An die Geliebte, All'amata, è il titolo di una poesia di Eduard Mörike;
Hugo Wolf ne fa un lied.
L'amore, in An die Geliebte è respiro, nutrimento; come aria, entra nel corpo e lo vivifica, scivola nell'intimo come un liquido; attraverso il sorriso, affiora sulle labbra dell'innamorato che, incredulo, si chiede se non sia illusione l'appagamento dell'eterno, unico desiderio.
La ragione precipita in un pozzo oscuro e senza fine, quello da cui proviene il suono del destino, simile a quello di acqua che gorgoglia; lo sguardo è rivolto alle stelle a coglierne il sorriso, l'orecchio si tende a carpirne il sussurro.
An die Geliebte
Wenn ich, von deinem Anschau tief gestillt,
Mich stumm an deinem
heilgen Wert vergnüge,
Dann hör ich recht die leisen Atemzüge
Und ein erstaunt, ein fragend Lächeln quillt
Auf meinem Mund, ob mich
kein Traum betrüge,
Daß nun in dir, zu ewiger
Genüge,
Mein kühnster Wunsch, mein
einzger, sich erfüllt?
Von Tiefe dann zu Tiefe stürzt
mein Sinn,
Ich höre aus der Gottheit nächtger Ferne
Die Quellen des Geschicks melodisch rauschen.
Betäubt kehr ich den Blick nach oben hin,
Zum Himmel auf – da lächeln
alle Sterne;
Ich knie, ihrem Lichtgesang zu
lauschen.
Qui una serie di poesie di tradotte da Enrico De Angelis e Liliana Cutino
Qui un'introduzione ai lieder
Alcune poesie che sono andato a sbirciare valgono come un intero romanzo d'amore. Così dolci da far quasi male. Senza quasi.
RispondiEliminaChe bello, poesia e musica! Mai come in queste occasioni mi rammarico, pur dopo vent'anni di matrimonio con un tedesco, di non aver imparato la sua lingua e di continuare a parlare tra di noi francese o italiano. Il tedesco parlato in Germania da mio marito e dalla mia famiglia, come quello dei lieder e delle poesie è una lingua straordinaria, musicale e dolcissima. Per fortuna mi restano (spero) ancora tanti anni di matrimonio: basta decidersi...
RispondiEliminabello!
RispondiElimina@Nick: forse per sfuggire all'amore e alla sofferenza che comporta, più avanti scrive:
RispondiEliminaSignore! mandami ciò che tu vuoi,
amore o pena;
ne sarei pago, ché entrambi
sgorgano dalle Tue mani.
Ma vuoi di gioia,
ma vuoi di pena
tu non sommergermi!
Sta infatti al centro
gentil contento.
Grazie!
:)
@Grazia: il tuo commento, per cui ti ringrazio, mi dà modo di dire che non conosco il tedesco. Ciò che ho scritto è la mia interpretazione di una traduzione in italiano della poesia( più sotto c'è il link ):)
Tu hai un bel vantaggio su di me!:)
@Franz: ci sono anche interpreti dalla voce più possente ma a me piace quello che ho scelto. I lieder mi piacciono cantati con voce sottile, delicata:)
Veramente bella l'interpretazione. Ottima scelta!!!
RispondiElimina@Sandro: grazie, sei gentile. Spero di non averla forzata... :)
RispondiEliminaChissà perché ho sempre pensato che la poesia fosse poco adatta al tedesco... Un pregiudizio, sicuramente. Questo bel fiö che canta mi ha fatto ricredere.
RispondiElimina@Guglielmo: è un bel modo per accostarsi a una lingua che, effettivamente, è considerata poco musicale. :)
RispondiEliminaGrazie!