispondiElimina
  2. Pace, tolleranza, diritti civili, diffusione della cultura ... sembrano quasi utopie!

    RispondiElimina
  3. @ Cristina, ti ringrazio. Si, il romanzo è molto intimo, ti porta a sentire la condizione desolata di chi sa di non avere speranza e si dibatte inutilmente per conservarne un barlume.

    @ Ciao Adriano! In una situazione come quella dei paesi occupati dai nazisti mi chiedo davvero cosa rimanesse ad un uomo. Dagli scritti che riguardano quel recente passato emerge come dato costante l'alienazione dell'individuo, la sua riduzione a organismo, a macchina, e mi riferisco sia alle vittime che ai carnefici.

    Grazie per essere passati di qui. Un bacio.

    RispondiElimina
  4. questo è il mio Josefov

    Ciao Giacynta

    RispondiElimina
  5. Carissime, vi ringrazio.

    @Carmen, sei sempre generosa!
    @Amanda, il tuo post su Josefov è davvero bello. Sono contenta che tu abbia lasciato qui il link.

    RispondiElimina
  6. sai che mi rilasso e incanto quando vengo qui da te?...
    raffinate immagini, altrettanto raffinata la musica e anche la scelta dei testi.
    sì, vengo a riconciliarmi con lo spirito.
    grazie.

    RispondiElimina
  7. Cris, vivo una condizione emotiva molto simile a quella che hai descritto, quando apro la porta del tuo blog. Forse ci piacciono le stesse cose ed è molto bello accorgersene. Ti abbraccio.

    RispondiElimina
  8. aspettando la sera per veder splendere l'amore di fiore che si apre verso cieli limpidi senza confini.
    Era su un muro di Praga. Adesso è qui.
    Ciao
    ALby

    RispondiElimina
  9. In giornate spente in cui fai fatica a leggere un quotidiano (perché è vero che ci siamo fatti gli anticorpi ma c’è un limite a tutto), fai fatica a trascorrere settimane in ufficio perché troppe ne devi sentire, fai fatica a guardarti intorno e quasi quasi vorresti girare senza lentine o occhiali da vista, in modo da non dovere necessariamente vedere… in tutte queste giornate qui, è rigenerante passare nel tuo blog. Grazie Giacynta e buona giornata!

    RispondiElimina
  10. magnifica passeggiata, grazie !

    RispondiElimina
  11. Non conoscevo questo romanzo e dai passi che citi deve essere molto bello. Po amo molto Praga, è una città che mi ha incantata. Grazie

    RispondiElimina
  12. @Barbara, anche il tuo commento è rigenerante! Grazie cara, dopo una intera giornata passata a scuola ( passi per il tempo trascorso tra i ragazzi, ma i consigli di classe....GGRRRR!!!) non potevo avere un "tiramisù" migliore!
    @ Ciao, Antonio! Grazie per esserti fermato un pò qui.
    @ Cara Giulia, il romanzo mi è stato consigliato da Franz ( "SLec" del Blogroll ). Ho scoperto di averlo a casa; un acquisto fatto anni fa e poi rimasto in stand by tra altri libri. E' stato scritto nei primi anni Sessanta e pubblicato in Italia alla fine degli anni Novanta. L'autore traduce il disorientamento del protagonista ricorrendo nella parte iniziale del romanzo ad un "doppio" , recuperando il topos dell'ombra; andando avanti nel romanzo, non c'è che solitudine ed autoinganno per sfuggire alla disperazione.
    Di Praga ci sono le strade di Josefov. E' una lettura che ti prende, perchè ti porta molto vicino al protagonista ed al suo stato emotivo.
    Praga è piaciuta molto anche a me. Spero di poterne riparlare.
    Grazie e buona serata!

    RispondiElimina
  13. @ Alive 2: Grazie carissimi per la bellissima frase che avete conservato e che mi avete lasciato! E' un regalo insolito che ho apprezzato molto! Un abbraccio.

    RispondiElimina
  14. Mi hai fatto ritornare a Praga... con questo tempo e in mezzo agli impegni è una panacea. Di quella città mi è rimasto attaccato qualcosa di indefinibilmente bello, e tu l'hai richiamato alla coscienza.
    Grazie.
    Buona giornata.
    Pim

    RispondiElimina
  15. Praga fa questo effetto, è un'impressione che in molti condividiamo.
    Ciao Pim, grazie!

    RispondiElimina
  16. spero abbia il tempo di vedere questo, a proposito di Praga, è un capolavoro

    http://markx.splinder.com/post/20940083/piotr-dumala-franz-kafka

    se ti piace la metà di quanto è piaciuto a me ti piacerà moltissimo.

    RispondiElimina
  17. Ma lo hai appena letto?
    Appena potrò farò altrettanto.
    Grazie, Franz!

    RispondiElimina
  18. è un film/animazione di un quarto d'ora!

    RispondiElimina
  19. Scusami Franz, è che dopo Carosello dovrei andare a letto, invece di restare con un occhio solo aperto davanti al computer e combinare pasticci a mezzanotte passata!
    Il corto è' davvero un capolavoro, intenso, pulito, raffinato.
    Un caro saluto

    RispondiElimina