Si può ritornare nella propria
terra in molti modi, non solo cambiando cinque volte treno per
raggiungere Matera, la città in cui sono vissuta per
tanti anni, ma anche, più piacevolmente, presentando un libro che è insieme un
diario di viaggio, un percorso letterario in prosa e in versi, un documento
storico-etnologico, un reportage fotografico sulla mia terra d’origine, la Lucania.
Un libro che è tante cose,
dunque; d’altronde, il suo autore, Nicola d’Imperio
- con cui ho in comune l’essere nata in un
paese lucano in cui Carlo Levi è stato confinato, io a Grassano, Nicola
d’Imperio ad Aliano, l’aver frequentato, anche se in anni diversi, lo stesso liceo a Matera, l’aver
lasciato durante la giovinezza la
Lucania per il Nord, e persino una mamma
maestra - è tante persone: è medico,
pittore, scrittore, escursionista.
Il libro “ La Lucania a piedi
dallo Ionio al Tirreno” è il resoconto di un viaggio “lento”, a piedi, che ha
impegnato l’autore e alcuni amici per otto giorni, dal 7 al 14 agosto 2010, ma
è soprattutto il ricongiungimento con l’ambiente originario e dunque con un
paesaggio concreto e mitico allo stesso tempo.
Quest’ultimo aspetto si rivela
nei racconti in corsivo che l’autore sapientemente inserisce nell’ordito del
libro e che gli consentono di recuperare
La luna è una componente
importante del paesaggio lucano; si tratta proprio di una luna silenziosa, di
leopardiana memoria, una luna che si staglia luminosa in un paesaggio remoto,
fatto di distese interrotte da rilievi levigati dal tempo, immoti.
In un passo molto bello, Nicola
D’Imperio parla anche di un’altra luce, quella dell’alba trattenuta
dall’elemento più tipico e caratteristico della Lucania, l’argilla; questa
restituisce il colore – che ha conservato – dell’alba quando quel momento è
ormai scomparso, trascorso.
Il paesaggio lucano conserva – e forse proprio per questo è antico, enigmatico, silenzioso. E’ un
paesaggio malinconico perché del tempo serba memoria.
Il tempo trascorso è palpabile
anche nei calanchi fratturati, erosi, scabri , nei paesi -distanti tra loro anche
cento chilometri - arroccati sui rilievi con una torre svettante, quasi il
Medioevo non fosse mai finito, nel suono delle fontane e in quello del pascolo,
in quello dei campanacci delle secche mucche podoliche che l’autore definisce “
solitarie, silenziose, schive ma con grandi occhi umidi che si fanno leggere
dentro”, nei ciottoli dei fiumi che portano il segno delle piene improvvise e
ricorrenti.
Durante la presentazione che a
Matera fece del libro di Nicola D’Imperio, Lucio Dalla notò che i luoghi determinano
la natura degli abitanti che la abitano. Ebbene, per ritrovare il carattere del lucano, non
c’è dunque che percorrerli e, come ha fatto l’autore, riconoscersi in essi.
Qui un' intervista all'autore
Nicola D'Imperio espone fino al 16 marzo i suoi dipinti presso l'associazione ARTESTORIA di Conegliano ( TV )
( info )
Triste storia quella della mai realizzata ferrovia per Matera.
RispondiEliminaMi piacerebbe molto visitare la Lucania, ma temo, coi mezzi pubblici, sia più facile raggiungere Katmandu.
Finora ho visto solo Matera. Ma un bel giro a piedi con la guida del libro( e dei tuoi post) prima o poi mi sa che lo organizzo.
RispondiEliminaCredo che siano luoghi magici e quell'alba trattenuta , intrigante.
RispondiEliminaviene sempre più voglia di attraversarla questa Basilicata coast to coast :)
RispondiEliminaLa regione del sud meno propagandata e, forse per questo, più affascinante. Sarebbe davvero una bella avventura percorrerla a piedi...
RispondiEliminaBaci8
Mi hai messo una pulce nell'orecchio e mi è venuta l'idea di andarci col camper in Lucania. Ho un amico che è di Matera e da anni mi dice che sono un coglione a non esserci ancora andato. Se, come in Sardegna, non rompono troppo le scatole obbligandomi a sostare nei campeggi (dove non voglio assolutamente fermarmi perché li detesto) allora un viaggetto mi sa che quasta volta ce lo faccio, magari col libro sotto braccio.
RispondiElimina:)
@Costantino: Matera è una delle città candidate a divenire capitale europea della cultura... Mi auguro che possa per il 2019, almeno sulla scorta della possibile designazione, essere collegata al resto dell'Italia ( e dell'Europa ) nel modo in cui dovrebbe! E' davvero una vergogna l'attuale sistema dei trasporti; pensa che di domenica è difficilissimo raggiungerla!!!
RispondiElimina@Grazia: ci sono luoghi bellissimi; il libro che ho letto mi ha riportato lì piacevolmente:)
@Nela: sono tanti i momenti che avrei potuto mettere in evidenza ma quello che ha colpito anche te è uno dei miei preferiti:)
RispondiElimina@Amanda:metti in conto otto giorni e un comodo paio di scarpe:)
@Nick: anche l'autore del libro sostiene che è proprio l'isolamento il motivo della segreta bellezza della Lucania:)
RispondiEliminabaci8
@Sandro:aspetto le tue bellissime foto, allora:) Sono convinta che ti piacerà:)
@Sandro:...e naturalmente una tua composizione ad hoc!:)
RispondiEliminaMatera, che posto magnifico! Ci sono stata con Franzen, figurati! E sì, sono d'accordo, i posti isolati sono quelli che si salvano.
RispondiElimina@Silvia: ... devo farmene una ragione e continuare a prendere i miei 5 treni, insomma:)
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