mercoledì 6 aprile 2011

Cape Cod

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Trascorsi quell'estate in una casa ai margini delle dune. La mia camera era un attico dal soffitto basso, con una finestra dalla quale si vedevano le dune, la spiaggia e l'oceano. La mattina presto, vedevo il sole sul mare e la spuma argentea dei frangenti.
 




Il sole sorgeva nella foschia del mattino poi bruciava la foschia e era d'oro sulla spiaggia e bianco sulle case di Cape Cod, alcune centinaia di metri più in là sulle dune, dove una macchia scura cresceva stenta nella terra sabbiosa.  (...)                                                                                                               



Osservavo i gabbiani dalla finestra della mia stanza e dalla veranda della casa e non mi stancavo di dipingerli, usando gli acquarelli o lievi strati di colori a olio; (...) Spesso non dipingevo affatto, ma sedevo nella veranda ad ascoltare e osservare, a farmi investire dal vento salato sulla faccia, a udire il rumore della risacca e le grida dei gabbiani.






- Un artista ha bisogno di tempo per non fare nient'altro che sedersi qua e là e pensare e lasciare che le idee vengano a lui - , mi disse Jacob Kahn un pomeriggio in quella veranda , dopo che ero stato seduto per ore su una sedia a contemplare la luce sull'acqua e la sabbia e le case più in alto sulle dune. - Lo disse una volta Gertrude Stein. Era un essere impossibile. Ma era saggia.-
- Ora capisco la luce nei quadri di Hopper-.
Guardò le case sulle dune. - Si -, disse. - E' la bianca luce solare di Hopper. Un giorno capirai la luce del sole in Monet, Van Gogh e Cézanne-.



Chaim Potok, Il mio nome è Asher Lev



                           






Dipinti di Edward Hopper



                                                  






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23 commenti:

  1. "Stubb was the second mate. He was a native of Cape Cod; and hence, according to local usage, was called a Cape-Cod-man."
    H. Melville - Moby Dick -Chapter 27 - Knights and Squires

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  2. che meraviglia, Giacinta!
    hai portato mille ragioni al mio cuore, per esistere in uno spazio compreso tra due finestre affacciate sul mondo circostante...
    non certo la bellezza di quella casa a tutto tondo sul mare, ma quella certezza di vivere senza far altro che pensare all'anima... nei limiti del possibile.
    grazie per tutto questo, grazie per ricordarmi che tra l'essere e il fare... c'è davanti il mare.
    un abbraccio
    cri

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  3. Quante emozioni e quanta bellezza nel tuo post!
    Grazie cara Giacy.nta,
    Lara

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  4. Si', è vero: a Cape Cod- dove tu ci guidi insieme a Potok, si può capire la luce di Hopper.In Provenza quella di Cézanne o di Van Gogh . E' come se ogni luogo avesse un'anima che ogni artista è in grando di cogliere. Se penso all'arte rinascimentale penso alla luce di Monterchi , dell'Aretino e Piero della Francesca. I tuoi post sono sempre luminosi e sanno portare luce anche nei nostri pensieri.
    Un abbraccio

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  5. Mi piacciono moltissimo questi lavori di Hopper. La mia amica Sandra, di Milano, mi ha mostrato mesi fa il catalogo della celeberrima mostra su di lui che c'è stata tempo fa, dischiudendomi un mondo. Di Hopper conoscevo solo i quadri di interni o quegli scorci cittadini lividi, notturni, sospesi e solitari. Ma queste marine, questi paesaggi luminosi e sereni mi parlano di un altro uomo, di un'altra sensibilità, di una maggiore armonia con la vita. E come sempre mi succede, quando sento o vengo a sapere che esiste o è esistito un legame armonioso e positivo tra un essere vivente e il suo mondo, mi sento meglio, pacificata, speranzosa.
    E anche un po' commossa.
    Grazie mille, cara Giacynta.

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  6. che splendidi dipinti, e che folgorante Verità: "Un Artista ha bisogno di Tempo per non fare nient'altro..."
    Bacione!

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  7. Bellissimo, non avendo parole adeguate ti segnalo questo punto di vista su Hopper:

    http://www.youtube.com/watch?v=uIVdXzrTL_M

    Grazie, un abbraccio.

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  8. Se l'arte é magico mistero, la malia della luce é ancora più arcana. Cape Cod, poi: un luogo di culto per la cultura statunitense, credo.

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  9. @Franz: ma che tu sia una "miniera", ha qualcosa a che fare con la tua origine? :-))))

    @Cri: nei quadri di Hopper in primo piano c'è solitamente un interno. L'esterno c'è, lo si intravede dalle finestre ( onnipresenti ) che molto spesso inquadrano uno spazio aperto quel tanto che basta per lasciarne intuire l'estensione indeterminata. Il cuore ( o l'anima ) è nella dimensione "intima"... Ti abbraccio forte.

    @Lara: mi piace ciò che mi dici, dà senso a ciò che pubblico. Grazie!

    @Grazia: hai pubblicato qualcosa a questo proposito? Le opere di Piero della Francesca hanno sempre esercitato su di me un'attrazione particolare. Ti ringrazio, cara, per le belle parole che mi riservi sempre. Un abbraccio

    @Duck: i legami intimi, segreti di cui hai parlato hanno il potere di commuovere anche me. Si rivelano a volte in quegli sguardi assorti che sono fuori dal tempo, come gli elementi naturali e i sentimenti di sempre. Grazie a te, cara!

