Amo la loro anima d'autunno che fu alta e condivise gli occhi del miracolo.
Il loro modo di darci l'oblio, senza pianto né violenza, come una saggia prossimità che splende, come la mano dell'amore senza nessuno.
Amo i libri vecchi manipolati dalla luce, i ciottoli che stanno nella mano dove ardono paesaggi lontanissimi.
Perchè va verso l'addio la loro lenta musica, si abbracciano all'ombra senza gemere, silenziose come il fuoco dimenticato delle lampade che restano sole al giungere dell'alba. GLI INFIMI CREPUSCOLI
Strano... E intrigante, il tuo autunno cittadino. Fatto di panche in attesa e di finestre spoglie in lontananza. Niente viali colorati, nè alberi magri e tristi... C'è però, la promessa di un possibile, buon aroma di caffè... Ciao cara Giacynta!
Che luce meravigliosa! Però che strano, quella strada non riesco a NON immaginarla spazzata da un vento impetuoso... e non perché chi ha commentato prima di me evocava Trieste, ma perché poco fa a Laveno, sponda est Lago Maggiore, dove sono appena andato dal dentista (mannaggia), soffiava con una furia tale che per poco non mi porta via, ma letteralmente! Altro che Bora... brrrrr...
Fa venire voglia di un bicchiere di vino, ecco, di bicchiere di vino e una piazza e un libro e quant'altro. Vacanza, ma non necessariamente.
(Io sono un frequentatore di caffé, quando posso; non bar, ché odio i bar, ma caffé. Mi raggomitolo lì, sto lì da solo a leggere un libro, guardare la gente. Una volta fumavo anche le mie sigarette, ma adesso non si può. A occhio e croce, da fuori, dovevo sembrare forse inquietante, di certo solitario, quindi strano. Però, insomma, a me piacevo. E a me piace piacermi).
Beh, che dire?! Dopo quella del tuo post del 6 ottobre, eccone un'altra bellissima. Questa si può prestare a molte chiavi di lettura. Che ci si legga l'attesa, la solitudine oppure la sicurezza di un riparo e il piccolo piacere di un momento, non fa differenza. Lo scatto è bello e suscita in ognuno di noi emozioni o evoca ricordi. A questo punto è lecito chiedere: "Quando fai una mostra?" Bye&besos
@Antonio: L'autunno è proprio come un muto, antico sentimento. Bellissimo testo poetico, grazie per averlo lasciato.
@Gianni: ... è lo spazio del pensiero, libero ed insieme intimo.
@Amatamari: Hai ragione, ricorda Trieste. Sei fortunata ad avere un legame con una città così!
@Zio Scriba: C'era vento, pioggia e freddo quando ho scattato questa foto. Mi ero rifugiata, come puoi vedere, in un Cafè, un Cafè di Place des Terraux a Lione. E' bello questo gioco di rimandi tra città che tu e Amatamari avete determinato, mi piace pensare che uno stesso vento le attraversi tutte. P.S. Tutta la mia solidarietà (mi riferisco al dentista)
@Giulia: Grazie, sei davvero gentile!
@Silas: Si, ti immagino, ti sei descritto benissimo! Anche io sono una estimatrice dei Cafè, per i tuoi stessi motivi.
@Amanda: Si può fare! Mi fa impazzire il fatto che la tua famiglia avesse un Cafè! Dev'essere stato impegnativo ma bello, immagino.
@Nela San: Sono contenta che i piaccia! E' vero, l'immagine si presta a tutte le interpretazoni che tu hai indicato così bene. Io mi riconosco nella terza. C'erano tutti gli elementi per garantirsi un momento piacevole : il tepore, la finestra sulla piazza, la luce morbida, un calice di...( non ricordo cosa ho chiesto! )
Il giallo e l'arco delle sfumature che contiene, regala preziosità a questa magnifica stagione che stiamo vivendo e che mi asccorgo di vivere ogni volta con una nuova e maggiore intensità! Ciao Giacynta! :-) complimenti a te per la fotografia aritistica!
Mi piace pensare che il bicchiere sul tavolo sia l'elemento di unione tra le due persone siano essi amici, innamorati, fratelli o nemici, che in giornata d'autunno si accomoderanno su quelle due sedie per donarsi le loro anime!
