lunedì 23 dicembre 2013

L'ospite di pietra




" Da ragazzo vedevo gli uomini possedere una misura di sobrietà e di pazienza, capacità di reggere il dolore fisico e dominare i propri gesti. Prima che rispetto, procurava ammirazione. Non variava secondo il ceto,
apparteneva agli uomini, ai pescatori d'Ischia, ai muratori, come ai giocatori di scopone scientifico. Virilità era un contegno, conteneva forza appena accennata. Produceva uno stile.
Da adulto non ho rivisto più quella virilità alla cui eleganza bastava una camicia bianca. Nel giro di una generazione si era dissipata. Al suo posto saliva l'ansiosa esibizione di un potere, uno qualsiasi, da una divisa, a un conto in banca, a una notorietà. Il maschile non si bastava più, doveva imbellettarsi di attrazioni.


(...)
Don Juan è unità di misura del nostro genere. E' monumento intorno al quale girano gli uomini per imitarlo o scansarlo, secondo il prevalere del desiderio o dello scrupolo morale. Ignorarlo è impossibile, ogni ragazzo è inciampato su di lui.

                                              (...)

A esorcismo delle trappole e dei raggiri di don Juan, riporto qualche verso di una poesia di Puškin in cui l'amore concide con la rinuncia: 


Io vi ho amato e l'amore nel mio petto
forse del tutto non si è consumato,
ma non s'azzardi a disturbarvi ancora
io più non voglio procurarvi pena.         "




Erri de Luca ( nota introduttiva a L'ospite di pietra di Aleksandr S. Puskin  , ed. Feltrinelli  )








Erri De Luca introduce e traduce L’ospite di pietra di Aleksandr S.
Puškin, una piccola tragedia in versi sul tema del dongiovannismo rimasta inedita mentre l’autore era in vita; il sospetto è che Puškin abbia scritto l’opera contro se stesso, riconoscendosi in don Juan e volendo al più presto giustiziarlo.



L’ospite di pietra, il Commendatore, nell'opera di
Puškin non è padre di donna Anna - come nel Don Giovanni di Mozart - ma marito.

La piccola tragedia in versi 
inizia in medias res: Don Juan torna a Madrid  coperto col mantello fino al naso. Attraverso il dialogo tra don Juan e il suo servitore, Leporello, si conosce l’antefatto: don Juan era stato mandato in esilio dopo avere assassinato il Commendatore, don Alvaro; il re intendeva in questo modo proteggerlo dalla vendetta della famiglia dell’ucciso; Don Juan, fedele alla sua indole ribelle e capricciosa, torna invece a Madrid e subito cerca il modo di distrarsi e sfuggire alla noia. Incontrerà così Laura, una sua vecchia fiamma, e ne ucciderà l’amante, don Carlos. Non pago, cercherà di sedurre donna Anna al cospetto della statua che la vedova di don Alvaro aveva fatto erigere in memoria del marito. Una volta riuscito a superare la resistenza di donna Anna e a ottenere un appuntamento nella dimora della donna, Don Juan, beffardo, comanda a Leporello di invitare la statua a far da guardia, l'indomani, al portone del luogo del convegno. La statua annuisce...

"
Donna Anna      O don Juan, il mio cuor quanto vi cede.

Don Juan           In pegno di perdono un bacio lieve…
Donna Anna      È tempo, vai.
Don Juan          Uno, freddo leggero…
Donna Anna     Da te non ci si slega eccolo, e sia.
             Chi è là che bussa? Scappa via don Juan.
Don Juan         Addio, arrivederci, mia soave

                       ( Esce e rientra di corsa )

Ah!…
 

Donna Anna      Cos’hai? Ah!
 

        ( Entra la statua del commendatore, donna Anna cade svenuta )
 

Statua             Venni per quell’invito.
Don Juan        O Dio! Donna Anna! 

Statua             Lasciala, ogni cosa
              è compiuta. Ma tu tremi, don Juan.
Don Juan         Io no. T’invitai, lieto di vederti.
Statua             Dammi la mano.
Don Juan        Eccola… o pesante
                    la stretta della sua destra di pietra!
                                                 Lascia, mòllami, mòllami la mano…
            Sto per crepare. È il termine. O donna Anna !


