sabato 19 novembre 2011
"Dimenticare Venezia" di Franco Brusati
"Dimenticare Venezia del 1979, una bellissima storia sulla difficoltà di staccarsi dal proprio passato e sull'incapacità di diventare adulti: un'opera tanto bella e viva quanto oggi caduta nell'oblio."
( Franco Brusati ) "... era capace di citare brani interi della Recherche proustiana a memoria e in francese. Sempre a memoria l'altro scrittore amatissimo, Thomas Mann, però in traduzione italiana. (...) ...adorava una vera conversazione piena di citazioni, finezze e agudezas, innaffiata di un certo gusto per la provocazione sempre elegante, comm'il faut
(...) ... in lui nessuna tendenza alle lagne o al melodramma. Anche la sua malinconia, la nostalgia struggente e invincibile per il proprio passato, riusciva a distillare un sense of humor che gli invidierò per sempre. Era quello che lo ha fatto essere ragazzo fino all'ultimo. Non sentivo nessuna distanza di età con lui. "
Mario Fortunato, Quelli che ami non muoiono
Il film
Il trailer
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Grazie, lo cercherò.
RispondiEliminami è molto piaciuta questa frase:
"Non sentivo nessuna distanza di età con lui"
L'intelligenza, infatti, non ha età.
Hai fatto bene a ricordarlo, è stato un intellettuale a parte, raro direi.
RispondiElimina"Dimenticare Venezia" me lo ricordo benissimo,era un gran film.
RispondiElimina<indimenticabile anche il 1979,l'anno in cui mi sono sposato.
Concordo con Ruhevoll: l'intelligenza non ha età. Buona domenica e bye&besos
RispondiEliminaUno scrittore sosteneva che c'erano due tipi di lettori : quelli che avevano letto la Recherche e quelli che non l'avevano letta. Io sono tra quelli che non l'ha letta e giuro che non me ne vergogno... A dir la verità c'è nella mia piccola libreria (l'edizione einaudi del 1978 in cofanetto trovata su una bancarella di Via Po a Torino) e per almeno 4 volte l'ho cominciata. Ma trovo insopportabile chi scrive frasi di 10 righe quasi senza punteggiatura e non prevede capitoli nella sua opera. Una pretesa di "lettore pigro" ? Può darsi, ma la lettura se non è piacere, cos'è ?
RispondiEliminaSono rimasto incuriosito e conquistato dal trailer del film, e anche dalla bellezza assoluta del titolo del libro.
RispondiEliminaPerò devo aggiungere che non ho mai avuto la seppur minima simpatia per "l'imparare a memoria", e per la cultura come erudizione, come materia per conversazoni brillanti.
Concordo in pieno con Guglielmo sulla lettura come Piacere, e sul diritto del lettore a una certa pigrizia. Non per niente il mio più grande terrore quando scrivo è il poter essere, anche solo lontanissimamente, noioso.
E ovviamente l'età non esiste, se non per gli impiegati dell'anagrafe e il popolino conformista.
L'ho visto quando uscì, anche se di Brusati ho sempre preferito "Pane e Cioccolata" con il grande Nino Manfredi. Questo mi parve un po' pretenzioso ed intellettualoide, ma avevo diciotto anni e magari rivederlo a quasi 50 primavere, mi farà un altro effetto. Poi alcuni film sono come i migiori vini, migliorano invecchiando.
RispondiEliminaBuona Domenica.
Ho letto il libro di Mario Fortunato diversi mesi fa. Spinta dalla curiosità, dopo aver letto quanto ho riportato nel post a proposito di Franco Brusati, ho acquistato il film e l'ho visto. Non posso dire che mi sia dispiaciuto del tutto, ma sicuramente l'ho trovato "fermo" ad una visione e a un modo di porsi tipici degli anni in cui è stato prodotto. Potrei forse rubare ad Harmonica l'aggettivo "pretenzioso" per definirlo ma non lo faccio perchè in quegli anni era normale, usuale, affrontare grandi temi in questo modo. A me piacciono i film con pochi dialoghi o monologhi, quelli in cui tutto si risolve nell'immagine. In "Dimenticare Venezia" c'è qualche eccesso in tal senso. Non a caso le scene che mi sono più piaciute sono quella finale, in cui il protagonista siede nel parco, laciando che ogni dramma venga a ricomporsi nella natura e nel tempo "di sempre" e poi la scena del video che ho postato.
RispondiEliminaA proposito di Proust...
RispondiEliminaPenso che Marcel, più che un lettore ( con i suoi sacrosanti diritti ), voglia come interlocutore un confidente. E' così che mi sono sentita dopo aver superato lo SCOGLIO delle prime trenta, quaranta pagine. Premetto che ho letto interamente solo il primo romanzo e buona parte del secondo ( più agile del primo, di impianto più tradizionale ).
