Ha indosso un pigiama di cotone a righe gialle e azzurre e un paio di ciabatte di pelle nera. Dove sia esattamente, non gli è chiaro. Nella stanza, d'accordo, ma in quale edificio si trova la stanza? In una casa? In un ospedale? In una prigione? (…) Forse è sempre stato in questo luogo; forse ci vive dal giorno della sua nascita. (…)
Nella stanza c'è una finestra, ma ha la tendina abbassata, e, a quanto ricorda, lui non ha ancora guardato fuori.
Paul Auster "Viaggi nello scriptorium"
Io stavo sulla piazzetta, che vedevo da alcune finestre, e di quella la cosa importantissima è il fracasso infernale che veniva da una bottega di fabbri: In ogni stagione il rumore era eterno e assorbe ogni mia sensazione di quel luogo e di quel tempo.
Se quelle finestre mi tenevano ancora dentro la città, nella stessa casa avevo una terrazza grandissima che era già in campagna. Ricordo i liberi voli delle rondini che si frangevano contro quella terrazza sospesa sul vuoto di quel panorama.
Sandro Penna, "Un po' di febbre "
Mi sono alzato ed ho guardato dalla finestra; per strada non c'era nessuno e faceva paura. A New York capitano questi strani momenti in cui sembra che siano tutti scomparsi.
Peter Cameron, "Un giorno questo dolore ti sarà utile"
.Per un momento pensò al "Soldato e fanciulla che sorridono" di Vermeer, cercando di rammentare l'espressione del viso della fanciulla, la posizione esatta delle mani
intorno alla tazza, la schiena rossa dell'uomo senza volto. Nella mente gli balenò la cartina azzurra appesa al muro e il sole
che entrava dalla finestra, cosi simile alla luce che lo circondava in quel momento
Paul Auster, "Città di vetro"
Il generale riconobbe la grafia, prese la lettera e se la ficcò in tasca. Entrò nel vestibolo, al fresco, e porse in silenzio il bastone al guardiacaccia. Frugò nel taschino dei sigari e ne trasse degli occhiali, si accostò alla finestra e nella semioscurità, sotto la luce che filtrava attraverso le fessure delle persiane socchiuse, cominciò a leggere la lettera.
Sandor Marai, "Le braci"
Qui la finestra di Cristina
Che bello affacciarsi a queste finestre, sentendosi in così dolce e intelligente compagnia... (mi riferisco sia agli autori che a te, naturalmente...)
RispondiEliminaGrazie del ristoro che mi hanno offerto questi minuti!
Grazie Nicola! Bacio
RispondiEliminale finestre di Vermeer fanno sempre penetrare una luce così speciale nell'intimità dei suoi interni
RispondiEliminaTutti belli questi stralci di carotaggi letterari.
RispondiEliminaMai pensato di scattare foto a complemento di queste frasi? Sono sicura che ti ho dato un suggerimento che ti...ispira!
Bye&besos
Dieci minuti qui. Dieci minuti di ossigeno puro.
RispondiEliminaSe é possibile usare la metafora del poker, pratica forse non del tutto ignota almeno ad Auster, o di altro similare cimento d'azzardo, direi che ogni volta stai ulteriormente alzando la posta in gioco. Sempre più arduo commentare! Vari sentimenti e varie situazioni messi in scena in modo magistrale utilizzando come quinta la finestra. Ed allora, ricorrendo ad un'altra forma di linguaggio figurato, si levino spontanei calorosi applausi agli autori-attori (gli scrittori) ed alla regista coautrice scenografa giacynta!
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminariallacciandomi al commento di Adriano, per me non è facile commentare.
Entrare nei tuoi scritti è come inserirsi in una sinfonia...c'è il rischio di sbagliare l'attacco.
Leggo e assaporo lentamente l'armonia.
@ Amanda : Si, e questo costituisce uno dei motivi del fascino che le sue opere esercitano!
