domenica 24 febbraio 2013

mani



fonte della foto qui
Guardandoti la mano destra che tiene la penna stilografica nera che stai usando per scrivere questo diario, pensi a Keats che si guarda la mano destra in circostanze simili, nell'atto di scrivere una delle sue ultime poesie, e all'improvviso si interompe per buttar giù nel margine del manoscritto otto versi ( qui )

(...)

Keats per cominciare, ma non appena pensi a " Questa mano" ti torna in mente una storia che ti hanno raccontato su James Joyce a Parigi negli anni Venti a una festa, era lì in piedi, ottantacinque anni fa, quando una donna gli si avvicinò e gli chiese se poteva stringere la mano che aveva scritto l'Ulisse. Anziché offrire la sua mano destra, Joyce l'alzò, la scrutò per qualche secondo e disse : " Signora, mi permetta di ricordarle che questa mano ha fatto anche molte altre cose ".

Paul Auster, Diario d'inverno,  ed. Einaudi
traduzione di Massimo Bocchiola

16 commenti:

  1. Stupenda e fulminante ( per la signora) la risposta di Joyce!

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  2. e questo tuo post mi ha fatto venire in mente questo

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  3. @Grazia: meglio mettere le cose in chiaro!:)
    @Amanda: l'ho vista anche da te, mi sembra. :)

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  4. Grandioso (o forse un po' birbantello: per dire una frase a effetto? per allontanare la signora che non gli piaceva?) questo "riumanizzarsi" della divinità Joyce... E grandioso il libro-diario del nostro comune Amico Paul (che mi fa pensare a Paolo, altro Scrittore e Amico fraterno...)

    Baci8! :)

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  5. @Nick: come sai, ho ridotto all'osso almeno due pagine "sulle mani" del Diario d'inverno di Paul. Ho preso proprio questa sequenza perchè vengono citati Keats e Joyce e l'atto che preferisco, tra i tanti, ( e che sto adottando anch'io in questo momento ) è proprio quello di scrivere ). :)

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  6. un modo di leggere la mano ...

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  7. Ci sono persone che non fanno altro che lavarsi le mani, ma non sono netturbini nè chirurghi.
    :)

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  8. Proprio domenica un articolo di Severgnini sulsupplemento del Corsera (la Lettura) elogiava l'eleganza della scrittura concisa e ridotta all'essenziale In questo post ne hai fatto esercizio di bravura bloggeriana. Splendido.

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  9. @Giardy: presupponendo di indovinare il passato, più che il futuro:)

    @Sandro: non vorrei essere in questa categoria, per quanto ami l'igiene. In effetti, il rischio è sempre incombente e non per ragioni sanitarie. Chissà che il morbo benefico della solidarietà e della responsabilità finalmente ci contagi tutti. Sarebbe ora di prendere tutti un po' di coraggio e di guardarci intorno senza diffidenza e paura:)

    @Nela: eh, che vuol dire la parentela! :))
    p.s.
    va da sè che giro i complimenti all'autore di foto e testo:)

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  10. Sempre staordinario leggere qui...testi tanto brevi quanto intensi e ricchi.

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  11. Un Joyce disarmante per ogni feticismo anche quello vivente; in effetti con la mano si fanno tante cose, tutte utili; con la nostra zucca invece ci abbandoniamo anche su cose vaghe.
    Mi chiedo: se il diteggiare sulla tastiera è la stessa cosa dello scrivere con mano sulla carta? Direi di sì, anche se si perde la rotondità del segno. Ciao, è un piacere passare dal tuo blog, visto che sul mio al momento domina la politica.

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  12. @Francesco: nel determinare la situazione politica attuale diteggiare ha svolto un ruolo decisivo; si spera che adesso non si continui a fare solo quello e che non ci si "inzucchi"...:)
    Grazie, ciao!

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  13. Quando la brevità è saggezza e bella letteratura!

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  14. Ciao, Costantino! :)Grazie:)

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