domenica 23 giugno 2013

Novel cuisine - Tortino siderale di fragole -


Da  Sogno di Giacomo Leopardi, poeta e lunatico
in Antonio Tabucchi, Sogni di sogni  ed. Sellerio



qui la ricetta del tortino di fragole


Una notte dei primi di dicembre del 1827, nella bella città di Pisa, in via della Faggiola, dormendo fra due materassi per proteggersi dal terribile freddo che stringeva la città, Giacomo Leopardi, poeta e lunatico, fece un sogno. Sognò che si trovava in un deserto, e che era un pastore. Ma, invece di avere un gregge che lo seguiva, stava comodamente seduto su un calesse trainato da quattro pecore candide, e quelle quattro pecore erano il suo gregge. (...)

Era di notte ma non faceva freddo, anzi pareva una bella nottata di tarda  primavera, così che Leopardi si tolse il pastrano con cui era coperto e lo appoggiò sul bracciale del calesse.
Dove mi portate, mie care pecorelle?, chiese.
Ti portiamo a spasso, risposero le quattro pecore, noi siamo delle pecorelle vagabonde.
Ma cos'è questo luogo, dove ci troviamo?
Poi lo scoprirai, risposero le pecorelle, quando avrai incontrato la persona che ti aspetta.
(...)
Arrivarono in fondo al deserto e aggirarono la collina, ai piedi della quale c'era una bottega. Era una bella pasticceria tutta di cristallo e sfavillava di una luce d'argento. (...)
Leopardi chiamò il pasticcere e comprò tre dolci: un tortino di fragole, un marzapane e uno zabaione. Il pasticcere era un omino tutto d'argento, con i capelli candidi e gli occhi azzurri, che gli diede i dolci e in omaggio una scatola di cioccolatini. Leopardi risalì sul calesse (...). La strada aveva ripreso a salire, e ora si inerpicava sulla collina. E, che strano, anche quel terreno riluceva, era traslucido e mandava un bagliore d'argento. Le pecorelle si fermarono davanti a una casetta che sfavillava nella notte. Leopardi scese perchè capì di essere arrivato, prese la scatola di cioccolatini e entrò nella casa. Dentro c'era una ragazza seduta su una sedia che ricamava su un tamburello. (...)
Silvia, cara Silvia, disse Leopardi prendendole le mani, come è dolce rivederti, ma perchè sei tutta d'argento?
Perchè sono una selenita, rispose Silvia, quando si muore si viene sulla luna e si diventa così.
Ma perchè anch'io sono qui, chiese Leopardi, sono forse morto?
Questo non sei tu, disse Silvia, è solo la tua idea, tu sei ancora sulla terra.
E da qui si può vedere la terra?, chiese Leopardi.
Silvia lo condusse a una finestra dove c'era un cannocchiale. Leopardi avvicinò l'occhio alla lente e subito vide un palazzo. Lo riconobbe: era il suo palazzo. Una finestra era ancora accesa, Leopardi ci guardò dentro e vide suo padre, con la camicia da notte e il pitale in mano, che stava andando a letto. Sentì una fitta al cuore e spostò il cannocchiale. Vide una torre pendente su un grande prato e vicino, una strada tortuosa con un palazzo dove c'era un debole lume. Si sforzò di guardare dentro la finestra e vide una stanza modesta, con un cassettone  un tavolo sul quale c'era un quaderno accanto a cui si stava consumando un mozzicone di candela. Dentro al letto vide se stesso, che dormiva tra due materassi.
Sono morto?, chiese a Silvia.
No, disse Silvia, stai solo dormendo e sogni la luna. 









info ( Sogni di sogni )
info ( Tra cialde e sorbetti….il naufragar mi è dolce  )

15 commenti:

  1. come mi piacciono i racconti di sogni!

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  2. Très beau, merci pour ce texte de saison!

