giovedì 6 giugno 2013

Glicine



Alla mia personale collezione di animali imprigionati nelle pagine dei libri, il dizoonario letterario ( qui ) ,  mi sembrava giusto  affiancare un  inventario floreale. La materia non manca:  penso non ci sia poema, romanzo, racconto, idillio,  fiaba, apologo in cui non spunti una pianta, un ramo, un petalo, uno stelo, un filo d'erba. 
Florilegio è l'ovvia denominazione della mia nuova rubrica ed il glicine il fiore destinato ad aprirla. Il viola non è il colore più indicato né per una rubrica, né tantomeno per una vernice ma non so che farci, è capitato e poi si accorda ai colori del mio blog :)


  Il passo che riporto è di una scrittrice belga a cui ho dedicato più di un post, Amélie Nothomb ( qui ) . I protagonisti di Le Catilinarie sono due sessantenni, marito e moglie, molto affiatati , che , una volta giunti all'agognata pensione,  decidono di  stabilirsi in una villetta in campagna, soli e liberi finalmente di dedicarsi esclusiva e reciproca attenzione.

  L' incanto durerà poco; sarà incrinato da una presenza tanto silenziosa, quanto ingombrante che metterà  Émile,  protagonista e voce narrante della storia, davanti alla spiacevole evidenza di essere per se stesso un perfetto sconosciuto.










   Passai la giornata a detestarmi. La sera me ne andai a letto presto e mi addormentai come se volessi sfuggire a me stesso. Alle 2  mi svegliai, non ci fu più verso di chiudere occhio. Fu allora che compresi una cosa spaventosa sul mio conto: c'era un altro Émile Hazel
(...) 
   Si poneva allora una questione singolare: quale dei due Emile Hazel aveva ragione? Il diurno, un po' vigliacco e che si ritirava dal gioco in buon ordine? O il notturno, il demoralizzato, l'uomo in rivolta pronto alle azioni più ardite per aiutare il prossimo a vivere o a morire?

(...)

   L'incendio delle ginestre ebbe fine. Fu la volta del glicine. Essere infelici in giugno è sconveniente quanto essere felici ascoltando Schubert. Ciò che rende questo mese intollerabile è il fatto che, per trenta giorni, la minima emozione è una prova della sua stessa sconvenienza. La felicità forzata è un incubo. 
   Il glicine aggrava la situazione. Non conosco visione più straziante del glicine in fiore: quei grappoli azzurri che piangono lungo le volute del tronco-liana hanno ragione della mia poca flemma e mi trasformano in una grottesca tracimazione lamartiniana. Quand'ero piccolo, passavo le domeniche dalla nonna. Un glicine scalava il muro della casa. Già allora non capivo perchè, ma scoppiavo in singhiozzi di cui non mi sfuggiva il ridicolo.
(...)
   Si cade facilmente in errore con il linguaggio dei fiori. Ormai, capivo il grido del glicine. Tutto in esso era supplica: il suo modo di aggrapparsi al muro come ci si attacca alla gonna di una regina, di lasciar cadere i grappoli azzurri come lamenti sconsolati - sentivo la sua supplica minacciosa: "La vita è lunga sofferenza, una tortura insondabile da cui mi potresti liberare".

Amélie Nothomb, Le Catilinarie, ed. Guanda 
traduzione di Biancamaria Bruno

13 commenti:

  1. Povero glicine caduto nelle grinfie di Amélie Nothomb!
    Una pianta che sa della primavere di una volta, di signore in lunghi abiti bianchi, di ville di campagna, di sentori alla Marcel Proust. Il mio giardino è troppo piccolo per contenerlo, ma ogni primavera vado a prelevarne qualche "grappolo' dai miei amici. Per me è una pianta bellissima, la più adatta, con i suoi colori sfumati, ma la sua natura tenace a iniziare la tua rubrica di Florilegi.

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  2. in Prato della Valle a Padova, e se non l'avete mai visto vi prego fateci un giro, c'è una casa che ha un glicine più che centenario, abbraccia la casa, la ghermisce in inverno con il suo ritorto cammino verso i piani alti, ma in primavera quando fiorisce ne fa uno spettacolo senza pari, sembra che la casa indossi un abito da ballo e sia pronta, profumata, per le danze. Mi piace questa tua nuova rubrica :)

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  3. il linguaggio dei fiori è un codice misterioso

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  4. Il glicine è il fiore delle mie vacanze estive; i nonni che lavoravano in campagna ed io che me ne stavo stravaccata all'ombra del glicine leggendo romanzi. La percezione di un tempo infinito: tre mesi di vacanza e settembre che sembrava così lontano. Oggi farei carte false per poter tornare ai tempi in cui mi godevo il glicine in fiore.
    Quanta nostalgia… Che bel post!

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  5. L'anno scorso preparai tre talee di glicine. Due mesi fa le ho trapiantate e adesso stanno prosperando magnificamente intorno e sopra al mio pergolato.
    Non hanno affatto l'aria supplichevole, anzi, si appropriano sfacciatamente dei pali, direi prepotentemente!
    :)

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  6. Anche per me il glicine è un fiore splendido, ma dopo questa descrizione opterò per una più "robusta-e-radicata-in terra" ortensia.

    Buon fine settimana gemellina!

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  7. Grazie, amici! :) Sono spuntati tanti glicini in questo post, ormai coloratissimo e profumatissimo:)

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  8. Bellissimo passo e bellissima nuova rubrica. Adesso è tempo di gelsomini...

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  9. Il glicine è una bella pianta e resistentissima anche nei nostri climi davvero difficili (parlo di quella parte della pianura padana con terreno "sciolto" e sassoso e privo di acqua). Ne resiste uno fin da quando ero bambino che sembrava morto ed invece ogni primavera rinasce. Poi ne ho voluto mettere un altro a formare una specie di spalliera verde per riparare dalle calure estive un piccolo angolo di giardino. La Nothomb l'ho apprezzata per due libri: splendente come una padella e Barbablu di entrambe mi pare di aver scritto anche su questo blog. Ha questa capacità di spostare l'angolo visuale su un punto di vista ribaltato e da lì in gioco è fatto.
    In giardino oggi arrivano tre nuone piante: achillea, tageti e palle blu (non so come si chiamano). Grande festa !

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  10. @Silvia: fammi capire meglio ( c'è di mezzo un libro, vero? ):)

    @Guy: Mi prendi in giro? Mai sentito di padelle splendenti!:)
    p.s.
    darai notizia delle nuove arrivate sul tuo blog, spero; sono piante che non conosco:)

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  11. :-D No, ti ho lanciato la sfida: ci *deve* essere un libro, ora occorre trovarlo!

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  12. Che brutto destino per il glicine...che è così bello!

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  13. @Silvia: o.k.! ( corral ):)

    @Sandra: eh, sì...Amelié li ha un po' strapazzati! :)

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