venerdì 27 febbraio 2015
città dell'uomo
«Nella millenaria civiltà della terra, il contadino guardando le stelle, poteva vedere Iddio, perché la terra, l’aria, l’acqua, esprimono in continuità uno slancio vitale… Per questo il mondo moderno, avendo rinchiuso l’uomo negli uffici, nelle fabbriche, vivendo nelle città tra l’asfalto delle strade e l’elevarsi delle gru e il rumore dei motori e il disordinato intrecciarsi dei veicoli, rassomiglia un poco ad una vasta, dinamica, assordante, ostile prigione dalla quale bisognerà, presto o tardi, evadere…» Adriano Olivetti, Città dell’Uomo
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Solo un grazie per averlo ricordato...
RispondiEliminaun altro concetto dell'imprenditoria
RispondiEliminaCon una parola sola io l'avrei definito vivere in uno " scannatoio" , ma lui è riuscito a descrivere in modo poetico anche questa cruda realtà.
RispondiEliminaBuona domenica, cara gemellina.
Ho visto per caso un documentario su rai storia ( canale 54 ) su ciò che Adriano Olivetti ha fatto; c'è da rimanere stupiti di quanto sia semplice costruire qualcosa di buono: basta non avere come unico scopo il profitto e non mettere se stessi al centro di tutto.
RispondiEliminaReinvestiva tutto ciò che guadagnava in servizi e strutture per gli operai...
Un caro saluto e grazie!:)
Il solo pensiero che esiste un modo diverso di intendere il lavoro lontano da quello che si vorrebbe "modernamente" imporre oggi (precario, mal pagato, senza alcun diritto e difesa), mi fa leggermente inquinare...
RispondiEliminasì, il modello imperante rimarrà tale finchè lo si accetterà come unica forma possibile. Ma ce ne sono state altre...
RispondiEliminaCiao, Guglielmo!:)