Probabilmente avrebbe avuto una vita da brillante calciatore ( a vent'anni era portiere titolare della Real Sociedad, la grande squadra di calcio di San Sebastiàn ) se una lesione al ginocchio non l'avesse costretto all'immobilità. Nella vita ci sono contrarietà che a volte sono provvidenziali. Studente di architettura, appassionato di scultura, cominciò a lavorare con le mani, invece di parare palloni diventò il grande artista che tutto il mondo conosce.
Oggi quello che fu il sogno della sua vita e che riuscì a realizzare è uno dei regali più belli che un artista possa aver lasciato al suo paese. Il Chillida -Leku è un immenso museo all'aperto (...) in quel luogo le figure umane rimpiccioliscono, lo spazio ingigantisce, le proporzioni cambiano...
A pochi chilometri c'è San Sebastian, con il suo il suo aspetto intatto di elegante città balneare di principio del Novecento (...). ... per gustare meglio il fascino delle leggende e tradizioni basche, portatevi dietro un libro di Bernardo Atxaga, il maggiore scittore di lingua basca e uno dei grandi scrittori di oggi.
E tornati sul mare, dove arriva la vecchia teleferica, (...) ancora Chillida. Inserite in due grandi speroni di roccia che si fronteggiano, due sculture dentate che si slanciano verso l'orizzonte vi "sfidano" a guardare il vento.
E. Chillida, Il pettine del vento |
Letteratura basca
Bernardo Atxaga
Bernardo Atxaga ( nel blog di SLec)
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ho visto una sua mostra qualche anno fa a Berlino.
RispondiEliminasculture strane, uniche, che interrogano e affascinano.
e non dimenticare Bernardo Atxaga:)
grazie per questa bellissima proposta.
RispondiEliminale sculture di Chillida sono rimandi continui a ogni cosa, agli aztechi, al lavoro e tortura, agli elementi liberi e a quelli geometrici, costretti o liberati, incastri e svolgimenti...
un grande!
Un altro mondo da scoprire quello di Chillida. E per me anche san Sebastian e i paesi baschi.Come tutte le vere opere d'arte, quelle di Chillida, rimandano a mondi diversi, aprono orizzonti inaspettati.
RispondiEliminaUn altro viaggio da progettare ( e con il libro di Atxaga, in valigia).
Grazie
Proprio l'estate scorsa mia figlia ha seguito questo percorso, San Sebastian e i paesi baschi.
RispondiEliminaNon so se aveva con sé il libro di Bernardo Atxaga.
So che è tornata entusiasta.
E' sempre incantevole viaggiare con te, cara Giacy.nta!
Buona domenica,
Lara
I calciatori dovrebbero infortunarsi un po' di più... chissà che un giorno non venga fuori un Artista anche da qualche nostro sturaveline anal-fabestia... Partirò presto all'esplorazione di Atxaga (sul quale confesso la mia più completa ignoranza), perché i tuoi consigli sono sempre deliziosi e preziosi...
RispondiEliminaUn abbraccio, carissima! :)
Non conoscevo, ma la storia è affascinate e le foto altrettanto ...
RispondiEliminaBellissima quell'ultima scultura e bello il suo nome, il Pettine del Vento.
RispondiEliminaMi vien da pensare, la vita presenta a volte delle svolte inaspettate e si diverte a combinare apparenti disastri (come un legamento strappato) per darci la possibilità di trovare la nostra vera strada. Bello e consolante.
Un bacio, cara Giacinta
@Franz: Confesso la mia ignoranza: non conoscevo nè Chillida, nè Atxaga prima di leggere Tabucchi. Mi è piaciuto imbattermi in entrambi attraverso uno scrittore. Grazie per aver pubblicato sul tuo blog qualcosa di Atxaga. Il raccontino è strepitoso. Un abbraccio.
RispondiElimina@Cri: Le masse che dovrebbero apparire pesanti sono rese da Chillida aeree. Non dubitavo che potesse piacerti, vista la tua predilezione per gli ossimori... Un bacio, carissima Cri.
@Grazia: i Paesi baschi, "così vicini, così lontani" con quella lingua "ispida" e diversa non possono che far correre l'immaginazione. Sto iniziando a conoscerli e queste espressioni artistiche sono una bel preludio, mi sembra. Prova a leggere il racconto di Atxaga pubblicato nel blog di SLec. Penso ti piacerà. Ti abbraccio.