                  ( sprofondano entrambi )   "




da  L'ospite di pietra di Aleksandr S.  Puškin , ed. Feltrinelli  
traduzione di Erri De Luca ( qui )

la prima immagine è una locandina  e la seconda un fotogramma del film L'occhio del diavolo di Ingmar Bergman 

Qui,e Qui,  dei post molto belli sul film  ( dal blog giulianocinema )

20 commenti:

  1. Posti poco, ma con classe Giacy...

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  2. Grazie, una vera perla da scoprire.

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  3. Buongiorno Giacinta,sempre interessanti i tuoi post.
    Sono passata per ringraziarti della visita e augurarti un sereno Natale!

    Un abbraccio
    Cri
    ☆*¨*•  
                                     



                                                                 
                                       

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  4. il narcisismo di don giovanni, le perle di Giacynta, la grazia di Erri De Luca :)

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  5. Mi tira sempre su il morale, sapere che una simile collezionista di rare perle, una simile buongustaia, tiene con gioia anche i miei libri tra i suoi scaffali.
    Baci8!! :)

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  6. Grazie per tutte queste scoperte raffinate che non avrei la pazienza, né, forse, il "tocco giusto" per fare. Grazie ancora per questi regali e tanti, tanti cari auguri di Buone Feste!

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  7. Quel "imbellettarsi di attrazioni" tanto, troppo frequente ai giorni nostri, descritto comunque con raffinata eleganza, che tu sai cogliere. Come sempre. Auguri cari, gemellina

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  8. @Ally. grazie, carissimo! Sei sempre molto gentile:) Tanti auguri!

    @Silvia: pensa, è il primo scritto di Puskin che leggo, il primo di molti, spero!:) Un bacio e auguri!

    @Cri: grazie! Un abbraccio forte e auguri! :)

    @Amanda: è un libro che ho scoperto per caso di avere.
    Bellissimo l'incipit e magistrale il corteggiamento di don Juan dinanzi alla statua silente di don Alvaro. Dovrebbe piacerti. Un bacio e auguri!!

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  9. @Giuliano: sai che è proprio gratificante ricevere come complimento una citazione' E dal Giovanni di Mozart, poi! :)

    @Nick: anch'io su di morale, grazie alle tue parole sempre gentili:)
    Baci8

    @Grazia: ti abbraccio forte e ti faccio tanti auguri anch'io!

    @Nela: Sì, è una considerazione fulminante quella di Erri De Luca; il modo di fare di tanti in una battuta. Penso però, che persone in grado di vivere in modo autentico un sentimento d'amore ci siano, nonostante tutto:) Auguri!!!

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  10. Da laureata in russo non posso che dirti: ottima scelta! Tanti auguri!

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  11. Una stupenda pagina di Cultura ( con la C maiuscola).
    Buon Natale,Costantino

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  12. Sobrietà è parola quasi sconosciuta, oggi...
    Buone cose Giacynta

    guglielmo

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  13. ho preso nota del libro di De Luca.
    Finalmente in vacanza! e anche leggerti è una vacanza! Buon anno!
    Maria

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  14. Buon Anno Nuovo
    Giacinta
    Un abbraccio
    Maurizio

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  15. Consentimi di farti qui gli auguri più sinceri per un Felice Anno Nuovo!

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  16. @Silvia: С Днем Рождения !!

    @Costantino: con un po' di ritardo, ricambio i tuoi graditissimi auguri e aggiungo quelli di un felice e sereno nuovo anno:)

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  17. @Guglielmo: buone cose anche a te!:)
    @Maria: grazie e felice anno a te!:)
    @Maurizio: sei sempre gentile e affettoso! I miei migliori auguri!:)
    @Adriano: certo che ti consento:)! E rilancio..:)

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  18. L'incipit di De Luca è folgorante!
    Una buona lettura...
    ciao giacynta*

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  19. @apepam: E' una considerazione, quella di De Luca che mi ha fatto pensare che la democrazia da molti sia stata interpretata unicamente come possibilità di raggiungere posizioni di potere e scimmiottare i pochi che in passato hanno goduto di una "posizione"; gli aspiranti al successo, al possesso di soldi e quant'altro si sono moltiplicati e il modello democratico che può reggersi solo su aspirazioni diametralmente opposte è rimasto un contenitore vuoto...un po' come tanti matrimoni o tante relazioni di tipo affettivo o tante figure maschili e femminili inconsistenti ( magari ci sono anch'io tra queste:)
    Ciao e grazie!

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