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  3. Bellissimo! nella relazione tra Leopardi, la notte e i sogni c'è qualcosa d'incantato.
    Sul rapporto tra Leopardi e la luna c'è un sorprendente racconto di Michele Mari "Io venia pien d'angoscia..." che mi pare anche tu abbia citato in qualche altro post.
    Una ragione in più per rileggersi Leopardi fuori da ogni occasione scolastica!

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  4. Sì, e anche per leggere un testo di Tabucchi che non conoscevo. Grazie!

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  5. Pensa un po' cosa ci voleva per farmi rivalutare Leopardi! A parte Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, che ancora amo, il resto non è che mi entusiasmasse.
    Ora però con Tabucchi e il tuo post è diverso.
    Bye&besos

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  6. stanotte sognerò Leopardi che mi offre una fetta di tortino di fragole!!

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  7. Ho letto tanto tempo fa questo libro di Tabucchi. Non l'ho trovato originalissimo. Ma è una lettura piacevole adatta alla stagione...
    I sogni, naturalmente, sono una mia passione come le fiabe. Ma mentre le fiabe resistono col tempo e possiamo benissimo ascoltarne una di Fedro e trovarla assolutamente attuale, non così per i sogni che risentono evidentemente di più del contesto storico...

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  8. @Amanda: il libro di Tabucchi è un piccolo inventario di sogni coerenti con la vita e le opere di chi sogna ( scrittori, pittori, musicisti ). Naturalmente, uno dei sogni più suggestivi è quello che Tabucchi fa fare a Pessoa:)

    @Versus: grazie a te! Ciao!:)

    @Grazia: non ricordo di aver citato Mari ma cercherò di leggere il suo racconto:)

    @Silvia: chissà come ci si sente a sentir risuonare il proprio nome nei versi più celebri della letteratura italiana;)

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  9. @Nela: gemellitudine: il Canto notturno piace molto anche a me, anche se è la Ginestra la composizione che preferisco.:)

    @Aria: possibile: Leopardi era ghiotto di dolci; qualcuno ipotizza che la sua scomparsa sia legata a una indigestione ( di confettini di Sulmona ); in una biografia che ho letto molto tempo fa ( di Renato Minore, mi sembra ) si narrava della passione smodata del poeta per il cioccolato..:)

    @Guglielmo: sì; è anche vero, però, che nei sogni niente è esplicito ed è piacevole quindi seguire tracce e suggestioni che il loro racconto lascia:)

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  10. Finalmente riesco a godere nuovamente dei tuoi post: entro sera faccio la torta... poi, poi ho bisogno di dimenticare la scuola. Sabato chiudo con lei e voglio aprire mille altre occupazioni di cui alcune aimè dovute, ma le altre me le voglio scegliere :)

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  11. @Alicemate: :)
    io invece ancora a scuola...
    p.s.
    ho un po' modificato la ricetta ( ho aggiunto vaniglia e rhum ed eliminato il limone )
    Ciao! Buone vacanze!

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  12. Facevo quinta ginnasio, ricordo la gita di classe.
    A Recanati, di fronte al Palazzo di Leopardi c'era ancora, immortale, la sedia su cui sedeva Silvia, sperando fosse quella originale.
    Peccado aver speso "di vita e di giovanezza il più bel fiore"!

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  13. Bellissimo! sapevo del Leopardi goloso, ma non dei sogni di sogni di Tabucchi (né delle tue doti culinarie...)
    Mi interessa molto l'attività onirica perché proprio attraverso questo strumento straordinario, che tutti possediamo, possiamo allontanarci dalla realtà tangibile, dalla schiavitù del corpo e ricordare dunque che la materia è solo uno degli aspetti che ci caratterizzano, ma che (per fortuna) siamo tanto altro...
    Da oggi finalmente libera!! la scuola è già un ricordo lontano...
    un bacio

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  14. @Costantino: anch'io ricordo perfettamente, in particolare le librerie: erano disposte su ogni muro utile:)

    @Maria: completamente d'accordo con te a proposito dei sogni ( ...e della scuola )! Un bacio

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  15. Quale intensa trasfigurazione di tanti aspetti, per come li ricordo io, della vita e della poetica di Leopardi!

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