mercoledì 1 dicembre 2010

da " Le braci " di Sándor Márai

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Una sera d'estate, mentre Konrad e la madre di Henrik stavano suonando un pezzo per  pianoforte a quattro mani, accadde qualcosa. In attesa della cena, l' ufficiale della guardia e suo figlio, seduti in un angolo del salone, ascoltavano educatamente la musica, con la condiscendenza compunta e la remissività di chi dice: "La vita è tutta un dovere, bisogna sopportare anche la musica. (...)"

La contessa suonava con trasporto, eseguivano la Fantaisie polonaise di Chopin.
Nella stanza tutto sembrava vibrare. Mentre aspettavano, educati e pazienti, nelle loro poltrone in un angolo del salone, padre e figlio si resero conto che in quei due corpi stava avvenendo qualcosa di strano. Dalla musica sembrava sprigionarsi una forza eversiva capace di sollevare i mobili e di gonfiare i pesanti tendaggi di seta alle finestre. Era come se tutte le cose vecchie e ammuffite, sepolte da tempo nei cuori umani, ricominciassero a vivere, come se nel cuore di ogni essere si annidasse un ritmo mortale che, a un certo punto della vita, potrebbe mettersi a pulsare con implacabile violenza. Gli ascoltatori pazienti compresero che la musica rappresentava un pericolo. (...)





                                                            
( Henrik ) ...fissa il fuoco. " Eravamo fatti così " dice con semplicità. " Pian piano arrivai a rendermi conto di ciò che era accaduto. Per prima cosa c'era stata la musica. Nella vita di alcune persone esistono certi fattori ricorrenti e fatali. Fra te Krisztina e mia madre la musica è stata una sorta di tessuto connettivo. Essa vi comunicava qualcosa che non è possibile esprimere con le parole o con gli atti. Probabilmente vi permetteva anche di comprendervi, mentre mio padre ed io , che eravamo diversi da voi, e quindi esclusi da quei discorsi, restammo isolati fra di voi. ( ... ) 




Per questo la musica mi fa orrore ( ... )  Odio quel linguaggio melodioso e incomprensibile che permette a certe persone di comunicarsi con disinvoltura cose vaghe, insolite; a volte ho perfino l'impressione che con la musica si comunichi qualcosa di sconveniente, di immorale.  (... ) Questa, non avendo nessun significato definibile a parole, deve possederne uno più pericoloso (... ). Non credi che sia così?... "
                                                         






Una recensione del libro qui ( dal blog di Giulia )


14 commenti:

  1. libro magnifico. Lo comprai qualche anno fa in una libreria che svendeva libri difettati. Il libro di marai avaeva una bruciatura sulla costola !!!

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  2. Magnifico anche per me. L'intreccio è elementare, ridotto all'osso ma, forse proprio per questo, ogni pagina è densa e ti mette di fronte a tutte le questioni nodali dell'esistenza .
    Ti invidio l'edizione con bruciatura!

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  3. ecco ora me lo devo comprare: lo voglio, lo voglio

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  4. Meravigliose parole. Sì, confermo: la musica, ma anche la Scrittura e l'Arte in generale, sono qualcosa di sconveniente, di immorale, di mortalmente pericoloso per la stolida feccia che regge i destini del mondo, e che per continuare a reggerli ha bisogno della maggior quantità possibile di grigiume, di squallore e di ignoranza!
    Grande post di giacynta, ancora una volta!
    Ciao! Un abbraccio.

    p.s. sì, davvero invidiabile l'edizione bruciata delle braci. Alla faccia di chi la mena e la stramena con gli e-book... :D

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  5. - Amanda, fallo, cara!

    - Nicola, mentre eri qui, io ero da te!
    Grazie per la tua presenza e per quanto hai scritto nel commento. Bacio.

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  6. Proprio non lo conosco. Grazie, lo cercherò perchè "mi ispira" . Buona giornata.

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  7. Giacynta,
    mi hai incuriosita molto...vado a comprarlo anche io.
    Un post molto bello, pieno di energia e soprattutto molto interessante.

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  8. Quante egregie pagine ha ispirato la Mitteleuropa! Confesso, tuttavia, di conoscere solo appena un po' meglio Joseph Roth.

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  9. - Ciao, Sandra! Segui l'ispirazione... A me è piaciuto molto.

    - Carmen! Grazie per aver trovato il modo di passare di qui! Di Marai avevo letto Matrimonio a Buda e nient'altro.
    Leggerò La recita di Bolzano.
    Indipendentemente dai temi trattati, comunque importanti ( ordine-disordine; ragione-sentimento ecc., ), apprezzo di questo autore il modo in cui restituisce i personaggi. Ho l'impressione che li costruisca in relazione allo spazio che occupano e, avra sicuramente avvertito, seguendomi, che i luoghi esercitano su di me un fascino notevole... Ti abbraccio forte.

    - Zicin, grazie per ciò che mi scrivi! A presto, spero.

    - Adriano, è sicuramente una letteratura "invernale", adatta agli spiriti contemplativi e speculativi...

    Un bacio a tutti!

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  10. Libro che meriterebbe di entrare nella top 100 dei libri da leggere nella vita.

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  11. Un libro molto bello che come al solito tu presenti in modo molto originale e personale. Grazie per la citazione al mio vecchio blog...
    Un abbraccio

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  12. - Si, Jacqueline, sono assoutamente d'accordo.

    - Grazie a te Giulia, a presto,spero!

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  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  14. il commento qui sopra l'ho solo spostato nel post relativo.

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