Nell’ora del tramonto primaverile, insolitamente caldo, apparvero presso gli stagni del Patriarca due persone. Il primo, che indossava un completo grigio estivo, era di bassa statura, scuro di carnagione, ben nutrito, calvo ( … ) . Il secondo, un giovanotto dalle spalle larghe, coi capelli rossicci arruffati e un berretto a quadri buttato sula nuca, indossava una camicia scozzese, pantaloni bianchi spiegazzati e un paio di mocassini neri . ( … )
Giunti all’ombra dei tigli che cominciavano allora a verdeggiare ( … ) gli scrittori si precipitarono per prima cosa verso un chiosco, dipinto a colori vivaci, che portava la scritta " Birra e bibite ".
Ma conviene rivelare la prima stranezza di quella spaventosa serata di maggio. Non solo presso il chiosco, ma in tutto il viale, parallelo alla via Malaja Bronnaja, non c'era anima viva. In un'ora in cui mancava la forza di respirare, (... ) nessuno era venuto sotto l'ombra dei tigli, nessuno sedeva sulle panchine, deserto era il viale.
( ... ) Qui successe una seconda stranezza, che riguardava soltanto Berlioz. A un tratto ( ... ) fu preso da un terrore immotivato, ma così potente che gli venne voglia di correre via senza voltarsi dagli stagni del Patriarca. Si guardò in giro angosciato, non comprendendo che cosa avesse potuto spaventarlo tanto.
( ... ) l'aria torrida gli si infittì davanti, e da essa si formò un diafano personaggio dall'aspetto assai strano. Un berretto da fantino sulla piccola testa, una giacca a quadretti striminzita, anch'essa fatta d'aria....
M. Bulgakov, Il maestro e Margherita
Ma conviene rivelare la prima stranezza di quella spaventosa serata di maggio. Non solo presso il chiosco, ma in tutto il viale, parallelo alla via Malaja Bronnaja, non c'era anima viva. In un'ora in cui mancava la forza di respirare, (... ) nessuno era venuto sotto l'ombra dei tigli, nessuno sedeva sulle panchine, deserto era il viale.
( ... ) Qui successe una seconda stranezza, che riguardava soltanto Berlioz. A un tratto ( ... ) fu preso da un terrore immotivato, ma così potente che gli venne voglia di correre via senza voltarsi dagli stagni del Patriarca. Si guardò in giro angosciato, non comprendendo che cosa avesse potuto spaventarlo tanto.
( ... ) l'aria torrida gli si infittì davanti, e da essa si formò un diafano personaggio dall'aspetto assai strano. Un berretto da fantino sulla piccola testa, una giacca a quadretti striminzita, anch'essa fatta d'aria....
M. Bulgakov, Il maestro e Margherita
-" .... Dunque tu chi sei ? "
-"Una parte di quella forza che vuole costantemente il Male e opera costantemente il Bene"
Goethe, Faust
Davvero magica l'alternanza fra testo e immagine.
RispondiEliminaCiao.
Ciao Giacynta !
RispondiEliminaSarebbe bello saper rispondere alla domanda, chi sei ?
Ognuno di noi è il tutto
e l'apparente suo opposto,
come le tue foto speculari opposte.
Per altro anche in piena luce allunghiamo ombre scure, che raramente ci soffermiamo a capire cosa nascondano.
che luce particolare in queste foto... sognante...
RispondiEliminaCiao Giacynta, ti ringrazio per la gradita visita: Sei gentile. Complimenti per il blog molto bello.
RispondiEliminaCiao a presto.
Maurizio
Avevo letto da poco "Il Maestro e Margherita" e quindi, andando a Mosca, gli stagni del patriarca diventavano una meta quasi necessaria. Il posto è incantevole. Ricorda vagamente per l'atmosfera Place des Vosges. Mi sono seduta su una panchina e... non è arrivato Woland ma un simpatico moscovita che, non so come, ha capito perchè mi trovassi lì e mi ha indicato il punto in cui Berlioz si sarebbe trovato quel tardo pomeriggio di maggio.
RispondiEliminaGrazie a tutti, spero di ritrovarvi presto qui!
P.S.
Lucignolo, condivido quanto dici. Ricordarsi dll'ombra è fondamentale. Ti aiuta a comprendere, senza averne eccessiva paura,le contraddizioni ( proprie ed altrui ).
giusta atmosfera magico rosa ! Ma noi chi siamo ?