RispondiElimina@ Nela San: Grazie cara, in effetti... C'è solo da fare i conti con il tempo. E poi un'altra cosa : non resisto alla tentazione di pubblicare ciò che apprezzo e le cose fatte in casa ( la mia ) non sempre mi sembrano sufficientemente presentabili.
@ Sandra : Che bel complimento, cara! Grazie!
@ Adriano : Grazie, sei gentilissimo! Mi fa davvero piacere sapere che la combinazione dei passi e dei dipinti ti abbia trasmesso qualcosa di positivo!
@ Zicin : Mi piace trasferire in modo "mediato" le mie emozioni. Sono felice di essere riuscita a condividerle con te!
Un caro saluto a tutti!
una finestra anch'io
RispondiEliminahttp://cristinabove.splinder.com/post/20699780/finestra-in-cucina-con-vista-sullaia
bellissime le tue
bellissimo ed elegantissimo tutto in questo blog.
mi hai emozionato. il video è bellissimo.
RispondiEliminaAlby
@ Grazie, Cris cara! Mi sono permessa di aggiungiure la tua finestra al post! Bacio bacio
RispondiElimina@ Alby, il video è un dono del caso. Se solo la fila alla cassa del supermercato fosse stata più lunga, non avrei mai sentito, in auto, la musica di Arnalds trasmessa da un programma di radio tre...
Che magico labirinto di fiamme!
RispondiEliminaCome una processione di ricordi condannati al silenzio
con gridi disperati bruciano gli alberi: fumo.
Il fuoco, un’orgia feroce di fantasmi,
mi ruba, stanotte, la calma e la memoria.
Domani, il verde avrà gusto di cenere.
Annuncio di lutto, metafora di niente, le parole.
Un uomo lo pensa, dalla camera in penombra,
nel vedere il lamento acceso dell’orizzonte.
Al suo fianco un corpo-piacere addormenta la nudità.
Non c’è domani possibile;
solo l’istante concreto della passione.
E quel mare lontano,
compiacente bara di stelle,
da dove ancora levare un grido costante di gioia.
Aprire tutte le finestre impossibili.
Josep Piera
Guardare dalla finestra (oggi a Milano) e scoprire altre finestra e dentro quelle altri che guardavano fuori...
RispondiEliminagrazie, carissima!
RispondiEliminasei una persona speciale!
ti abbraccio.
Ciao Giacynta, le finestre, aperture della mente pe osservare il mondo nelle sue infinite sfumature!
RispondiEliminaUn abbraccio!
@ Antonio: Rilancio con un classico...
RispondiElimina( ma la poesia che mi hai lasciato tu mi piace di più! )
M'affaccio alla finestra e vedo il mare:
vanno le stelle, tremolano l’onde.
Vedo stelle passare, onde passare:
un guizzo chiama, un palpito risponde.
Ecco sospira l'acqua, alita il vento:
sul mare è apparso un bel ponte d'argento.
Ponte gettato sui laghi sereni,
per chi dunque sei fatto e dove meni?
G. Pascoli
@ Guglielmo : è una delle situazioni più poetiche, non trovi?
@ Cristina : Ricambio, Cris cara, penso la stessa cosa di te!
@ Sciarada : Una delle cose più piacevoli per me è proprio questa!
Un affettuoso saluto a tutti!
LE FINESTRE
RispondiEliminaIn queste buie stanze dove passo
giornate soffocanti, io brancolo
in cerca di finestre. Una se ne aprisse,
a mia consolazione. Ma non ci sono finestre
o sarò io che non le so trovare.
Meglio così, forse. Può darsi
che la luce mi porti altro tormento.
E poi chissà quante mai cose nuove ci rivelerebbero
Costantino Kavafis
Ognuna di queste frasi è abilmente concatenata all'altra, complimenti.
RispondiElimina@ Pina: Grazie! E' bellissima!
RispondiElimina@ Tiziana: A volte sono le cose stesse a trovare la loro naturale collocazione...
Grazie!