lunedì 4 luglio 2016

ninna nanna da un altro mondo


foto tratta dal blog gliulianocinema



 Sogno di una notte di mezza estate ha avuto un after life di tutto rispetto. Tante le riscritture e le citazioni non solo in ambito letterario ma anche cinegrafico ( qui ) e musicale. Basti pensare che la marcia nuziale a tutti familiare non è altro che uno dei momenti dell' Ein Sommernachtstraum di Felix Mendelssohn Bartholdy . Anche Benjamin Britten ha scritto una meravigliosa versione della celebre opera shakespeariana. Mi è ritornata in mente leggendo le pagine che Alex Ross dedica al compositore inglese nel suo Il resto è rumore

" Britten crea i propri incantesimi, inventando un linguaggio di delicati rumori, scacchi armonici e melodie supremamente aggraziate che si dileguano prima di poter essere afferrate. Alla fine dell'atto II, Puck e un coro di fate danno ai quattro mortali il sonno che re Oberon definisce "una finta morte". Mentre Puck si prepara a spremere il filtro sugli occhi di Lisandro, si sente il canto:



Qui sul terreno
dormi sereno...
Si mostri l'effetto di quel vecchio detto:
A ciascun quel che gli spetta-
A Pierrot la sua Pierretta.
Nulla più li spaventa:
lo stallone avrà la sua giumenta-
e ognuno si contenta.*



Britten descrive il filtro che induce al sonno con dolci accordi che formano una serie dodecafonica: Re bemolle maggiore, Re maggiore con la sesta aggiunta, Mi bemolle maggiore e le note Do e MI. Su un'orchestrazione iridescente, i ragazzi cantano una melodia fluttuante che sale e scende in terze. Una ninna nanna da un altro mondo. Nulla di più delicatto è mai scaturito dal principio dodecafonico di Schoenberg ." **







Di seguito qualche indicazione sull' l'intreccio ( davvero intricatissimo ) di Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare











*

In the sight

Of thy former lady’s eye:

And the country proverb known,

In your waking shall be shown:

Jack shall have Jill,

Nought shall go ill,

The man shall have his mare again,

And all shall be well.


** Alex Ross, Il resto è rumore, Bompiani
trad. di Andrea Silvestri


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