lunedì 1 novembre 2010

Silicio



La Challenge Marathon sull'Everest è una delle imprese più punitive nell'ambito delle ultramaratone, un viaggio che in brevissimo tempo conduce al cuore della zona di pericolo dove l'ossigeno è rarefatto





                 


                                                                       

 (... ) Alla gara mi ero iscritto via Internet dalle viscere del mio ufficio senza finestre della Microsoft, incastrato nel mondo virtuale dei codici, a una immensa distanza dalla mia vita di fattoria in  Irlanda. Nell'arco dei miei trentasette anni ero passato dal mungere le vacche al mattino su una piovosa isola dell'Atlantico a questo bunker tecnologico.                                                                                    

Quando alla fine del millennio passato intrapresi questo viaggio, ero in cerca di simboli, di una missione e di un senso;   ( ... )





                
                               
Abbiamo appreso la lezione di umiltà. Ogni giorno il gruppo parte unito, il tempo che divide i giorni è sospeso, e, ogni giorno, lungo i primi chilometri, il mio avversario mi incalza, sperando che il mio fisico non mi sostenga, ma ogni giorno riesco a distaccarlo. (...) Ci troviamo al cospetto della nostra mortalità, e in qualche modo riusciamo a non arrenderci e coprire i 160 chilometri. 







                                                                     
( ... )  Nulla è più autentico della sfida quotidiana con questa montagna. (...) la montagna e io siamo ogni giorno uguali, e sono necessari i medesimi livelli di resistenza e di dedizione. E' un rapporto molto semplice. Sono Sisifo, ma sono un Sisifo felice.

Quel che sento è una percezione primeva di ciò che mi circonda, un istinto nervoso e competitivo (..) una consapevolezza tesa più alla sopravvivenza che a una più alta forma di pensiero filosofico o analitico, e sento che è vita vera(...) La sopravvivenza è il mio solo obiettivo.


da Fame d'aria di Michael Collins in Dovevo andarci. Scrittori in viaggio con se stessi ed.Mondadori

Silicio


16 commenti:

  1. Non conoscevo questo autore. Mi hai talmente incuriosito che mi sono fiondato si ibs. Che tu sappia è lo stesso di "Morte di uno scrittore" o si tratta di omonimia? Questo Morte di uno scrittore mi attrae, perché ricorda L'Informazione di Martin Amis, ma in chiave più tragica e psico-noir...

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  2. I passi che ho riportato sono tratti da un racconto pubblicato insieme a scritti di altri autori in una raccolta a cura di K. Govier. Leggo nel testo (che ora ho tra le mani) che M. Collins è autore di "L'altra verità", " I risorti" e " Anime perse", tutti pubblicati da Neri Pozza.
    Buona giornata, Nicola! Contenta che tu sia passato di qui!
    P.S.
    Mi fiondo anch'io per trovare qualcosa su "Morte di uno scrittore"

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  3. Si, è lo stesso autore di "Morte di uno scrittore" e il soggetto davvero incuriosisce.

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  4. In tutta sincerità mi viene da pensare in primo luogo a quanto Everest e le altre grandi vette vengano, se sono vere le notizie che leggo, progressivamente lordate da tutte le "spedizioni" che si succedono e che non hanno più l'aura eroica di quella di Hilary e di quelle, sfortunatissime, che l'hanno preceduta. A mio avviso, non ha molto senso oggi scalare un 8.000 se non per veri obiettivi sportivi (vedi Messner), ma anche scientifici. Anzi, ormai quelle vette, e forse tutte le vette, dipendesse da me, le lascerei veramente in pace. Ci sono altri modi per sentirsi a posto con la coscienza o per fare cose quasi impossibili. Scusami, ma sai che sono sincero.

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  5. Non lo so Giacynta, ma mi sembra che ultimamente in queste spedizioni manchi lo spirito stesso del viaggio, vi è solo quello della prestazione. Sempre più spesso vedo affrontare la montagna, che amo per amore indotto dal mio amore,senza il dovuto rispetto per se stessi, per l'ambiente, per i limiti. E' il rispetto del limite che ti consente a volte di superarlo

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  6. Ciò che pubblico sotto la voce "carotaggi letterari" è una sorta di diario delle mie letture; riporto ciò che ritengo possa dare qualche spunto di riflessione, così come lo ha dato a me. In questo caso, ho deciso di intitolare il post "silicio", perchè mi è venuto in mente che è un componente essenziale dei computer, così come della crosta terrestre e dunque anche delle montagne. L'autore del testo lavora per la Microsoft, nella Silicon valley, in una sorta di bunker, isolato, per sua stessa ammissione, dalla "vita vera" cui, evidentemente, aspira cercando un confronto con la natura. Certo, l'esperienza è estrema e la montagna va lasciata in pace; certo, ci sono altri modi di mettersi alla prova, ma è legittimo che ciascuno trovi il suo, a patto di non violare il diritto degli altri esseri animati ed inanimati. Nel caso di Collins si può capire la necessità avvertita, visto che prima di essere uno scrittore è uno sportivo ed anche di un certo livello. Capisco comunque la vostra perplessità, perchè, effettivamente, il rischio di portare al degrado zone che dovrebbero essere lasciate intatte c'è e sono, a questo proposito del vostro stesso avviso, così come tendo a diffidare fortemente anch'io della tendenza a cercare sempre e comunque "altrove" il senso della propria esistenza. Questo è un modo di fare che non convince neanche me.
    Grazie Adriano ed Amanda per i vostri commenti. Un bacio, anzi due...

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  7. esperienze di frontiera...
    il bello è qualcosa che sfugge
    rarefatto come l'aria

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  8. Ciao Cris, le parole che mi hai lasciato si prestano a più di un'interpretazione, così come è in poesia. Grazie!

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  9. @giacynta: tutto bene da te? la tua casa è al sicuro dall'acqua?

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  10. Si, Amanda, grazie! Per il momento non ci sono problemi, anche se a dieci Km da qui la situazione è diversa! Spero tutto bene da te.Ciao!

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  11. Ieri non sono riuscita ad aprire l'ambulatorio, irraggiungibile per allagamento dei sottopassi (è aldilà della ferrovia) per il resto bene, ma continua a piovere

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  12. Gli spunti che dai sono davvero interessanti. Non conoscevo questo autore, grazie

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  13. @Amanda, ho visto il Tg e la situazione da voi è davvero pesante! Qui, oggi, meglio, quantomeno non piove.
    @Giulia, sembra anche a me un autore interessante. Il racconto si lascia leggere, anche perchè l'autore parla di una sua esperienza. Naturalmente i brani che ho pubblicato non gli rendono giustizia, bisognerebbe leggere lo scritto per intero!

    Cari saluti.

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  14. "Abbiamo appreso la lezione di umiltà."

    Questo è il messaggio della montagna, per come la conosco. Ciao.

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  15. Penso di sapere cosa vuoi dire ed hai perfettamente ragione. La montagna insegna ciò che normalmente si impara quando si perde improvvisamente la salute, o la giovinezza : l'oggettiva limitatezza.
    Grazie per il tuo commento, ti saluto caramente!

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  16. Mi hai dato un interessante consiglio. Ti auguro una buona domenica.

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