Ciao Giacynta, sono stata coinvolta in una staffetta dell'amicizia, per estrazione ho passato il testimone a te ed ad altri 9 blog amici, se ti va di partecipare le regole sono sul mio blog. Un abbraccio
Uffa però, il commento è stato divorato...ti avevo detto di questa tua foto verticale, che quel caffè almeno per me non poteva che trovarsi in Francia, meglio a Lione piuttosto che a Parigi, i cui caffè sono un po' troppo abusati, e che quel bicchiere mi sembra un punto di partenza,come ad indicare una strada che comincia subito dopo quel semaforo; forse una strada in verticale...possibile? e chi ce lo vieta, di pensarlo? ciao.
@Cat: Lione ha tanti luoghi di questo genere, è una città bellissima, dove vivrei molto volentieri e, prima di visitarla, non l'avrei mai detto. Quanto al bicchiere come punto di partenza... Perchè no! Bisognerà pure uscire dal Cafè! Buon weekend
Questo scatto mi fa immaginare la visuale di un osservatore solitario e pensieroso... e quella luce... sembra riflettere i sui malinconici pensieri. Davvero bella!
Amo la loro anima d'autunno che fu alta
RispondiEliminae condivise gli occhi del miracolo.
Il loro modo di darci l'oblio,
senza pianto né violenza,
come una saggia prossimità che splende,
come la mano dell'amore senza nessuno.
Amo i libri vecchi
manipolati dalla luce,
i ciottoli che stanno nella mano
dove ardono paesaggi lontanissimi.
Perchè va verso l'addio la loro lenta musica,
si abbracciano all'ombra senza gemere,
silenziose come il fuoco dimenticato delle lampade
che restano sole al giungere dell'alba.
GLI INFIMI CREPUSCOLI
Laureano Alban
Strano... E intrigante, il tuo autunno cittadino. Fatto di panche in attesa e di finestre spoglie in lontananza.
RispondiEliminaNiente viali colorati, nè alberi magri e tristi... C'è però, la promessa di un possibile, buon aroma di caffè...
Ciao cara Giacynta!
Magnifico scatto! Mi ricorda Trieste, la sua piazza, la mia nostalgia...
RispondiElimina:-)
Che luce meravigliosa! Però che strano, quella strada non riesco a NON immaginarla spazzata da un vento impetuoso... e non perché chi ha commentato prima di me evocava Trieste, ma perché poco fa a Laveno, sponda est Lago Maggiore, dove sono appena andato dal dentista (mannaggia), soffiava con una furia tale che per poco non mi porta via, ma letteralmente! Altro che Bora... brrrrr...
RispondiEliminaFotografia molto bella, belgi effetti... Ciao
RispondiEliminaGiulia
Bella, molto bella.
RispondiEliminaFa venire voglia di un bicchiere di vino, ecco, di bicchiere di vino e una piazza e un libro e quant'altro. Vacanza, ma non necessariamente.
(Io sono un frequentatore di caffé, quando posso; non bar, ché odio i bar, ma caffé. Mi raggomitolo lì, sto lì da solo a leggere un libro, guardare la gente. Una volta fumavo anche le mie sigarette, ma adesso non si può. A occhio e croce, da fuori, dovevo sembrare forse inquietante, di certo solitario, quindi strano. Però, insomma, a me piacevo. E a me piace piacermi).
bene ci sediamo sotto il tendone del caffè un po' infreddolite, ci prendiamo una cioccolata in tazza e ciaccoliamo.... chè ci viene benissimo
RispondiEliminaBeh, che dire?!
RispondiEliminaDopo quella del tuo post del 6 ottobre, eccone un'altra bellissima. Questa si può prestare a molte chiavi di lettura. Che ci si legga l'attesa, la solitudine oppure la sicurezza di un riparo e il piccolo piacere di un momento, non fa differenza. Lo scatto è bello e suscita in ognuno di noi emozioni o evoca ricordi. A questo punto è lecito chiedere: "Quando fai una mostra?"
Bye&besos
@Antonio: L'autunno è proprio come un muto, antico sentimento. Bellissimo testo poetico, grazie per averlo lasciato.
RispondiElimina@Gianni: ... è lo spazio del pensiero, libero ed insieme intimo.
