Da Anime baltiche di Jann Brokken ed. Iperborea
Traduzione di Claudia Cozzi e Claudia Di Palermo
Assisto a un concerto nella Niguliste kirik, la chiesa luterana di San Nicola nel centro di Tallin. (...)
Ancora una volta mi colpisce quanto le melodie di Pärt siano semplici e trascinanti, cupe e al tempo stesso consolatorie. Usa i silenzi con una sapienza straordinaria: ha il coraggio di non far sentir niente per una, due, tre battute, così la nota che segue ha l'effetto di una scossa elettrica. Si ha l'impressione di sentire musica anche tra le note.
Quella sera nella Niguliste kirik vengono eseguiti Orient & Occident e Silouans Song. Fuori nevica, dentro il pubblico è come ipnotizzato. Di colpo mi torna in mente un episodio della mia giovinezza a cui non avevo mai più pensato. Una notte mi ero svegliato in lacrime perchè in sogno avevo sentito una musica che qui sulla terra non esisteva. Talmente bella che da quella volta non avevo smesso di cercare che genere di musica fosse esattamente. Ascoltando Silouans Song in quella chiesa di Tallin, mi viene da chiedermi se non sia la musica del mio sogno.
(...)
Nel 1968, in un'intervista rilasciata alla radio (...), Pärt disse: " Io non sono sicuro che nell'arte possa esservi progresso. Il progresso in quanto tale si ha nella scienza.(...) Nell'arte la situazione è complessa: molti oggetti dell'arte del passato sembrano più moderni di certa arte contemporanea. Come si spiega questo fatto? Non è che il genio ha saputo guardare due secoli avanti. Io credo che la modernità della musica di Bach non scomparirà tra duecento anni, e probabilmente non scomparirà mai. Non perchè, in termini assoluti, sia migliore della musica contemporanea, il segreto sta nella domanda: con quanta profondità il suo autore è riuscito a esprimere la propria esistenza e, più in generale, la totalità della vita, le sue gioie, i suoi dolori e misteri?"
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Ricordo ancora la prima volta che ho sentito Paert ero in auto, non il posto più giusto per ascoltare musica classica, fuori era inverno e radio 3 mandò il Salve Regina e piansi e poi lo volli
RispondiEliminaCi sono autori ( di opere musicali, letterarie, pittoriche.. ) che riescono a sorprenderi per l'immediatezza con cui arrivano a emozionarti e Pärt è uno di questi. Il motivo è forse spiegato in ciò che Pärt dice a proposito dell'arte, in ciò che ho riportato nel post.
RispondiEliminaCiao, Amanda e buona giornata!:)
Che bello! Non c'è che da tacere...e ascoltare!
RispondiEliminaCiao, Grazia! Sono contenta di saperti qui:) Se hai tempo e voglia, prova a cliccare su Silouans ( ho associato la parola a un link di un post dove viene raccontata la storia di Silouan, il santo che dà il nome alla composizione di Pärt; te lo dico perchè so che ti piace narrare e leggere racconti e poi perchè magari ti sarà capitato di vedere una rappresentazione pittorica di San Silvano del monte Athos:)
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