mercoledì 27 marzo 2013

l'ora vuota






 La sola ora poetica, al Liviano, era il tardo pomeriggio, in autunno o in inverno, quando fuori era già buio.
Terminavano le ultime lezioni, le piccole filologie slave, c'era poca gente che sostava qua e là, un senso di rumori attutiti e luci soffici; si formava un'ora vuota, incerta, interessante. Si guardavano le compagne con altri occhi, i loro nomi si mettevano a splendere.





Luigi Meneghello, Fiori italiani, ed.Rizzoli


                                                       




l'immagine è di Quint Buchholz

maratona di lettura dedicata a Meneghello : info 

19 commenti:

  1. la sola ora poetica al Liviano è la ricerca di un po' d'aria sotto i bagolari nella piazza antistante stuprata nella sua bellezza da quel catafalco fascista nelle afose serate d'estate con le bici ad aspettare mentre ti rinfreschi col gelato :)

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  2. un grazie a Marco Paolini, che me lo ha fatto conoscere!
    :-)

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  3. Che strani ricordi, anch'io studiavo filologia slava...

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  4. Interessante iniziativa, la maratona di lettura, e bello dedicarla a Meneghello, formidabile scrittore. Metto il suo Libera nos a Malo fra i migliori dieci libri italiani del secolo scorso.

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  5. ... un giorno ci sarà una maratona di letture dedicata a Pezzoli (devo leggere Libera nos a Malo da quando l'ho sentito paragonare al suo Quattro soli a motore.... prima o poi!).

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  6. Intensa questa descrizione de l'ora vuota, dove l'aggettivo assume una connotazione lontana dall'essere negativa.

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  7. @Amanda: la percezione del Liviano cambia con le stagioni:)
    p.s.
    sono andata a cercare il significato di bagolari ( pensavo fossero elementi architettonici! )

    @Giuliano: ed io ringrazio te:);
    chissà che Paolini non partecipi alla maratona di lettura.

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  8. @Silvia, Nick, Nela: In Fiori italiani, ad un certo punto, Meneghello ricorre ad una espressione che farei mia, adattandola naturalmente un po' alla situazione; parla di "annegare nelle parole" ( cito a memoria - labile - ). Direi che la lettura dei suoi testi è un po' un questo; trattasi, naturalmente, di dolce naufragio. :)

    @Ally: Cuviago forever:)

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  9. Giuro che non so che cosa è la filologia slava...

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  10. Di Meneghello ho letto molto tempo fa "Libera nos a malo" e mi ricordo ancora l'incanto per la sua scrittura raffinata e popolare al tempo stesso.
    Quella di cui parli è l'unica maratona a cui parteciperei volentieri!

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  11. @Giardy: mi dirotti Meneghello verso Leopardi!:)

    @Guglielmo: siamo in due:)

    @Grazia: hai ragione, è il tratto caratteristico di Meneghello; in Fiori italiani parla proprio di questo, ovvero della sfera culturale paesana e di quella urbana, la I sentita come qualcosa di connaturato, la II come un sistema di idee e di parole, non connesso al modo di vivere.

    A proposito della maratona, si potrebbe pensare di ritrovarsi lì, che ne dici?:)

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  12. Non sarei stato capace di esprimermi come Tullio De Mauro, ma il brano di Meneghello selezionato mi ha ispirato d'istinto pensieri simili a quelli del grande linguista.
    Buona Pasqua!

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  13. @Adriano: grazie, sei gentile! Buona pasqua a te e ai tuoi cari:)

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  14. Cara Giacinta, sono passata per ricambiare gli auguri di Buona Pasqua.

    Un abbraccio
    Cri

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  15. Poetica e originale come sempre...
    Un post delicato come una piuma...

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  16. @Cristina, Nella: grazie!! baci

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  17. Cara Giacy, non ho mai letto Meneghello, ma dal momento che tutti lo hanno magnificato ne deduco che dovrò rimediare al più presto!!
    un bacione

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  18. @Maria: inizia da "Fiori italiani". Ci sono indimenticabili ritrattini di prof:)
    ti abbraccio:)

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