@Amatamari: Hai ragione, ricorda Trieste. Sei fortunata ad avere un legame con una città così!
@Zio Scriba: C'era vento, pioggia e freddo quando ho scattato questa foto. Mi ero rifugiata, come puoi vedere, in un Cafè, un Cafè di Place des Terraux a Lione.
E' bello questo gioco di rimandi tra città che tu e Amatamari avete determinato, mi piace pensare che uno stesso vento le attraversi tutte.
P.S.
Tutta la mia solidarietà (mi riferisco al dentista)
@Giulia: Grazie, sei davvero gentile!
@Silas: Si, ti immagino, ti sei descritto benissimo! Anche io sono una estimatrice dei Cafè, per i tuoi stessi motivi.
@Amanda: Si può fare! Mi fa impazzire il fatto che la tua famiglia avesse un Cafè! Dev'essere stato impegnativo ma bello, immagino.
@Nela San: Sono contenta che i piaccia! E' vero, l'immagine si presta a tutte le interpretazoni che tu hai indicato così bene. Io mi riconosco nella terza. C'erano tutti gli elementi per garantirsi un momento piacevole : il tepore, la finestra sulla piazza, la luce morbida, un calice di...( non ricordo cosa ho chiesto! )
Grazie davvero a tutti. Un bacio.
Grande magia! P.S. Sottovoce: mi suscita nostalgia di qualcosa di indefinito! E con una tua fotografia non é la prima volta!
RispondiEliminaIl giallo e l'arco delle sfumature che contiene, regala preziosità a questa magnifica stagione che stiamo vivendo e che mi asccorgo di vivere ogni volta con una nuova e maggiore intensità!
RispondiEliminaCiao Giacynta! :-)
complimenti a te per la fotografia aritistica!
@Adriano: Contenta di suscitare in te il sentimento che hai descritto o, meglio, sussurrato e che Leopardi definirebbe "poeticissimo". Ti abbraccio
RispondiElimina@Cristina: Grazie Cris, so quanto ami i colori! Un bacio.
Mi piace pensare che il bicchiere sul tavolo sia l'elemento di unione tra le due persone siano essi amici, innamorati, fratelli o nemici, che in giornata d'autunno si accomoderanno su quelle due sedie per donarsi le loro anime!
RispondiEliminaSemplicemente magica. Una foto che ti fa sognare ad occhi aperti :)
RispondiElimina@Sciarada: Certo cara, cosa c'è di più bello'
RispondiElimina@Selene: Ciao Selene! Contenta che tu abbia fatto capolino qui. Ti abbraccio.
Ciao Giacynta, sono stata coinvolta in una staffetta dell'amicizia, per estrazione ho passato il testimone a te ed ad altri 9 blog amici, se ti va di partecipare le regole sono sul mio blog.
RispondiEliminaUn abbraccio
@Carmen: " una malinconica attesa" mi piace molto, c'è praticamente tutto! Bacio.
RispondiElimina@Sciarada: grazie, sei gentilissima ed apprezzo il tuo gesto! Non partecipo solo perchè sono refrattaria alle "catene"! Bacio.
Intensa, intima, calda, profonda, bellissima !
RispondiEliminaUn abbraccio
Cri
Uffa però, il commento è stato divorato...ti avevo detto di questa tua foto verticale, che quel caffè almeno per me non poteva che trovarsi in Francia, meglio a Lione piuttosto che a Parigi, i cui caffè sono un po' troppo abusati, e che quel bicchiere mi sembra un punto di partenza,come ad indicare una strada che comincia subito dopo quel semaforo; forse una strada in verticale...possibile? e chi ce lo vieta, di pensarlo? ciao.
RispondiElimina@Cristina:Ciao, cara, grazie!
RispondiElimina@Cat: Lione ha tanti luoghi di questo genere, è una città bellissima, dove vivrei molto volentieri e, prima di visitarla, non l'avrei mai detto. Quanto al bicchiere come punto di partenza... Perchè no! Bisognerà pure uscire dal Cafè!
Buon weekend
Questo scatto mi fa immaginare la visuale di un osservatore solitario e pensieroso... e quella luce... sembra riflettere i sui malinconici pensieri. Davvero bella!
RispondiEliminaCiao, Miriam, grazie per essere passata di qui.
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