RispondiEliminaPer fortuna non lo sappiamo, altrimenti sai che noia! Sarebbe tutto ovvio e tu non produrresti i tuoi piccoli capolavori ! Baci
RispondiEliminaSi ricorda ogni cosa di cui ci siamo sentiti parte, la mia Mosca è racchiuso nel ricordo adolescenziale di Recanati, a casa di Leopardi, e nella piazza antistante a fissare la finestra di Silvia...
RispondiEliminaGiacynta cara, coi tuoi foto-raccconti ci fai amare artisti e luoghi che, senza di te (almeno per me) rimarrebbero lontani, grazie!
@ Carmen, che cosa bella mi hai scritto!
RispondiEliminaP.S.
Ho introdotto qualche brano nuovo, nel caso in cui ... volessi rilassarti ancora all'ombra dei tigli. Bacio
@ Grazie,Gianni, per aver condiviso con me il tuo ricordo di Recanati. Aspetto di trovare qualcosa di più a questo proposito sul tuo blog!
Con il "Il maestro e Margherita" mi hai fatto tornare indietro di qualche anno... :)
RispondiEliminaGrazie della visita e piacere di fare la tua conoscenza.Mosca e la Russia hanno una grande tradizione culturale avendo dato i natali a tanti personaggi famosi e citarne qualcuno sarebbe sminuire l'altro.Ti faccio i miei complimenti per il blog e per i post molto ben fatti.Ti auguro una serena giornata,saluti a presto
RispondiElimina@ Novalis, spero sia stato piacevole il tuo viaggio nel tempo! Ciao, A presto!
RispondiElimina@ Cavaliere dal suggestivo avatar, benvenuto e grazie per il sostegno. Ricambio i complimenti : trovo molto vario e curato il tuo bel blog. A presto!
L'ho scoperto qualche settimana fa. Sto seguendo un corso di disegno dal vero e l'insegnante ce lo propone come sottofondo. Tutti lavoriamo meglio e con meno tensione grazie ad Aubry. Einaudi è per me quasi un parente, tanto mi sta vicino e mi accompagna dappertutto. Sakamoto è l'ignoto, il pensiero libero, astratto in note. La sua scoperta risale ormai alla notte dei tempi. Lo ascoltai per la prima volta in un locale situato all'interno dell'Hundertwasserhaus. Lo associo a quel posto stranissimo e meraviglioso. Allevi lo ascolto ma in modo meno smodato.
RispondiEliminaSapevo, comunque,cara, di non proporre niente che non ti fosse già noto. Bacio
P.S.
Tu cosa ascolti di solito? Dammi, se vuoi, qualche suggerimento :)
Il "Maestro e Margherita" l'ho riletto l'anno scorso e mi è sembrato sempre più un capolavoro assoluto.
RispondiEliminaper i giovani: nel 1972 ne avevano tratto un film, con Ugo Tognazzi, una delusione, per non dire altro.
http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=51394
@ Carmen,sei davvero cara, grazie! Ho iniziato ad ascoltare qualcosa. Tutto molto dolce con una puntina di malinconia. Ti dirò tra qualche giorno...
RispondiElimina@ Francesco, hai ragione, è un romanzo assolutamente moderno; continua a piacere perchè è scritto da un uomo ironico e libero.
Grazie per il link!
Luogo stupendo e strano questo. Proprio dove è comparso il demonio a Mosca, almeno secondo Bulgakov. Ho letto Il Maestro e M. proprio mentre ero a Mosca (per lo più di notte nella mia super stanza al Metropol!) e la visita agli stagni non potevo certo perderla. Unico problema: era febbraio a meno 22. Comunque ho fatto lo stesso il giro delle panchine alla ricerca di quella giusta...e credo di sapere quale sia...
RispondiEliminagrazie dell'ospitalità, complimenti, ciao
Ciao, sono contenta che tu sia passato di qui! Deve essere stato bello leggere "Il maestro e Margherita" in loco. Non so se più o meno inquietante l'effetto, visto che solitamente la distanza attiva l'immaginazione e ingrandisce le ombre!
RispondiEliminaMi chiedo come tu abbia fatto a "schiodarti" dal Metropol caldo e confortevole per raggiungere con quella temperatura gli Stagni. Quando si dice I "lettori forti"...