"Nella mia vita ci furono varii periodi in cui credetti di essere avviato alla salute e alla felicità. Mai però tale fede fu tanto forte come nel tempo in cui durò il mio viaggio di nozze (...).
Augusta voleva veder tutto come se si fosse trovata in un viaggio d’istruzione. Non bastava mica essere stati a palazzo Pitti, ma bisognava passare per tutte quelle innumerevoli sale, fermandosi almeno per qualche istante dinanzi ad ogni opera d’arte.
Io rifiutai d’abbandonare la prima sala e non vidi altro, addossandomi la sola fatica di trovare dei pretesti alla mia infingardaggine. Passai una mezza giornata dinanzi ai ritratti dei fondatori di casa Medici e scopersi che somigliavano a Carnegie e Vanderbilt. Meraviglioso! Eppure erano della mia razza! Augusta non divideva la mia meraviglia. Sapeva che cosa fossero i Yankees, ma non ancora bene chi fossi io.
(...) essa dovette rinunziare ai musei. Le raccontai
che una volta al Louvre, m’imbizzarrii talmente in mezzo a tante opere d’arte, che fui in procinto
di mandare in pezzi la Venere. Rassegnata, Augusta disse:
– Meno male che i musei si incontrano in viaggio di nozze eppoi mai più !
Infatti nella vita manca la monotonia dei musei. Passano i giorni capaci di
cornice, ma sono ricchi di suoni che frastornano eppoi oltre che di linee e di colori anche di vera
luce, di quella che scotta e perciò non annoia."
Italo Svevo, La coscienza di Zeno
Per una strana combinazione, proprio pochi giorni fa leggevo sull'ecomuseo. Forse c'è proprio il bisogno di trasformarli in patrimonio della comunità. Altrimenti verranno sempre percepiti, dai più intendo, come collezioni immobili destinate agli "appassionati" in viaggio di nozze o comunque in viaggio ;)
RispondiEliminaBuona domenica.
Ho visto i musei più insoliti a Berlino; alcuni sono concepiti in modo tale che che spazi e elementi architettonici comunichino qualcosa e ti condizionino nel percorso. Zeno non avrebbe potuto predersi lì la libertà di rimanere fermo e di rifiutarsi di proseguire la visita :-)
RispondiEliminaBuon inizio settimana!
datemi un museo, un taccuino una penna e vi solleverò il mondo :)
RispondiEliminaah quell'adorabile disastro di Zeno Cosini!
Ma sarà un caso, secondo te, che proprio ieri, guardando il disordine della mia libreria, mi sia capitata tra le mani La coscienza di Zeno?? Devo ridare un senso alla mia libreria, voglio finalmente leggere tutto, fino all'ultima pagina, La coscienza di Zeno e mi sa che le coincidenze non esistono.
RispondiEliminaMi hai fatto venire voglia di riscoprire Svevo...
RispondiEliminaUn doppio abbraccio, da me e da Corradino! :)
@Amanda e Nick: non è poi così imbranato quell'uomo.. Sto rileggendo per l'ennesima volta il romanzo e Zeno mi sorprende ancora.
RispondiElimina@Barbara: un caso? Forse no. Ho visto che nel tuo blog c'è anche un post su Trieste.. :-)
Grazie e baci a tutti e tre :-)
p.s.
RispondiEliminabaci8 e abbraccio speciale per Corradino :-)
La scorsa settimana, approfittando della mostra sulla Street Art, ho visitato,a Bologna Palazzo Fava, Museo sulla città di Bologna. Non mi aveva mai suscitato entusiasmo pensare di visitare un museo sulla storia della città, ancora presa dai retaggi di bacheche e manoscritti e invece!
RispondiEliminaStupore, sorpresa e meraviglia, lungi dall'annoiarsi, anzi lo trovi di una meravigliosa modernità pur parlando di antichità, insomma, da vedere!
Quando vieni, allora? 😉
per chi abita nelle grandi città, andare in un museo può essere un'esperienza normale; lo è di meno per chi vive in provincia, siamo tanti a vivere in provincia e Zeno (Zeno, il personaggio e non Italo Svevo, persona reale) è uno di noi. A Trieste, e anche a Como, ci sono dei bei musei ma niente di paragonabile a Brera, agli Uffizi, al Louvre... Ma poi noi pensiamo sempre che queste cose siano fondamentali, invece per molte persone non è affatto così. In Lombardia, per esempio, non appena arrivarono al potere Formigoni e la Lega (tanto per non fare nomi) la prima cosa che tagliarono fu l'Autunno Musicale, una manifestazione importante, e la rassegna di musica antica Il Canto delle Pietre, che si teneva nelle chiese romaniche e in luoghi magnifici, con grandi interpreti. Un costo, insomma: noioso come un museo... Così è andata.
RispondiEliminap.s.
RispondiEliminaNick e Corradino ricambiano baci8 e abbraccio. :)
@Nela: magari quest'estate :-) A presto!
RispondiElimina@Giuliano: in treno, di ritorno da Torino e procedendo verso Milano, mi è capitato di vedere la zona Expo. Un insieme abbastanza scialbo, pacchiano di strutture che, viste da lontano, trasmettevano un senso di vuoto ( ed effettivamente adesso non contengono, penso, niente) ; per associazione mi sono venuti in mente dei versi di Ungaretti, quelli in cui descrive un paesaggio carsico, già brullo di suo, trasformato in una waste land dalla guerra " ... in questa dolina/che ha il languore/di un circo/prima o dopo lo spettacolo...". Ecco, i musei, anche quelli considerati "noiosi", sono contenitori non certo vuoti e lo "spettacolo" è sempre in corso per chi sappia vederlo e apprezzarlo. L'ignoranza,come la guerra, è cieca e devasta..
Ciao ( e grazie ) :-)
@Nick: grazie, molto graditi:-)
comunque sia, oggi è san Zeno
RispondiElimina:-)
su uno dei calendari, si sa che i santi del giorno sono sempre in compagnia...
Oddio, da quanto tempo non lo leggo! Voglio proporlo anche ai miei studenti americani!
RispondiElimina@Silvia: è un grande romanzo! Il sarcasmo di Zeno è un vaccino formidabile per difendersi dalla vuota retorica e dalla sostanziosa inconsistenza dominanti, oggi come ieri. Mi chiedo chi l'abbia tradotto in inglese.. ( sai niente? )
RispondiElimina