domenica 16 dicembre 2012

Dizoonario letterario: il camelopardo

opera di Ettore Tito
 Quanto ai pochi libri di testo usati dalla scolaresca, bastava darci un'occhiata per aver l'impressione di fare un salto indietro in pieno secolo diciannovesimo. C'erano tre libri soltanto di cui ogni alunna aveva una copia. Uno era un manuale di aritmetrica uscito prima della Grande Guerra ma ancora discretamente servibile, e un altro era un pessimo libriccino intitolato Cento pagine di storia patria, un brutto volumetto in dodicesimo dalla copertina marrone granulosa e dal frontespizio che raffigurava Boadicea con la bandiera nazionale drappeggiata sulla parte anteriore del cocchio. (...)

La data del libro era 1888. Dorothy, che fino a quel giorno non aveva mai visto un'opera storica del genere, la esaminò con un senso di stupore che rasentava il raccappriccio. C'era infine una straordinaria "piccola antologia" che risaliva al 1863. Era composta  per la maggior parte di brevissimi brani tolti da Fenimore Cooper, dal dottor Watts e da Lord Tennyson, e alla fine c'erano le più strampalate "noterelle di storia naturale", con illustrazioni in xilografia. Una di queste raffigurava un elefante e sotto, a caratteri minuti, si leggeva:" L'elefante è un animale sagace. Trae diletto dall'ombra dei palmizi, e quantunque sia più forte di sei cavalli, si lascia guidare da un bambino piccolo. Suo cibo sono le banane" E così via, fino alla balena, alla zebra, al porcospino e al " camelopardo ".

George Orwell, La figlia del reverendo, ed.  Garzanti
Traduzione di Marcella Bonsanti






Lo zoo di Giannino Stoppani detto Gianburrasca

 A proposito del camelopardo:

Nel 1487, dal Soldano di Babilonia, che in realtà era quello d'Egitto, Lorenzo de' Medici  ebbe in dono un camelopardo che in realtà era una giraffa. A detta di chi lo vide, un animale magnifico,  perché "era sette braccia " alto, "e 'l piè come 'l bue" e così pacifico da prendere una mela dalla mano di un bambino. Suscitò così tanto interesse che dovettero portarlo in giro per conventi perché  anche le suore di clausura potessero vederlo. Il camelopardo  finì addirittura nel corteo di una «Adorazione dei magi» del Ghirlandaio e nel «Tributo a Cesare» lasciato incompiuto da Andrea del Sarto nella Villa di Poggio a Caiano.




                                                           Qui ulteriori avvistamenti del camelopardo

17 commenti:

  1. Camelopardo? Non conoscevo questo animale, raro nel paese dei Gattopardi ;)

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  2. Il cameleopardo di Lorenzo, quello che noi troppo pragmatici e realistici e non avvezzi ai sogni, chiameremmo giraffa morì battendo la testa contro un'architrave delle porte del Palazzo di via Larga, che gli architetti del Rinascimento non avevano pensato per lui. Sic transit...!

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  3. Ed eccomi qua con la mia deformazione professionale: traduzione di Marcella Bonsanti. :-)

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  4. @Silvia: stavo per scrivere a Giacynta "hai dimenticato la traduzione, che dirà Silvia?" :D

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  5. Peccato che quell'affresco sia così rovinato.
    Ci sono stati altri che hanno ritratto il cammelopardo, mi pare il Lippi e altri minori.
    A quei tempi dev'essere stato un avvenimento
    come se da noi arrivasse un extraterrestre.
    Me ne ero dimenticato.

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  6. Mi viene in mente la grande Titina De Filippo in "Totò, Peppino e i fuorilegge": "Che speci'ebbestie stanno, qui?" :-))))
    Baci8

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  7. Ai Medici fanno sempre dei regali bellissimi; alla mia casata solo maiali .
    Mondo ingiusto e ingrato.

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  8. @Ally: neanch'io prima di leggere il romanzo di Orwell sapevo cosa fosse precisamente; eppure, come tu sottolinei, dovremmo conoscere tutta la gamma dei "pardi", visto il paese in cui viviamo e le sue "civilissime" abitudini.:)
    @Grazia. grazie per aver impreziosito il post con un ulteriore dettaglio:)
    @Silvia: vado subito ad aggiungere!Grazie:)

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  9. @Amanda: grazie X tre :)
    baci

    @numa: chissà se l'extraterrestre sortirebbe qualche effetto. Si è visto davvero di tutto neggli ultimi vent'anni... :)

    @Nick: simpaticissimo! Ora vado a riguardarmelo! :)

    @Granduca: è un fatto che la vera nobiltà sia destinata a rimanere in ombra. Sappi, però, che io ti regalerei un ippogrifo - se solo potessi - e farei volentieri con te un salto sulla luna a vedere se almeno lì le cose son diverse :)

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  10. Un ippogrifo tutto per me? Sei la persona più gentile del mondo. Nessuno me ne ha mai regalato uno.

    Appena lo trovi, passami a prendere, perchè un viaggio sulla luna, con una persona come te, dev'essere un'esperienza memorabile.
    Da favola.

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  11. @Granduca: avrei voluto salutarti in Moletania ma sembra che lì tu sia entrato già in letargo, così lo faccio qui. :)

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  12. Da piccolo, avevo un minollo! ;)
    post delizioso - buon anno, cara Giacina!

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  13. @Paolo: io invece avrei provato ad entrare nell'arca di Noè così:http://www.golemindispensabile.it/index.php?_idnodo=7388&_idfrm=62

    Ciao e grazie!

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  14. @Alessandra: grazie! Avevo comunque già dato questa indicazione ( nella parte finale del post ) :)

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