foto tratta dal blog gliulianocinema |
Sogno di una notte di mezza estate ha avuto un after life di tutto rispetto. Tante le riscritture e le citazioni non solo in ambito letterario ma anche cinegrafico ( qui ) e musicale. Basti pensare che la marcia nuziale a tutti familiare non è altro che uno dei momenti dell' Ein Sommernachtstraum di Felix Mendelssohn Bartholdy . Anche Benjamin Britten ha scritto una meravigliosa versione della celebre opera shakespeariana. Mi è ritornata in mente leggendo le pagine che Alex Ross dedica al compositore inglese nel suo Il resto è rumore.
" Britten crea i propri incantesimi, inventando un linguaggio di delicati rumori, scacchi armonici e melodie supremamente aggraziate che si dileguano prima di poter essere afferrate. Alla fine dell'atto II, Puck e un coro di fate danno ai quattro mortali il sonno che re Oberon definisce "una finta morte". Mentre Puck si prepara a spremere il filtro sugli occhi di Lisandro, si sente il canto:
Qui sul terreno
dormi sereno...
Si mostri l'effetto di quel vecchio detto:
A ciascun quel che gli spetta-
A Pierrot la sua Pierretta.
Nulla più li spaventa:
lo stallone avrà la sua giumenta-
e ognuno si contenta.*
Britten descrive il filtro che induce al sonno con dolci accordi che formano una serie dodecafonica: Re bemolle maggiore, Re maggiore con la sesta aggiunta, Mi bemolle maggiore e le note Do e MI. Su un'orchestrazione iridescente, i ragazzi cantano una melodia fluttuante che sale e scende in terze. Una ninna nanna da un altro mondo. Nulla di più delicatto è mai scaturito dal principio dodecafonico di Schoenberg ." **
Di seguito qualche indicazione sull' l'intreccio ( davvero intricatissimo ) di Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare
*
In the sight
Of thy
former lady’s eye:
And the
country proverb known,
In your
waking shall be shown:
Jack shall
have Jill,
Nought shall
go ill,
The man
shall have his mare again,
And all
shall be well.
** Alex Ross, Il resto è rumore, Bompiani
trad. di Andrea Silvestri
Nessun commento:
Posta un commento