    @Nick: mentre scrivevo la frase, sapendo che sei così disciplinato da seguire le mie "pubblicazioni" ho pensato a te e mi sono detta che l'avresti notata. Hai fatto la scelta giusta decidendo di dedicarti totalmente alla scrittura. Un abbraccio.

    @ruhevoll.: che piacere saperti qui! Ho visto il tuo video e l'ho apprezzato molto, c'è il tuo tocco ( successione delle immagini, Bach... ). Effettivamente, come dicevo più sopra a Cristina, la solitudine, in Hopper, è resa dolce dalla presenza di spiragli, aperture all'esterno ( le finestre o altro ) Nel tuo video ciò è reso evidente. Ho visto anche alti video molto belli ( quello con le nuvole, per esempio ). Grazie, un abbraccio.

    @Adriano: sono d'accordo. La luce nei dipinti dei pittori più sensibili diventa il fattore primario, quello che dà all'opera una sorta di potere... Di Cape Cod, per il momento, non so dirti molto. Franz ha lasciato qualcosa in più a questo proposito nel suo commento. Grazie, un bacio.

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  10. Grande Potok e grande Hopper!

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  11. Hopper, sempre più celebrato. Mai letto il libro di Aldo Nove sul fantasioso incontro tra Hopper e Raymond Carver?

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  12. e poi ci ha vissuto Kurt Vonnegut, cavolo!
    "Nel 1951 decise di abbandonare il lavoro per dedicarsi totalmente alla scrittura, trasferendosi nella città di Barnstable a Cape Cod (Massachusetts) e guadagnandosi da vivere scrivendo racconti, sia di fantascienza che di altri generi" (da wikipedia)
    e prima gli indiani, che hanno fatto una brutta fine:
    "Cape Cod has been the home of the Wampanoag tribe of Native American people for many centuries. They survived off the sea and were accomplished farmers. They understood the principles of sustainable forest management, and were known to light controlled fires to keep the underbrush in check. They helped the Pilgrims, who arrived in the fall of 1620, survive at their new Plymouth Colony." (da wikipedia)

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  13. Un libro molto bello, un autore che mi piace e tu che lo sai porgere con tanto amore. Grazie
    Giulia

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  14. @Costantino: sono autori molto poco esagitati. Forse per questo mi piacciono. Grazie! :-)

    @Ally : no, non l'ho letto. Rimedierò, anche se la frase introduttiva del tuo commento mi fa presagire una dissacrazione ... Grazie.Un caro saluto.

    @Franz: grazie per ciò che hai riportato. Avrei dovuto ricordare almeno i padri pellegrini, ma non mi sono venuti in mente, chissà perché.
    p.s.
    Ho provato a mandar giù il cavolo ma non ci sono riuscita. Attendo istruzioni anche per questo. :-)))

    @Giulia: ho letto due romanzi di Potok molti anni fa. " Il mio nome è Asher Lev" è una lettura recente. A distanza di tempo Potok mi ha dato emozioni diverse. E' lui ad essere cambiato o sono io? Continuerò comunque a parlare di questo libro in uno dei prossimi post. Grazie. Ti abbraccio.

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  15. La luce, la luce dei dipinti e delle foto. La luce delle marine, della campagna all'alba e al tramonto. La luce e il tempo. E il silenzio , quello delle voci della natura.
    Perchè si impara ad apprezzare il tempo solo quando ...il tempo restante corre inesorabilmente verso il tragurdo?

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  16. Per me il Maine è essenzialmente John Irving e recentemente Elizabeth Strout, autori per i quali il paesaggio è parte importante della narrazione

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  17. Proprio durante la notte passata prima di prendere sonno guardavo il rettangolo aperto sull'aria scura e mi quietavo nel sapere che se dovessi scegliere un elemento per dimostrare l'esistere sceglierei proprio questo, una finestra, una finestra e giochi di ombre di luce e di buio, da rappresentare in mille modi diversi. Pensavo a come poterla raffigurare, con quanto nero e quanto sfumato chiarore. Un semisogno ad occhi semiaperti, viste le mie incapacità, ma tant'è. Ora qui ritrovo in parte quelle sensazioni, e tutte le sue possibili connessioni.
    Grazie Giacynta
    Elena

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  18. No, niente dissacrazione. Un bel libro, rigoroso, che può piacere sia a fan di Hopper, sia a quelli di Carver (e anche Nove).

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  19. @Sandra: Il velo di Maya? Grazie per il tuo prezioso commento.:-)))

    @Amanda: si, e più prosaicamente ( ma poi non tanto ) per me c'è anche la signora in giallo :-)))

    @Elena: la dimensione intima forse non ci sarebbe senza quegli spiragli. Un bacio.

    @Ally: grazie, carissimo. E' una indicazione che vedrò di seguire. :-)))

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  20. Bello! Di Potok ho letto solamente "La scelta di Reuven" ripromettendomi sempre di continuare la scoperta...grazie per il tuo post ed anche per la colonna sonora...
    :-)

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  21. @Carmen: lascio anch'io la risposta al piano di sotto :-))))

    @Amatamari: Dustin O'Halloran è una scoperta di Carmen, l'amica che ha commentato prima di te. Le giro il tuo grazie. :-))))

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  22. "there is a sort of elation about sunlight."
    E. Hopper

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  23. @Anonimo: Grazie! :-)
    A proposito della particolare luce del posto, E.H. dice anche questo
    " C'è qualcosa di molle a Cape Cod che non mi va. Ma c'è una luce meravigliosa, molto intensa, forse perchè è così protesa sul mare : è quasi un'isola."
    E. Hopper a Katherine Kuth

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