@Lara: spero di poterci andare andare, è un vecchio progetto. L'entusiasmo di tua figlia me ne rinnova la voglia. Un bacio.
@Nick: Ti dirotto sul blog di SLec. Ha pubblicato qualcosa proprio oggi. Non far fumare le narici alla vista del titolo. Niente a che fare con quello che potresti legittimamente immaginare.
RispondiEliminaGrazie per i deliziosi identificativi che mi hai lasciato ( sturaveline anal-fabestia ). Ne farò buon uso. Sei unico! Bacione.
@Ally: come ho scritto sopra, non li conoscevo neanche io fino a qualche mese fa. Hai visto che bello il "pettine del vento"? Dopo aver letto Tabucchi sono partita come un treno alla ricerca... Un bacio.
@Duck: Ho creato il post proprio suggestionata da quell'opera. Sul resto sono completamente d'accordo, infatti, accolgo di solito le deviazioni dal normale tracciato con curiosità... Bacione.
Sì, un'emozione sincera viene creata. In me.
RispondiEliminaVisitare i Paesi Baschi e la Galizia è un sogno ancora nel cassetto. Rappresentano la parte della Spagna che più mi intriga: le parole e le fotografie che hai pubblicato confermano l'immagine che ho di questi luoghi battuti dalle onde oceaniche.
RispondiEliminaBuon inizio settimana, ciao.
Pim
E va Einaudi, mentre scorrono le parole -:)
RispondiEliminaci sono così tante cose da imparare... non sapevo nulla di questo artista così suggestivo... scoprire e proporre senza mai annoiare, ma offrendo assaggi di opere scritte o scolpite o dipinte, tutte da spiluccare, come fai tu, è certamente il metodo più produttivo per diffondere la conoscenza...
RispondiEliminati abbraccio
Maria
Rieccomi a te da Praga per incontrare questo stupendo artista delle forme e stupirmi davanti alla sua grandezza.
RispondiEliminaGrazie
Felice settimana
“Viaggi e altri viaggi” giace nella mia libreria da Natale. Non riesco ad aprirlo perché so già che mi prenderà quel prurito, quella voglia d’andare, scrutare, fantasticare… E adesso non posso.
RispondiEliminaForse, quindi, questo libro sarebbe una gran sofferenza.
Un bacio
@Adriano: grazie, carissimo. Ti abbraccio.
RispondiElimina@Pim: chissà che non ci si decida ad andarci nello stesso momento. Impigliati nei denti del pettine del vento , così, per caso...
@Guglielmo: ho cambiato musica nel frattempo, spero ti piaccia ugualmente. :-)))
@Maria: mi è sempre piaciuto spiluccare... Grazie carissima, un bacio.
@Zicin: bentornata! Aspetto allora le tue foto...:-)))
@Barbara: ti assicuro che il libro di Tabucchi è appagante "a prescindere"...:-)))
Non trovo spazio per i commenti nel post di oggi (DeAndré).
RispondiElimina:O)
@Ciao, Sandra! Non hai trovato il posto per i commenti perchè i post contrassegnati con l'etichetta "solomusica, duropoco" sono destinati a rimanere nel blog solo qualche ora. Mi va di proporre con questa modalità alcuni video che mi piacciono. Non do spazio ai commenti solo perchè mi dispiacerebbe eliminarli insieme al video. Bacio.
RispondiEliminaUn luogo surreale per un artista fuori dall'ordinario. Spazi, proporzioni...concetti che spesso sfuggono all'umano limite che si finge costruttore dell'effimero agire.
RispondiEliminaSolo che a volte riesce davvero bene!
Rosario
Benvenuto, Roscio, e grazie per esserti fermato un pò qui. Ciò che ossevi mi fa pensare ai volumi a cui la scultura dà vita. Chissà, magari un tentativo di arginare l'effimero...
RispondiEliminaDicevi bene, Giacinta: Il libro è appagante a prescindere.
RispondiEliminaE poi adoravo quest’idea di Tabucchi di suggerire libri da portarsi dietro per gustare a fondo il fascino di ogni luogo. Quanto ci mancherà il nostro Tabucchi!
@Barbara: che cara a tornare qui per darmi ragione. Bacionissimo:)
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