Il periodare di Proust all'inizio sfianca e ti fa dire ad alta voce : INSOMMMA!!!!! LA FINIAMO!!!! Poi, invece, se pazienti, Lui, ti fa entrare nel suo pensiero, nella sua intimità e senti di esserGli incredibilmente vicino, senti il suo fiato. Non ho continuato a leggere Proust solo perchè mi piace spiluccare ( in ogni ambito ), sono tanto curiosa e non voglio perdere la possibilità di leggere anche altro...
A proposito dell'intelligenza che non ha età...
RispondiEliminaVerissimo.
A proposito dell'erudizione...
La mia memoria è davvero a breve termine per ciò che concerne le nozioni. So che mi rimane qualcosa di ciò che leggo ma non saprei dire dove vada a finire perchè, quando si tratta di richiamarla, a volte latita. Questione di neuroni. Non sono fatta per le conversazioni brillanti, non ho il DNA adatto, ma mi piace molto ascoltare una conversazione colta, però non fine a se stessa. Trovo estremamente irritanti i palloni gonfiati o le conventicole di happy few ( con buona pace dei Felici Pochi; Elsa Morante mi perdonerà.
Con una recensione così Brusati entra di diritto nel mio personale Olimpo della letteratura, dove da tempo é assiso Proust. P.S. Talvolta leggo a ... puntate anch'io ...
RispondiElimina@Adriano: Si, Mario Fortunato ne parla molto bene. Io ho riportato solo una piccola parte del capitolo che gli ha dedicato nel suo "Quelli che ami non muoiono", un resoconto degli incontri fatti con tanti scrittori, attori, o registi ( come Franco Brusati ), davvero avvincente come un romanzo.
RispondiEliminap.s.
Non lascio mai a metà una lettura. Mi è successo con Proust solo perchè nel periodo in cui ho iniziato a leggerlo avevo anche altre libri che mi chiamavano ad alta voce e che volevano saltare dalla libreria sul comodino...
Appena torno in Italia me lo vado a rivedere:già un bel progetto per il rientro !
RispondiElimina@Grazia: Chissà che ora è lì da te...:-))
RispondiEliminaUn bacione e grazie per aver trovato il modo ed il tempo di stare un po' con me. A presto!
Accolgo sempre con piacere suggerimenti riguardanti film (da persone di cui mi fido, intendo!). Se poi parlano del rapporto con la nostalgia e con il passato, sono la mia cup of tea, decisamente.
RispondiEliminaUn caro abbraccio, Giacinta!
@Duck: di solito ciò che propongo attraverso un post mi piace ma non è detto che sia sempre così. Il tema trattato da Brusati è accattivante e tocca sentimenti tanto impalpabili quanto significativi per la l'incidenza che hanno nella vita affettiva. Anche se appare evidente la sensibilità di Brusati, il tema mi è parso imperfettamente risolto nel film. Come ho già avuto modo di dire in un precedente commento , mi sembra che ci sia un eccesso di parole ed immagini ed una relazione tra personaggi ( definiti a volte in modo un po' semplicistico ) un po' forzata.
RispondiEliminaIl blog è la cronaca delle mie letture, di ciò che vedo...è inevitabile che non tutto mi convinca.
Ricambio l'abbraccio e ti ringrazio, carissima
Sono un'accanita lettrice, ma non avevo ancora letto "Dimenticare Venezia"...con questo post mi hai stuzzicata ed andrò a cercare il libro.
RispondiEliminaSi, l'intelligenza è proprio vero non ha età.
Spesso è difficile staccarsi dal proprio passato che ritorna malinconicamente a pervadere, però se lascia quel "che" di fanciullo puo' sempre essere piacevole
Ciao carissima un abbraccione
Bruna
@Diana: Il tema di fondo del film "Dimenticare Venezia" è quello che hai indicato e che viene messo in evidenza da Mario Fortunato nel suo "Quelli che ami non muoiono", il libro da cui ho tratto qualche passo per la realizzazione del post...
RispondiEliminaGrazie per esserti fermata un po' qui. :-)
Non ho mai visto questo film. Penso sia giunta l'ora. Grazie!!
RispondiEliminaUn caro saluto, Sara!
@SA(r)A : Benvenuta!
RispondiEliminap.s.
scusami per non aver trascritto fedelmente il tuo nickname, ma non sono stata in grado di rintracciare sulla tastiera il simbolo occorrente:)
Spesso le opere più interessanti cadono nell'oblio...è una triste realtà! è la prima vota che entro nel tuo blog...gli articoli sono molto interessanti e mi piace specialmente la musica in sottofondo! Grazie di essere passata dal mio blog e naturalmente torna:)
RispondiElimina@Davidombra: grazie a te, sei gentile.:)
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